Gli occhi degli altri

Il Vescovo di fronte al doppio suicidio che ha colpito la comunità diocesana

Grande mistero il cuore umano. Nessuno può conoscerlo fino in fondo e tanto meno può formulare giudizi. Solo Dio penetra profondità e percorsi dell’anima. Ci sono precipizi nei quali il pensiero e la coscienza, a volte, si smarriscono.
A noi incombe il dovere della preghiera e della pietà verso chi compie il più grave dei gesti nei confronti di sé e degli altri.
In questa circostanza siamo vicini alle famiglie colpite in modo così drammatico negli affetti. Condividiamo il turbamento di una intera comunità, mentre innalziamo gli occhi a Dio misericordioso.
Sia consentito fare discernimento sul tempo presente. Il valore della vita è riconosciuto da tutti, a parole; in realtà è smentito in mille modi dagli stili di vita spericolati, dalle varie forme di dipendenza, da certe esibizioni dei mass media e soprattutto dal vuoto che prende tanti fino alla disperazione.
Non si torna più indietro quando pensieri di morte si impossessano dell’anima: la vita non è un film. C’è chi ha l’impressione che la vita in quanto tale non trovi senso. Allora diventa difficile sopportare la fatica quotidiana del vivere. Come soccorrere questi vuoti dell’anima, questa ricerca di senso? Anzitutto con l’offerta di una prossimità e di una condivisione di amicizia e di valori. Questa amicizia fa dire di fronte ad ogni persona: «Tu sei prezioso. Dio ti ama immensamente».
A volte non ci accorgiamo della disperazione e della sofferenza di chi ci sta accanto: si guarda in alto, si guarda la punta delle proprie scarpe… Guardando negli occhi dell’altro, del vicino, del compagno, di chiunque egli o ella sia, facciamo il primo passo verso la fraternità.  Essere fratelli significa anche darsi la mano per procedere con meno paura.

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

Discorso di saluto ai Giochi dei Piccoli Stati

San Marino, 29 maggio 2017

Mi unisco alla gioia di tutti per questa XVII edizione dei Giochi dei Piccoli Stati, augurando agli atleti e alla gente dello sport un caloroso benvenuto.
Un saluto particolare e un incoraggiamento sincero agli organizzatori, grato per queste ore di passione e di spettacolo di cui tutti godiamo.
Senza distrarre dai “giochi giocati” invito a riflettere un momento sul senso dello sport nella nostra società, quasi un grande “time out” con tutti coloro che seguono e amano lo sport.
Lo sport non si deve “dire”, ma si deve fare… e fare bene. Importante confrontarsi sui dati che riguardano la pratica sportiva, sulla disponibilità di spazi e strutture, sulla accessibilità per tutti. In Repubblica, a quanto mi è dato sapere, c’è sicuramente attenzione e impegno.
È possibile – mi chiedo – sostenere sempre più uno sport che non escluda nessuno perché meno “dotato”?
Solitamente dello sport si evidenzia soprattutto la componente agonistica (che riempie le pagine di giornali e tv), ma c’è tutto un modo di fare sport basato sul piacere dell’esercizio fisico e della pratica collettiva che non porta a risultati eclatanti, ma che non è meno importante. È possibile tenere insieme impegno e divertimento? Agonismo e rispetto per gli avversari? Come tener viva la tensione a superare i limiti e non montarsi la testa?
Auguro, anzitutto, di saper fare lo sport proprio “per sport”, in maniera gratuita, col gusto di mettersi alla prova tenendo il proprio fisico in ordine, cercando di crescere umanamente e non solo a livello muscolare.
Un saluto ed una parola per quanti lavorano dietro le quinte nello sport.
Non sempre si valorizzano tutte le persone – spesso volontari – che contribuiscono alla vita delle società sportive e dei gruppi: genitori che accompagnano le squadre in auto, altri che aiutano gli allenatori, dirigenti, arbitri, magazzinieri… Persone che aiutano i ragazzi a stare bene insieme e danno l’esempio che nello sport c’è posto anche per chi non riesce a “scendere in campo”. Che ogni dirigente ed ogni allenatore siano veri educatori alla lealtà e all’umiltà, formatori di veri atleti per le sfide della vita. Vinca il migliore!

