“Nessuno può dire: non ci riguarda”
«Chiesa in preghiera e digiuno»: per le vittime degli abusi e per una cultura del rispetto
Dopo il Summit in Vaticano sulla protezione dei minori, anche la Diocesi di San Marino-Montefeltro dà la sua risposta corale al fenomeno degli abusi «sessuali, di potere e di coscienza».
Mercoledì 13 marzo, nel Santuario del Cuore Immacolato di Maria a Valdragone (RSM), si terrà una grande convocazione diocesana che inizierà alle ore 20 con il Santo Rosario e proseguirà, alle ore 20:30, con una S. Messa penitenziale e di riparazione presieduta dal Vescovo.
«Quanto dolore. Quanta sofferenza soprattutto per chi è stato vittima di abusi. Quanta ingiustizia ai danni della convivenza sociale. Quanta vergogna per la comunità cristiana che al suo interno si è trovata crimini che più di altri smentiscono il Vangelo». Con queste parole il Vescovo Andrea apre il comunicato ufficiale con cui chiama a raccolta la Chiesa diocesana. «Ciò che sconcerta – prosegue mons. Turazzi – è stato il tentativo di coprire e di proteggere l’aggressore. Non basta la condanna, occorrono prevenzione, cura di chi è vittima e intervento su chi è abusatore».
La Chiesa – colpita da una stagione di scandali – si è posta in prima linea per la tutela dei minori: dopo Benedetto XVI è intervenuto Papa Francesco con forza e “tolleranza zero”. L’appello rivolto dal Santo Padre nella “Lettera al Popolo di Dio” (20 agosto 2018) è significativo perché si rivolge non solo alla Chiesa come istituzione, ma soprattutto al “popolo”: un compito che ci coinvolge e ci riguarda tutti. Tanto lavoro è stato svolto, già dallo scorso anno, negli organismi regionali, interdiocesani e diocesani. Anche nella Diocesi di San Marino-Montefeltro il tema tutela dei minori è stato oggetto di studio approfondito con presbiteri, catechisti, educatori e animatori dei gruppi.
«Chiedere perdono e cercare riparazione è il primo passo – ribadisce mons. Turazzi – ma non è sufficiente perché guarda solo al passato. Occorrono risposte che guardino avanti e assicurino un cambiamento radicale di mentalità, dove la sicurezza dei bambini e dei ragazzi goda della priorità assoluta». Si chiede un’attenzione ed una formazione particolare per educatori, animatori, catechisti, tenendo presente che l’80% della pastorale è rivolta ai piccoli, ai giovani e ad adulti fragili. Importante, inoltre, che la formazione dei futuri presbiteri sia più attenta all’aspetto umano-affettivo.
A cura dell’Ufficio Comunicazioni Sociali
Diocesi San Marino-Montefeltro