Discorso all’Assemblea diocesana unitaria del Mandato

San Marino Città (RSM), chiesa dei Santi Pietro, Marino e Leone, 27 settembre 2020

La chiesa risuona ancora dei canti di una comunità in festa ed è ancora profumata dalla fragranza del Sacro Crisma della Prima Messa e dell’Ordinazione sacerdotale di un nostro giovane, don Mattia Benedettini, prete e prete salesiano. Diciamo grazie al Signore per il dono di questo giovane che è cresciuto qui, nell’oratorio, e invochiamo senza stancarci il dono di tante vocazioni di speciale consacrazione. Ieri una ragazza, suor Rita Letizia, a Sant’Agata Feltria ha fatto la sua professione semplice. Preghiamo anche per lei.
Tiro alcune conclusioni per questo straordinario pomeriggio, “festa del rientro”, “celebrazione del Mandato” a voi, operatori pastorali, e “lancio del nuovo Programma diocesano”. Lo faccio attraverso tre figure.
La prima. Vi succede di giocare a carte? In un certo senso oggi proviamo l’emozione della “ridistribuzione delle carte”, che rende il gioco più interessante, stimola le capacità, apre a nuove possibilità. Fuori di metafora: se ci è chiesto un “sì” nella fede, questo è sempre generativo.
La seconda immagine è presa dal libro del Qoelet. Si parla di una corda che è solida perché intrecciata a tre capi (cfr. Eccl 4,12). Se fosse uno solo si spezzerebbe, ma tre insieme sono più resistenti: “Funiculus triplex”.
Ci tengo a rimarcare la concatenazione dei passaggi pastorali, perché stiamo sviluppando un’unica esperienza: l’incontro con Gesù Risorto (il Big Bang della nostra fede), l’innesto in questo mistero attraverso il sacramento del Battesimo e l’irresistibile esigenza di comunicarlo a tutti, la missione. Si sbaglia se si dice che quest’anno facciamo la campagna della missionarietà. No, siamo sempre a quella mattina del giorno di Pasqua o, se volete, al giorno della Pentecoste. C’è tutta una vita che, illuminata dalla Pasqua, può trasformarsi e far luce. Una testimonianza trasparente, contestuale, innovatrice per il nostro territorio, per la nostra città. Dunque, la missione non è un altro tema, ma approfondimento ulteriore della dinamica pasquale.
Terza immagine: il quaderno che vi verrà dato tra poco. Lo sviluppo del Programma pastorale tocca ciascuna delle nostre parrocchie. Si è parlato anche di “sinfonia” (Bach ha fatto dei corali ad otto voci, tutte intonate). Tutte le parrocchie, tutti i gruppi, tutti i movimenti, tutto quello che è diocesano, dev’essere intonato a questa proposta. Ogni realtà la applica, la interpreta, la realizza in base alle proprie esigenze e alle proprie risorse.
Oggi non avete parlato, siete stati solo ascoltatori, ma il 22 maggio 2021, vigilia di Pentecoste, ci scambieremo i doni, le esperienze dell’anno. Ci racconteremo come avremo saputo essere, con fantasia e creatività, speranza in un mondo ferito. Buon cammino!