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

2° appuntamento con il Ciclo di incontri sulla Dottrina Sociale della Chiesa

L’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli” e l’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di San Marino-Montefeltro sono lieti di invitarVi al ciclo di conferenze pubbliche e Seminari/Laboratori su Crisi della politica e bene comune. Percorsi di Dottrina sociale della Chiesa. I primi due appuntamenti sono previsti per

Venerdì 21 Aprile 2017, alle ore 21
presso il Teatro parrocchiale di Novafeltria

Conferenza

Politiche familiari: sussidiarietà alla prova

Tra responsabilità delle famiglie verso il bene comune
e urgenza di interventi concreti

Relatore

Francesco Belletti
(Direttore del Centro Internazionale Studi Famiglia,
già Presidente nazionale Forum delle Associazioni Famiglie)

Moderatore: Gabriele Raschi
(ISSR “A. Marvelli”)

***

Sabato 22 Aprile 2017, ore 9,30-12
presso le sale parrocchiali di Novafeltria

Seminario/Laboratorio

Generare una nuova politica a partire dalla famiglia
Aspetti culturali, educativi, sociali e morali

Gabriele Raschi (ISSR “A. Marvelli”)

Valter Chiani (ISSR “A. Marvelli”)

Coordinatore: Gian Luigi Giorgetti (Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro –
Diocesi di San Marino-Montefeltro)

Presentazione

L’attuale situazione politica è attraversata ormai da diversi anni da una profonda crisi. Si tratta di problemi e difficoltà in massima parte riconducibili ai grandi mutamenti che hanno interessato, con inarrestabile accelerazione, l’intera società italiana, europea e mondiale. In tale contesto la politica appare sempre più incapace di rispondere alle nuove sfide poste dai processi di mutamento, di elaborare scelte strategiche di ampio respiro fondate su valori condivisi, sulla costruzione del “bene comune” che sappia valorizzare e armonizzare le esigenze individuali (anche di natura identitaria) con quelle collettive.
A seguito dei primi due incontri di apertura sul ruolo dei cattolici nell’attuale contesto politico, i prossimi due incontri (Conferenza di venerdì 21 aprile e Seminario/Laboratorio di sabato 22 aprile) saranno incentrati sulle politiche familiari, questione cruciale e snodo decisivo per l’avvio di una nuova politica e di un rinnovato compito formativo ed educativo, intesi come servizio esigente di carità e giustizia.

Francesco Belletti nato nel 1957, sposato con tre figli, vive e lavora a Milano.
Laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Milano nel 1983, ha lavorato per oltre 15 anni come consulente e ricercatore libero professionista per enti pubblici e privati no profit su tematiche sociali. Dal 1990 collabora con il Cisf (Centro internazionale studi famiglia) di Milano, dapprima come vice-direttore e dal 2000 come direttore (carica che ricopre attualmente). È stato Presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari. È stato docente presso il Corso di laurea in Servizio sociale dell’Università Cattolica di Milano, occupandosi di politiche sociali e familiari e di organizzazione dei servizi sociali. Dall’anno accademico 2010-2011 è docente in corsi – Master di tematiche familiari in diverse università (Un. Regina Apostolorum, Roma, Pont. Un. Santa Croce, Roma, Istituto Giovanni Paolo II, Roma). Dal 2009 è consultore del Pontificio Consiglio per la famiglia. Autore di diversi volumi di ricerca e di articoli, su riviste specialistiche e divulgative: tra i più recenti si segnalano: Ripartire dalla famiglia. Ambito educativo e risorsa sociale (Paoline 2010); I diritti della famiglia. Solo su carta? (Paoline 2013); La famiglia costruisce la società. Un valore “aggiunto” per tutti (San Paolo 2015).

Per partecipare ai Seminari/Laboratori è opportuno segnalare la propria presenza tramite un’iscrizione (gratuita) inviando una mail a segreteria@issrmarvelli.it.

