«Se tanti, tutti insieme…»

Qualcuno per scaramanzia va dicendo: «Andrà a finire che il 13 maggio sarà una giornata di pioggia!». Speriamo invece sia una giornata di sole ed una serata di stelle. Ma è altro a cui guardare, fin da ora: la diocesi saprà mobilitarsi con entusiasmo?
L’evento potrà costituire una occasione di risveglio nella fede?
Perché questo accada occorre dedicare tempo ed energie con l’adesione e l’impegno di ciascuno.
Il primo impegno è di comunicazione: annunciare l’evento, non perdere occasione per fare inviti, valorizzare il passaparola. Sogniamo che il 13 maggio sia una manifestazione che unisca l’intera diocesi, consacrati e laici, giovani e adulti. Che nessuno possa dire: «Io non lo sapevo!».
Come raggiungere i cristiani della soglia? Come invitare efficacemente gli amici che vivono al margine della nostra comunità? E poi c’è da raggiungere il vasto mondo di chi non crede. È stato detto che la Madonna saprà trovare il modo della sua rivincita. La commissione incaricata sta pensando anche a momenti di carattere culturale mariano, di lettura di opere d’arte, di ascolto musicale.
Un secondo impegno è la preparazione. Già si è iniziato con i pellegrinaggi vicariali; in gennaio si è celebrato quello del vicariato di San Marino (12 parrocchie), in febbraio quello del vicariato della Val Marecchia (31 parrocchie), in marzo quello del vicariato della Val Foglia/Val Conca (38 parrocchie). Tutte e tre le manifestazioni hanno avuto notevole adesione. Nonostante la stagione non sempre favorevole e i tanti appuntamenti pastorali concomitanti, la sensazione comunque è che il popolo cristiano sappia ancora costruire momenti di unità e di fervore. La comunicazione e la preparazione, tuttavia, non otterranno frutto senza l’interiorità: questo è il terzo impegno in vista del 13 maggio. La consacrazione va preparata, desiderata, attesa. Qui conta un’altra dimensione che non è quella dei numeri e dell’organizzazione, ma la dimensione del cuore.
Insieme è più facile perché si è aiutati, ma è indispensabile l’adesione personale. Provvidenzialmente il tempo della preparazione coincide con la Quaresima e la Pasqua, tempi liturgici ricchi di richiami alla conversione e ad una vita che continuamente si rinnova, ricchi di proposte sacramentali e di grazia: abbondanza di Parola di Dio, occasioni per celebrare il sacramento della Riconciliazione, inviti alla catechesi e alle iniziative di formazione. In ogni casa viene portata dal parroco la lettera del Vescovo, “Maria cielo di Dio”, utile per la meditazione personale. Un forte richiamo all’interiorità è senza dubbio il recupero della preghiera in famiglia, fosse anche solo un’Avemaria pregata insieme. I ritmi delle nostre famiglie sono piuttosto concitati, le esigenze dei componenti sono frastagliatissime, ma, se voluto, un segno di questo tipo può dare una sterzata. E poi, «se tanti, tutti insieme, contemporaneamente, formuleranno anche un solo pensiero su Maria, tante piccole scintille insieme accenderanno una luce per questi giorni difficili e bui». È probabile che il 13 maggio non troveremo “il miracolo del sole”, ma il sole brillerà in molti cuori per Maria.

(+ Andrea Turazzi)