Istanza d’Arengo per vietare la pratica dell’utero in affitto e della maternità surrogata
Con riferimento al progetto di iniziativa popolare sulle Unioni Civili depositato lo scorso 19 dicembre 2017 e portato in prima lettura nella seduta del 7 marzo 2018 dell’On.le Consiglio Grande e Generale e a seguito di un esame approfondito del progetto di legge si è ritenuto necessario presentare agli Ecc.mi Capitani Reggenti una Istanza d’Arengo per chiedere di sancire il divieto per due pratiche mediche cosiddette “dell’utero in affitto” e “della fecondazione eterologa”, inserendo nell’ordinamento sammarinese un provvedimento di legge che lo disponga.
Questa istanza è dovuta anzitutto al fatto che è assente una norma di legge che regoli tale materia e altresì ad aver constatato che la legge di iniziativa popolare presentata apre a questa possibilità.
Purtroppo il recente progresso scientifico, medico e tecnologico permette interventi e manipolazioni che, a nostro avviso, sono e devono restare inaccettabili in quanto offensive per la dignità della persona umana. Si sottolinea che la Comunità internazionale ha da tempo provveduto a limitare tali interventi e nell’istanza d’Arengo sono stati citati alcuni dei pronunciamenti e delle sentenze che trattano di questo delicato ambito. Pur tuttavia si considera che l’uso dell’utero di una donna terza o di gameti, ovuli, spermatozoi estranei ai genitori naturali sia di immediata comprensione che comporti la mercificazione del corpo umano per fini procreativi e tutte le conseguenze che questo può comportare. Infatti non sono da trascurare varie problematiche che interessano in seguito i soggetti coinvolti in tali pratiche, che non sono più teoriche ma oggetto di varie sentenze civili e penali.
In linea di principio si ritiene che non ci possa essere giustificazione alcuna per svilire la dignità della persona umana a merce, neppure il desiderio di un figlio che non può essere considerato un diritto da ottenere a qualunque costo. La genitorialità è un atto responsabile che può essere supportato dall’assistenza medica avvocata da sempre a difendere la vita e non a realizzare o praticare scorciatoie per fornire risposte innaturali e immorali. Quando per soddisfare un desiderio o una ideologia non viene nemmeno considerata la responsabilità di verificare ciò che è bene e ciò che è male, perché tutto quanto è considerato possibile, significa che si è già intrapresa una china pericolosa per la dignità e per la libertà delle persone. L’assurdità in tutto questo sta nel constatare che sono strade già percorse nella storia recente dell’umanità purtroppo con esiti tragici.
Si rende doverosa una ultima e importante considerazione in merito ai neonati nati grazie a queste pratiche. Le Associazioni firmatarie dell’istanza d’Arengo non hanno alcun intento discriminatorio nei loro confronti, anzi si ritiene che se dovesse presentarsi un caso simile nel territorio sammarinese, il neonato/a debba essere tutelato/a con tutte le risorse disponibili della comunità civile e affidato alle cure di una famiglia che lo/a accolga, tutelando il futuro dello stesso/a nel modo migliore possibile. L’obiettivo dell’istanza consta nel chiarire che chi si avvale di tali pratiche, in territorio sammarinese o all’estero, non possa trovare alcuna “sponda” all’interno del nostro territorio, in quanto il loro desiderio di ottenere un figlio a qualunque costo non è e non sarà mai riconosciuto come un diritto, perché il diritto sammarinese riconosce queste come procedure incivili e illegali.
Infine ci si augura che le forze di maggioranza e di opposizione che dovranno esaminare nei prossimi mesi il progetto di iniziativa popolare sulle Unioni Civili, come auspicato nell’ordine del giorno approvato in Consiglio Grande e Generale aprano un confronto con tutte le realtà sammarinesi interessate a queste tematiche, prima di esaminare il progetto di legge in seconda lettura, in quanto il tema non pare essere stato oggetto di confronto. Noi siamo disponibili a confrontarci con chiunque.
San Marino, 10 aprile 2018
Il coordinamento delle Associazioni ecclesiali