Per maggiori informazioni: www. issrmarvelli.it; tel. 0541-751367.

 

 

 

Via Crucis Sant’Igne-San Leo: venerdì 14 aprile ore 14:30 da Sant’Igne

Carissimi amici,

per la prima volta, lo scorso anno ho partecipato alla Via Crucis che dall’antico convento francescano di Sant’Igne saliva alla Cattedrale romanica di San Leo. Eravamo in tanti, o meglio, eravamo un popolo. Questa la prima impressione. La prevalenza giovanile non ha inibito la partecipazione di adulti e ragazzi. Nessuna ricercatezza, nessun fronzolo barocco, ma una liturgia essenziale e austera, prevalentemente silenziosa. La preghiera è fiorita sui testi impegnativi di don Giussani e di Charles Peguy, una preghiera audace che ti portava dritta al cuore del mistero cristiano: «Non c’è amore più grande di chi dona la sua vita». Davanti apriva inequivocabilmente il cammino una croce di legno e noi dietro, un serpentone silenzioso, uno accanto all’altro, prima attraversando il bosco, poi risalendo la Provinciale. All’arrivo mi è stato chiesto di condividere un frutto della mia preghiera: guardare i piedi di Cristo, i piedi di colui che evangelizza. Sono piedi inchiodati! A dispetto dei miei progetti e dei miei moralismi…
Nella Cattedrale il canto di polifonie classiche ha rivestito di bellezza il nostro essere Chiesa oggi su radici di sorprendente vitalità.
Dico grazie agli amici di CL che anche quest’anno, senza nulla togliere alle iniziative parrocchiali e di paese, nel primo pomeriggio del Venerdì Santo, ci invitano e aprono a tutti questo intenso momento di preghiera.

Io ci vado!

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

TuttixTutti

Comunicato stampa

Dal primo marzo ifeelCUD cambia veste e diventa TuttixTutti.

Il concorso nazionale rivolto alle parrocchie, giunto alla 7a edizione, premia progetti di utilità sociale coniugando solidarietà e formazione.

www.tuttixtutti.it

“Quest’anno vincono tutti”. È lo slogan che promuove il concorso per le parrocchie TuttixTutti, promosso dalla C.E.I. a livello nazionale e nato dal grande successo di ifeelCUD, che si rinnova e diventa sempre più coinvolgente per le comunità locali. Ogni parrocchia potrà parteciparvi iscrivendosi online su www.tuttixtutti.it, creando un gruppo di lavoro, ideando un progetto di solidarietà e organizzando un incontro formativo per promuovere il sostegno economico alla Chiesa cattolica.

Tre le novità principali: il contributo per tutte le parrocchie che organizzeranno un incontro formativo secondo i criteri indicati nel bando; l’aumento del numero dei premi per i progetti di solidarietà, che passano da 8 a 10 da un minimo di 1.000 euro fino a un massimo di 15.000 euro e la raccolta dei CU non obbligatoria.

La novità più importante di questa edizione, espressa anche nello slogan, consiste proprio nel contributo, compreso tra i 1.000 e 2.000 euro, messo a disposizione di tutte le parrocchie iscritte che si impegneranno a formare i propri fedeli ai valori del sostegno economico alla Chiesa. Si tratta di organizzare un incontro volto ad illustrare le modalità di sostegno economico alla Chiesa cattolica e mirato a promuoverne i valori che ne sono alla base come la trasparenza, la corresponsabilità, la comunione, la solidarietà. L’incontro dovrà attenersi alle linee guida presenti nel regolamento e dovrà essere adeguatamente documentato mediante un servizio fotografico o un video da caricare online sul sito www.tuttixtutti.it entro il 31 maggio 2017.
La nuova formula dell’iniziativa non prevede, quindi, la raccolta dei CU tra la popolazione titolare di tale modello che, già a partire dallo scorso anno, era diventata auspicabile ma non vincolante ai fini del concorso.

ifeelCud  ha registrato un successo crescente, negli ultimi anni, con un notevole aumento delle parrocchie iscritte. Questo risultato positivo ci ha indotto – afferma Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione della C.E.I. – a rinnovare il concorso che ha un nuovo nome  TuttixTutti e un nuovo regolamento anche se la finalità non cambia: si premiano sempre i progetti di utilità sociale e si punta sulla ‘formazione al sostegno economico’ nelle parrocchie.

