Saluto al primo incontro de “I lunedì della politica”
Parrocchia di Borgo Maggiore, 15 settembre 2014
Saluto di S.E. Mons. Andrea Turazzi
Grazie alle aggregazioni che hanno voluto la ripresa dei “Lunedì della politica”, presso la parrocchia di Borgo che ospita. Grazie soprattutto ai docenti e ai partecipanti. Auspico che una iniziativa come questa possa estendersi ad altri centri della diocesi: in Val Conca, Val Foglia, Val Marecchia… Ritengo tale iniziativa fondamentale per la nostra formazione. Con la Dottrina Sociale viene tracciato il quadro di un umanesimo integrale e solidale. Vi si affrontano, via via, grandi temi: la persona umana (suoi diritti e doveri), il principio del bene comune, il principio di sussidiarietà e di solidarietà, il lavoro, la vita economica, ecc… Quest’anno il grande tema della famiglia. Questa iniziativa dei “Lunedì della politica” è indispensabile se si vogliono far sbocciare nuove vocazioni alla vita politica, o meglio, “persone nuove” per la politica. L’urgenza di formare “uomini nuovi” viene prima dei programmi e prima della protesta (pur legittima contro il malcostume che anche in questi giorni è di scena). Molti cattolici considerano ancora l’economia, la politica, di non interesse immediato per la loro fede. Si lascia ad altri l’iniziativa. Occorre reagire: la diocesi, pur coi suoi limiti e l’esiguità delle risorse, si dà da fare per far crescere adulti nella fede, perché le ragioni della fede si facciano ragioni di vita. Non si tratta di suggerire militanza in questo o quel partito politico, ma di sostenere e formare cristiani capaci di operare nella città degli uomini con un forte senso morale e civile. Ai cattolici – si dice – non mancano idealità, ma a volte la competenza dell’agire sociale e politico. Per impegnarsi per gli altri, per il bene comune, si devono affinare concetti, acquisire strumenti di analisi, capire i meccanismi della società e poi intervenire in essi. In altre parole, tradurre le esperienze in “cultura” e “pensiero”. Non voglio rubare altro tempo. Considerato il tema di quest’anno, la famiglia, vorrei mettere davanti a tutti l’icona – sempre sorprendente – delle nozze di Cana. In particolare mi soffermo sul fatto che Maria, la mamma di Gesù, non ci sta che dal “più” si cali al “meno”. Quando s’accorge che sta per finire il vino, ottiene l’intervento di Gesù e il vino è ancora più abbondante dell’inizio e più buono! Di fronte al progetto di società al quale vogliamo contribuire noi siamo per un “di più”: una sessualità per la relazione d’amore, un amore che si apre alla reciprocità dei sessi, un amore che dice “sì” alla vita, che assume responsabilità… La famiglia come scuola di umanità, di socialità, di santificazione e grembo di vita ecclesiale. “L’avvenire dell’umanità passa attraverso la famiglia. Spetta ai cristiani annunciare con gioia e convinzione la buona novella della famiglia”. È una buona notizia!