Ringraziamento in occasione dell’Ordinazione Episcopale
Acerenza (PZ), Cattedrale, 20 aprile 2024
È bello, giunti a questo momento, incrociare gli occhi di ognuno di voi e potervi dire «grazie».
Non ho trovato nei formulari degli encomi parola più appropriata e compiuta per esprimere la mia gratitudine e tutto l’affetto per la vostra vicinanza e amicizia: grazie perché “ci siete”: la vostra presenza, segno di profonda amicizia, mi riempie di grande gioia. Grazie.
Associandomi ai saluti di S.E. Mons. Francesco Sirufo, saluto e ringrazio con deferenza le autorità civili e militari che hanno preso parte alla Celebrazione Eucaristica, durante la quale, per grazia di Dio, sono stato ordinato vescovo per la Chiesa di San Marino-Montefeltro.
Sono veramente grato a ciascuno per aver lasciato nel mio cuore ciò che mi ha reso l’uomo, il credente e il sacerdote che sono.
Esprimo il mio grazie:
A Dio, datore della vita, Amore infinito, Onnipotente, giusto e misericordioso. A Lui elevo il mio rendimento di grazie per avermi scelto e costituito successore degli Apostoli. A te, o Altissimo, con le parole di Francesco di Assisi chiedo:
«di fare ciò che sappiamo che tu vuoi,
e di volere sempre ciò che a te piace,
affinché interiormente purificato,
interiormente illuminato e acceso dal fuoco dello Spirito Santo,
possa seguire le orme del diletto figlio tuo, nostro Signore Gesù Cristo».
A Sua Santità, Papa Francesco, che rivolgendo la sua attenzione alla mia persona, mi ha nominato Vescovo dell’amata Diocesi di San Marino-Montefeltro.
Alla mia famiglia, papà Nicola, mamma Antonietta, Giulia, Carmine e Antonio, che mi hanno custodito e sostenuto sempre, insegnandomi che la grandezza dell’uomo risiede sempre nella gentilezza e nel saper dire “sempre” grazie, con cuore aperto e accogliente.
Al mio vescovo, Mons. Francesco Sirufo, che incoraggiando i miei passi ad accogliere liberamente e fiduciosamente l’elezione episcopale, con lo sguardo, paterno e amicale, mi ha esortato ad essere custode e collaboratore del popolo di Dio per una Chiesa “in ogni luogo, attenta esperta di umanità”. Grazie per il dono della sua paternità.
Agli Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi qui presenti, tra cui il carissimo Mons. Andrea Turazzi, che ha guidato con sapienza e premura la Diocesi di San Marino-Montefeltro, manifestandomi, da subito, affetto e vicinanza. La vostra vicinanza mi offre la possibilità di sperimentare la bellezza e la forza dell’amicizia, sostegno indispensabile per maturare un impegno apostolico scevro da ogni individualismo e autoreferenzialità: mi consegno con simpatia alla vostra sincera e cordiale amicizia, sicuro che troverò sempre sostegno e ristoro fraterno.
Ai sacerdoti, soprattutto ai miei confratelli del presbiterio acheruntino e al mio carissimo presbiterio di San Marino-Montefeltro, al mio carissimo parroco don Donato Glisci, ai diaconi, religiosi e religiose, consacrate e consacrati; ai seminaristi del Seminario Maggiore di Basilicata con i loro superiori; al carissimo Paolo, seminarista della nostra Diocesi di San Marino-Montefeltro, agli studenti dell’ITB e al suo Direttore, ai docenti e collaboratori: sento vivo il desiderio di rivolgere a ciascuno di voi parole di cordiale gratitudine e affetto per avermi “voluto bene” e per i nostri percorsi di crescita umana ed ecclesiale.
A Castelmezzano, mio paese natìo, che mi ha dato le orgogliose origini lucane, a Laurenzana e Pietrapertosa, le mie prime parrocchie, ad Acerenza, nostro centro diocesi, a tutte le singole comunità parrocchiali della nostra amata Diocesi: grazie per avermi permesso di annunciare e vivere il Vangelo come discepolo e pastore con voi e in mezzo a voi.
Alle aggregazioni laicali: Rinnovamento nello Spirito, Comunione e Liberazione, UNITALSI, OFS, Neocatecumenali; Gruppo di preghiera di Padre Pio: grazie per avermi accompagnato e per quanto fate a servizio dell’edificazione della comunità ecclesiale. Attraverso di voi ho sempre vissuto e contemplato la creatività dello Spirito Santo che agisce in maniera sorprendente e inedita perché “nessuno vada perduto”.
Non me ne vogliate per questa particolare attenzione. Dico grazie alla mia amata Azione Cattolica che mi ha generato alla passione ecclesiale dell’apostolato vivo e coraggioso. Se con il Battesimo sono diventato cristiano, in AC sono diventato “il giovane”, oggi il sacerdote e l’adulto, dell’impegno ecclesiale che assume il mondo per un impegno missionario e secolare perché cresca il Regno d’amore del Sacro Cuore di Gesù.
A quanti hanno contribuito a rendere la Celebrazione bella e solenne e agli organizzatori di questo evento: il sindaco di Acerenza, Dott. Fernando Scattone, il comitato diocesano organizzatore, il servizio liturgico, la meravigliosa corale “Mons. Perosi” della mia parrocchia di Pietragalla, diretta dal Maestro Teodosio Bevilacqua e sostenuta da tutti i professionisti dell’orchestra, il servizio d’ordine, quanti hanno predisposto e decorato la nostra splendida Cattedrale, i miei ministranti, insomma tutti coloro che si sono adoperati perché tutto fosse “a regola d’arte”, per la gloria e la lode di Nostro Signore Gesù Cristo.
Ai giovani della comunità di recupero per tossicodipendenti di Siano e a tutta l’équipe educativa, perché mi hanno insegnato che la fraternità non è un’ideologia, ma la condivisione della vita, che scaturisce dall’ascolto e dall’incontro, guardando alla stessa meta: la bellezza della vita che Dio ci ha donato.
Ai miei amici, tantissimi… ognuno di voi è sempre il più bell’orizzonte in cui perdersi, per ritrovare sé stessi alla sorgente del respirare e del calore umano, segno, in terra, dell’amore straordinario di Dio.
Avete notato che non ho citato Pietragalla… si è inchiodata nel mio cuore!!! Sono certo, però, che in questo momento, con gratitudine al Signore e con il sostegno del nostro patrono, San Teodosio, mi consegnate con generosità alla mia Chiesa di San Marino-Montefeltro, cui apro le braccia e il cuore per accogliervi e amarvi tutti, con l’entusiasmo e la passione che Gesù, mio Signore e mio tutto, riesce a infondermi. Grazie, è tutto ciò che riesco a dire.
Infine, non per importanza, ad Armida Barelli, Padre Agostino Gemelli, don Angelo Mazzarone, Piergiorgio Frassati, Giovanni Paolo II ed oggi, nel giorno del suo anniversario, a don Tonino Bello, cui affido il mio ministero episcopale, perché impari ad essere “cireneo della gioia” con “stola e grembiule”. Tutti loro dall’alto mi hanno guidato e mi guidano ad andare “Verso l’alto” senza alcun timore.
«Nell’amore non c’è timore» (1Gv 4,18)
Grazie