Le parrocchie verranno premiate da un’apposita Giuria, composta dai membri del Servizio per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa cattolica, che selezionerà i 10 progetti di solidarietà considerati più meritevoli secondo i criteri di valutazione pubblicati sul sito e valuterà la qualità degli incontri formativi realizzati.

Il nostro concorso nazionale ha contribuito, in sei anni di storia, – prosegue Calabresi – alla realizzazione di decine di progetti di utilità sociale che spesso poi diventano risposte concrete ai bisogni delle famiglie in difficoltà, dei giovani e degli anziani. Penso in particolare ad alcune parrocchie in contesti sociali a rischio o caratterizzati da povertà e disoccupazione anche giovanile. Anche lo scorso anno le parrocchie vincitrici hanno potuto avviare iniziative utili a tutta la comunità come nel caso del progetto presentato dalla Parrocchia Gesù Divin Salvatore di Roma, vincitore del 1° premio dell’edizione 2016, che ha già concluso una serie di corsi di formazione tecnico professionale per i giovani, di età compresa tra i 18 e i 29 anni, in un quartiere periferico della Capitale con un alto tasso di disoccupazione o, tra le altre proposte, l’avviamento dell’orto sociale con l’utilizzo della coltivazione biologica pensato dalla Parrocchia Santi Cosma e Damiano di Acireale e l’apertura di uno sportello di microcredito, ideato dalla parrocchia Santi Andrea e Santa Rita di Trieste, rivolto a persone in difficoltà che, grazie ad un aiuto tempestivo, possono trovare una via d’uscita ai propri problemi economici”.

Per partecipare a TuttixTutti con la propria parrocchia quindi, basta ideare un progetto di solidarietà, organizzare un incontro formativo e iscriversi online sul sito www.tuttixtutti.it, in accordo con il parroco, a partire dal primo marzo. Il concorso si svolge dal 1 marzo al 31 maggio 2017.

Tutti gli approfondimenti sono disponibili su www.tuttixtutti.it e sulle pagine Facebook e Twitter.

Facebook: https://www.facebook.com/CeiTuttixTutti/

Twitter: https://twitter.com/CeiTuttixTutti

Esercizi Spirituali per sposi e fidanzati

Sant’Agata Feltria, 2 aprile 2017

Cari amici,
benché “a distanza” sono unito a tutti voi, anch’io col desiderio ed il proposito di “fare casa”…
Penso alla casa in cui sono cresciuto, una casa povera, senza riscaldamento, con l’illuminazione a lampadine da 25 candele… Eppure quanta luce e quanto calore tra quelle pareti!
Penso alle tante case in cui sono passato da sacerdote, per la benedizione pasquale: una grande varietà di situazioni. Mi sono ben guardato dal curiosare e dal giudicare.
Ogni famiglia ha un proprio stile e lo stile viene dal cuore di chi vi abita. Da parte mia auguravo ad ogni casa di essere spalancata al sole, agli amici e a Dio!
Auguro che i temi, le meditazioni e lo scambio di esperienze tra voi facciano più bella ciascuna delle vostre case: riflesso della vita interiore di ciascuno e delle relazioni che vi si costruiscono.
Lo sguardo, infine, si spinge fino alla casa di Nazaret. L’abitano Giuseppe, Maria e Gesù. Quella casa ci parla delle piccole e grandi cose della vita, con le loro complessità, gioie e dolori che costituiscono la trama del vivere quotidiano. Vita che all’apparenza non fa storia. Eppure, proprio in essa, ci viene incontro il Figlio di Dio. Nazaret ci dà una lezione su Dio: Dio è colui che appare nella semplicità, che si fa vicino alle nostre vite che non hanno nulla di sensazionale se non l’amore e il fiducioso “ricominciare” sempre.
Vi abbraccio!

