Omelia IV Domenica di Pasqua

Omelia di S.E. Mons. Andrea Turazzi

Domenica del Buon Pastore
Gualdicciolo (RSM), 17 aprile 2016
 

At 13,14.43-52
Sal 99
Ap 7,9.14-17
Gv 10,27-30

 

Ogni anno alla quarta domenica di Pasqua si legge un brano del Vangelo nel quale Gesù si presenta come Buon Pastore. In questa domenica detta «del Buon Pastore», si fanno preghiere per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. La scarsità delle vocazioni è motivo di grande preoccupazione per la Chiesa italiana e per la nostra Diocesi. In realtà il Signore non smette di chiamare. Non si è certamente dimenticato della sua Chiesa e lo Spirito suscita nuovi apostoli per il nostro tempo.
Il problema allora è un altro: sappiamo accogliere le vocazioni? Sappiamo coltivarle? Ci accorgiamo delle nuove forme vocazionali che il Signore va suscitando come il diaconato, come le testimonianze forti di frontiera? In fatto di vocazioni la Chiesa è chiamata, oggi più che in altri tempi, a dare prova di coraggiosa fantasia nel dare risposte al Signore che chiama; eccone un esempio: gli Atti degli Apostoli ci raccontano di Paolo e Barnaba che, rifiutati dai connazionali, si rivolsero ai pagani, aprendo così, nuove frontiere all’evangelizzazione. Una situazione di crisi si è trasformata in nuova chance.
Le vocazioni nella Chiesa sono “affare” di tutti. E’ sbagliato pensare sia un problema degli altri: «E’ un impegno della gerarchia» – si dice – «E’ una sfida per gli operatori pastorali specializzati». Non è evangelico pregare così: «Signore, manda operai nella tua vigna: manda altri, non me. Una comunità senza vocazioni è come una famiglia senza figli. Un sogno: che la nostra diocesi abbia vocazioni, tutte quelle che sono necessarie e che ne abbia da donare alla Chiesa tutta; che sia una comunità che prega (la preghiera è ascolto e accoglienza); una comunità che chiama (non solo in paziente attesa ma anche capace di proposte coraggiose); una comunità missionaria dove la domanda non è: «dove andare ma «che cosa posso fare là dove sono?». La Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni è un invito a riflettere sulla Speranza, un tesoro fragile e raro; il suo fuoco è sovente tenue anche nel cuore dei credenti. Abbiamo bisogno di una grande riserva di Speranza, con l’annuncio di un orizzonte luminoso verso cui insieme proiettarci.
L’immaginetta con la preghiera per le vocazioni che ci verrà consegnata e adagiata sul palmo della mano ha il valore di un mandato: «Ricordati ogni giorno di pregare perché tutti sappiamo rispondere con un generoso e pieno alla chiamata del Signore».