Omelia del funerale di suor Michelina Calisti
Omelia di S.E. Mons. Andrea Turazzi
Monastero di Pennabilli, 24 ottobre 2014
Comunichiamo che la nostra amata Suor Michela Calisti, al secolo Angela, è spirata questa mattina alle 10.00 all’età di 100 anni e sei mesi di cui 77 di vita religiosa. Michela, originaria di Maciano (frazione di Pennabilli) è stata un vero dono per tutte noi. La sua presenza, che negli ultimi due anni è stata silenziosa e sorridente, ci ha fatto sperimentare da vicino il senso e la preziosità dell’affidamento, della docilità, dell’amore grato che sorride ad ogni gesto di affetto e di cura. È stata per ciascuna uno spazio di accoglienza mai ritirato, nemmeno in quest’ultimo tratto di strada ove, negli istanti di coscienza, non ha cessato di sorridere, accarezzare, baciare ognuna. È spirata serena, naturalmente, come una lampada che ha dato tutto, fino all’ultima goccia di olio. Eravamo tutte con lei.
La Comunità delle Monache Agostiniane di Pennabilli
Mt 11, 25-30
Cent’anni e sei mesi di vita: quanta sete! Ora ha trovato il suo ristoro.
Stiamo vivendo e partecipando ad un momento di incanto di Gesù; il suo incanto davanti ai piccoli, davanti a suor Michelina: «Ti rendo lode, Padre, perché hai svelato queste cose ai piccoli». Sono i piccoli di cui è pieno il vangelo: gli anawìm, cioè coloro che hanno posto nel Signore ogni loro fiducia, coloro che si aspettano tutto dal Signore. Hanno detto il loro “sì” al Regno di Dio con semplicità. Sconosciuti al mondo, eppure così amati dal Padre e posti ad essere radici nella pianta della Chiesa. A loro è dato di conoscere i misteri del Regno. Il Padre rivela loro cose belle, segrete e inaudite. Dischiude per loro un “sapere” precluso alla superba presunzione di chi si crede sapiente, un sapere di cui sono assetati i saggi di tutti i tempi, “cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo” (cfr. 1Pt 1,12). La scienza del Padre non è frutto di una ricerca intellettualistica. Sboccia dentro la relazione stessa che Gesù ha con il Padre ed alla quale questi piccoli partecipano. Chi accetta di diventare bambino, cioè figlio, troverà e gusterà il sapore di quel sapere.
Dona, Signore, il tuo riposo. Quando l’amore di Dio può manifestarsi a qualcuno, questi cambia e trasforma la sua vita. Chi si lascia amare da Gesù non è dispensato dal vivere la condizione umana con tutto ciò che essa comporta: pesi, difficoltà, interrogativi, e perfino dispiacere per le imperfezioni nell’amore… Ma quell’anima viene ingaggiata da Cristo per migliorare il mondo. Chi getta in lui la sua àncora scopre che il Signore l’aiuta nella fatica di esistere. Per settantasette anni suor Michelina ha vissuto tra le mura sante del monastero su questa rupe. Ora sente la voce dello Sposo che la chiama alla vita, alla pace, al riposo. Cristo, il buon Pastore, la conduce a verdi pascoli e la fa riposare (cfr. Sal 22), la introduce nel grande Sabato, al compimento della speranza che ha reso bella la sua vita quotidiana. Non è questo uno degli aspetti più stupefacenti della rivelazione? Non è un buon motivo di lode? Ti lodo Signore perché sei mio riposo.