Vescovo Andrea

60° anniversario AVIS Novafeltria

Novafeltria, 2 aprile 2017

Oggi, 2 aprile, ricorre un importante anniversario per la vostra associazione.
Mi piacerebbe intrattenermi con voi per meditare il valore e il significato del sangue.
Sappiamo quanto sia essenziale e indispensabile per la vita quel liquido rosso che circola nelle vene dell’uomo, ma non credo sia vano pensare anche al suo significato simbolico.
Nella Bibbia il sangue è sede della vita, anzi è la vita stessa. Il sangue, ancora caldo, esala un vapore che sembra l’ultimo anelito del corpo ormai esanime. Avendo la vita un carattere sacro, solo Dio ne è padrone. Per questo è rigorosamente interdetto versare il sangue, cioè uccidere. Dio – ricorda il testo sacro – è vindice del sangue innocente!
La Bibbia attribuisce al sangue anche un significato sacrificale, come offerta della propria vita: la mia vita per la tua! Sulle case degli ebrei, schiavi in Egitto, viene tracciato un segno col sangue dell’agnello; in virtù di quel sangue viene risparmiata la vita in quella casa. Quel segno è simbolo e figura di Colui che con l’offerta del suo sangue, cioè, della sua vita, ci ha redenti e salvati: Gesù Cristo.
Non posso che ammirare gli amici donatori di sangue, così vicini al Signore – perché, in certo modo, ne prolungano la missione – e così vicini al loro prossimo – perché ne migliorano o prolungano la vita.
«Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15,13).
Faccio un augurio: il gesto di donare sangue sia l’espressione di uno stile di vita solidale, fraterno, caritatevole, che caratterizza quotidianamente i rapporti. Chi dona sangue, fa di se stesso dono. E questo è sublime, profondamente cristiano!

Vescovo Andrea

Giornata nazionale dell’USTAL-UNITALSI

Sabato 18 e Domenica 19 marzo 2017, l’U.N.I.T.A.L.S.I. (U.S.T.A.L. per la diocesi di San Marino – Montefeltro) celebra la sua XVI edizione della Giornata Nazionale, proponendo – in oltre 3000 piazze italiane e a San Marino– una “piantina d’ulivo”, simbolo di pace e fratellanza.

Non si tratta solo di una semplice raccolta fondi con l’offerta degli alberelli di ulivo, quanto invece di una Giornata di Presenza e Testimonianza, per far conoscere l’Associazione e promuovere le sue attività.

L’USTAL – UNITALSI è una associazione pubblica di fedeli cristiani che vuole realizzare sempre più e meglio, in nome della Chiesa, il particolare carisma di condivisione delle sofferenze umane. Vuole essere un incitamento a dedicarsi con più passione all’esperienza di servizio ecclesiale verso e con le persone ammalate, disabili e in difficoltà.

L’U.N.I.T.A.L.S.I nasce in Italia nel 1903. E’ presente nella nostra Diocesi dal 1943 come Delegazione di San Marino della Associazione italiana. Nel 1982 ha assunto la denominazione U.S.T.A.L.

L’Unione attua le sue finalità svolgendo un servizio umanitario verso gli ammalati ed i disabili, promuovendo il culto Mariano attraverso i Pellegrinaggi verso Santuari Mariani per i quali si fa promotrice e si assume l’organizzazione e la gestione. E’ impegnata in diverse iniziative di solidarietà verso le persone più deboli sia nel territorio Diocesano sia all’estero (Italia, Terra Santa, Siria ). Si serve di volontari i quali si impegnano a prestare servizio gratuito in spirito di autentica carità cristiana, in sintonia con le scelte pastorali dell’Autorità ecclesiastica.

Il ricavato della vendita nella nostra Diocesi sarà destinato a favore dei terremotati del centro Italia e dei bambini della Terra Santa.

Si chiede di ricordare l’evento negli avvisi di domenica prossima e di consentire la vendita degli ulivi presso le parrocchie domenica 19 marzo.

