Pellegrinaggio in Terra Santa – primo giorno

24 settembre 2019

Sono le due di martedì 24 settembre. Uno spicchio di luna fa capolino tra le nubi. Un torpedone nella notte attraversa borghi addormentati; poi l’autostrada verso Milano, destinazione Malpensa. Ci vogliono più ore a raggiungere la capitale della moda che la Terra Santa…
La meta è tanto attesa e desiderata dai cinquanta pellegrini sammarinesi e feretrani che non badano ai disagi di un viaggio estenuante. Del resto, la storia non ci racconta di ben altre avventure affrontate per raggiungere la terra di Gesù? Memorie di antichi pellegrini, di cristiani penitenti, di cavalieri in cerca di avventure, di asceti fervorosi e di crociati alla conquista del Santo Sepolcro… Tra questi pellegrini dovremo familiarizzare con la nobile Egeria (IV secolo), che ha raggiunto la Palestina partendo dalla Galizia (Spagna). Egeria ci ha lasciato il suo diario, importante per la storia, prezioso per le testimonianze e per le informazioni sugli usi e le liturgie di quell’epoca. Ma il pensiero dei “nostri” è decisamente di incamminarsi sui passi di Gesù. Nonostante qualche incontro preparatorio, il gruppo non è ancora “fatto”, ma c’è la volontà di far presto a creare legami. C’è chi offre un dolcetto, c’è chi racconta l’emozione del suo primo volo in aereo e c’è un gruppetto di amici che propone una gara: chi riesce a ricordare i nomi di tutti i partecipanti.
Si sussurra di andare a camminare sui passi di Gesù, ma si intuisce che non si tratta di calcare le sue orme su una terra, per quanto santa, ma di riscoprirlo e di ridiventare discepoli. I passi da fare sono quelli del cuore.
Affrontiamo i controlli con allegria, altrettanto le domande degli agenti della sicurezza e il labirinto che ci porta all’imbarco. Mentre il Segretario agli Esteri sammarinese è all’ONU a sorbirsi le rampogne della piccola Greta Thumberg, il carrello dell’aereo che ci porta in Israele rulla sulla pista di Tel Aviv. Applausi.
Dall’albergo di Nazaret mandiamo agli amici questo messaggio:
«Cinquanta pellegrini di San Marino e del Montefeltro sono arrivati a Nazaret, oggi 24 settembre, dopo un viaggio impegnativo. Forte l’emozione di essere nella terra di Gesù. Accanto a questa emozione spirituale i segni evidenti di una sofferenza che lacera queste terre: i lunghi e meticolosi controlli ai check in, i chilometri di muraglia che separano i territori palestinesi da quelli israeliani come lama che squarcia… Ma anche segni di speranza. Uno per tutti: le tre lingue che coesistono in un unico cartello stradale. Culture e alfabeti diversi alla ricerca di unità: arabo, israeliano, latino. Intanto si pensa e si prega per tutti quelli di casa».