Talamello è un antico borgo che sorge su uno sperone di roccia alle falde del monte Pincio, sulla sponda sinistra del fiume Marecchia. Di origine anteriore al IX secolo appartenne come Feudo alla chiesa Feretrana, fu sotto il giogo dei Faggiolani e dei Malatesta nelle dispute con i Montefeltro. Sede dei Vescovi del Montefeltro e del Governatore della Romagna a cui Sigismondo Malatesta venne a chiedere la pace.
Conserva nella Cella del cimitero una pregevole serie di affreschi di Antonio Alberti da Ferrara e nella chiesa Parrocchiale una crocifissione del ‘300 attribuita alla scuola Riminese, che è portata in processione il lunedì di Pentecoste.
La festa del SS. Crociffisso fa affluire schiere di fedeli anche dalle regioni limitrofe. Il Monte Pincio che sovrasta il paese è ricoperto da un lussureggiante manto vegetale, composto da una bella pineta e da un centenario castagneto, suggestivi sentieri si inerpicano per le pendici del monte, offrendo scorci panoramici di grande suggestione che spaziano dalle cime più alte dell’appennino marchigiano e Tosco-Romagnolo al mare Adriatico. Oltre ai consueti campi da calcio e da tennis, per chi ama il gioco delle bocce, a Talamello funziona un organizzato bocciodromo coperto nelle adiacenze del campo sportivo. La prima domenica di agosto Talamello ospita la tradizionale “sagra della rana” e le prime due domeniche di novembre “la fiera del formaggio di Fossa”.
Caciotta della zona, calata in fosse scavate nel banco di roccia arenaria su cui sorge il paese, da cui esce dopo tre mesi di stagionatura a sprigionare tutti quegli umori, aromi e proprietà da meritargli la denominazione di “Ambra di Talamello”.
Da visitare:
Dipinto SS. Crocifisso (scuola riminese del ‘300)
Chiesa del Poggiolo
Celletta del Cimitero (affreschi di Antonio Alberti da Ferrara, sec. XV)
I castagneti del Pincio