Ringrazio per la collaborazione

Il Presidente
Giorgio Rastelli

Giornata della donna

All’inizio ci fu lo stupore: «Oh! Questa sì che è carne della mia carne»
Quale dignità? Appunti per la Giornata della donna

Ultimamente oggetto della nostra preghiera e della nostra riflessione per l’«8 marzo» è stato una serie di interrogativi: “Quale bellezza?”, “Quale uguaglianza?”. Quest’anno: “Quale dignità?”.
Cosa si intende per dignità? Intendiamo la nobiltà che, per sua natura, ha l’essere dell’uomo e l’essere della donna, indipendentemente da ogni altra variabile. Nobile l’uomo, nobile la donna, ognuno per la sua natura, per il suo essere persona.
Si tratta di una dignità originaria, voluta dal Creatore: l’uomo e la donna sono immagine di Dio, a prescindere dal sesso, dall’età, dalla cultura, dall’attività, etc. È un riconoscimento che non viene dalla concessione di qualcuno o per rivendicazione. È, appunto, dignità originaria.
Dalla creazione in poi è andata via via svalutandosi la dignità della donna, per l’ingresso del peccato nel mondo che ha alterato le relazioni e per lo sviluppo di una cultura di prepotenza e di seduzione. La dignità della donna ha dovuto gradualmente e faticosamente imporsi nel corso dei secoli. Aiuta tornare alla testimonianza dei Vangeli dove è ben visibile l’atteggiamento controcorrente e originale di Gesù verso le donne. Più vicino a noi sono da riprendere le riflessioni della Dottrina Sociale della Chiesa, in particolare la lettera di Giovanni Paolo II Mulieris Dignitatem, come i tanti pronunciamenti di papa Francesco.
Perché una Giornata della donna?
Il fatto che si dedichi una giornata alla donna è anzitutto segno di un faticoso processo ancora in atto; è appello alla conversione, cioè al cambiamento di mentalità e di azione, è desiderio di preghiera col tono della lode per il dono della diversità, col tono della richiesta di perdono per la dignità misconosciuta, col tono della intercessione per tutte le esistenze femminili calpestate.
Riaffermiamo insieme pari dignità per la donna, cioè pari diritti, pari doveri, pari opportunità. Ma questo non significa per la donna, di per sé, fare tutto quello che fa l’uomo dimenticando e mortificando la propria specificità: il femminile, il proprium dell’essere donna, il suo genio sono da riconoscere, valorizzare e promuovere.
C’è un proprium che risplende nella maternità: la donna è chiamata a partorire l’uomo, in senso fisico, ma anche morale, spirituale, culturale; è chiamata ad una maternità biologica, ma anche ad una maternità che è capacità di accogliere e di far crescere.
Tutti riconoscano la dignità della donna, a partire da lei stessa, perché ne abbia una piena consapevolezza. L’uomo, da parte sua, superi lo spirito di dominio; all’inizio non vi era il potere, ma lo stupore: «Oh! Questa sì che è osso delle mie ossa e carne della mia carne» (cfr. Gn 2, 23). L’uomo e la donna sono “uno nella diversità dei due”, e non solo nella sponsalità: creati ad immagine di Dio (+ Andrea Turazzi).

Comunicato stampa per le Istanze d’Arengo

 

CGGIn considerazione delle tematiche dibattute in questi giorni in Consiglio Grande e Generale e dell’esito della votazione riguardante alcune delle Istanze d’Arengo che erano state presentate lo scorso ottobre, la Diocesi di San Marino-Montefeltro desidera esprimere le seguenti valutazioni.

Rispetto all’Insegnamento di Religione Cattolica (IRC), confermato dal Consiglio Grande e Generale con la scelta di respingere le Istanze d’Arengo proposte su questo argomento, l’Ordinario diocesano esprime la propria disponibilità al dialogo ed al confronto con il Governo, come richiesto nell’Ordine del Giorno approvato, al fine di ridefinire, aggiornare e formulare di comune accordo, ed in maniera più chiara possibile, gli aspetti normativi riguardanti l’IRC, con particolare riferimento allo status degli insegnanti, ai titoli di studio ed alla programmazione della materia.

Riguardo alle Istanze d’Arengo presentate dal Coordinamento delle Associazioni, delle Aggregazioni Laicali e dei Movimenti ecclesiali (stipulare una convenzione fra lo Stato e le Associazioni a sostegno delle donne in gravidanza e perché fosse esplicitato il principio della dignità e della inviolabilità della vita umana dal concepimento alla sua fine naturale) e condivise così ampiamente dalla cittadinanza, a prescindere dall’esito riscontrato in sede consigliare, la Diocesi di San Marino-Montefeltro conferma l’apprezzamento per l’impegno manifestato dalle suddette Associazioni, Aggregazioni Laicali e Movimenti ecclesiali per contribuire alla crescita del tessuto sociale e al sostegno di coloro che vivono in particolari situazioni di difficoltà e disagio, concretizzando con le opere i principi di solidarietà e sussidiarietà, che sostanziano la Dottrina Sociale della Chiesa e i valori su cui si fonda la Repubblica di San Marino.

È necessario, invece, fare una riflessione a parte sulle due Istanze d’Arengo giudicate a suo tempo ricevibili ed ora approvate dal Consiglio Grande e Generale, riguardanti materie di culto di esclusiva pertinenza dell’Autorità Ecclesiale, in quanto attinenti al Diritto Canonico, e non già al Diritto Ecclesiastico, e legate alle attività precipue che si svolgono in luoghi considerati pubblici, ma nei quali si svolgono celebrazioni liturgiche cattoliche. Nella salvaguardia del più alto diritto alla libertà religiosa, infatti, spetta ai soli e singoli soggetti religiosi, in questo caso la Chiesa Cattolica, la regolamentazione dell’amministrazione dei Sacramenti e dei Sacramentali, come anche quella della destinazione delle offerte raccolte all’interno dei luoghi di culto durante tali celebrazioni. La Chiesa Cattolica ha il dovere di non lasciare che il momento così solenne e definitivo della vita dei suoi fedeli possa trasformarsi in altro. Nulla vieta, come già avviene, che le Associazioni che ne fanno richiesta possano raccogliere i fondi destinati alla loro attività in luoghi adatti come la camera ardente dell’ospedale di Cailungo o al di fuori dei cimiteri o comunque al di fuori della chiesa.

Infine, per maggiore chiarezza sull’Istanza d’Arengo riguardante lo spostamento del Crocifisso nella Perinsigne Basilica di San Marino, non approvata dal Consiglio Grande e Generale, si ricorda che i dettami dell’Accordo del 1992, ratificato da San Marino e Santa Sede, alla lettera f) prevedono che “L’autorità ecclesiastica, se necessario, predisporrà, d’intesa con quella civile, l’adeguamento strutturale della Basilica alle norme canoniche e liturgiche, tenendo ogni possibile conto delle esigenze derivanti la particolare destinazione dello stesso edificio di culto alle celebrazioni di rilevanza istituzionale per la Repubblica”. In considerazione del fatto che anche il crocifisso fa parte degli arredi liturgici, la sua collocazione al centro della navata è stata dovuta ad argomentazioni condivise tra l’Autorità Ecclesiale e l’Autorità Civile, che dovranno intervenire in sinergia per ogni successiva modifica e pertanto non è opportuno tornare su quanto deciso ad ogni cambio di Autorità.

Queste considerazioni, di natura pastorale e giuridica, si ritengono utili al fine di chiarire e confermare i rispettivi ambiti dello Stato e della Chiesa diocesana, della laicità benintesa come della libertà religiosa, che, nei secoli e in particolare negli ultimi anni, hanno sempre trovato profondo giovamento da una stretta collaborazione.  Tale collaborazione si è rivelata particolarmente proficua nell’assistenza ai cittadini più in difficoltà o nel trovare le soluzioni per l’accoglienza, anche a livello internazionale, di coloro che si sono trovati in situazioni di indigenza. Una collaborazione ed una presenza che la Chiesa diocesana intende confermare, senza invasioni di campo, per la realizzazione del bene comune.

Ufficio Comunicazioni Sociali
Diocesi di San Marino-Montefeltro