Via Crucis Sant’Igne-San Leo: venerdì 14 aprile ore 14:30 da Sant’Igne

Carissimi amici,

per la prima volta, lo scorso anno ho partecipato alla Via Crucis che dall’antico convento francescano di Sant’Igne saliva alla Cattedrale romanica di San Leo. Eravamo in tanti, o meglio, eravamo un popolo. Questa la prima impressione. La prevalenza giovanile non ha inibito la partecipazione di adulti e ragazzi. Nessuna ricercatezza, nessun fronzolo barocco, ma una liturgia essenziale e austera, prevalentemente silenziosa. La preghiera è fiorita sui testi impegnativi di don Giussani e di Charles Peguy, una preghiera audace che ti portava dritta al cuore del mistero cristiano: «Non c’è amore più grande di chi dona la sua vita». Davanti apriva inequivocabilmente il cammino una croce di legno e noi dietro, un serpentone silenzioso, uno accanto all’altro, prima attraversando il bosco, poi risalendo la Provinciale. All’arrivo mi è stato chiesto di condividere un frutto della mia preghiera: guardare i piedi di Cristo, i piedi di colui che evangelizza. Sono piedi inchiodati! A dispetto dei miei progetti e dei miei moralismi…
Nella Cattedrale il canto di polifonie classiche ha rivestito di bellezza il nostro essere Chiesa oggi su radici di sorprendente vitalità.
Dico grazie agli amici di CL che anche quest’anno, senza nulla togliere alle iniziative parrocchiali e di paese, nel primo pomeriggio del Venerdì Santo, ci invitano e aprono a tutti questo intenso momento di preghiera.

Io ci vado!

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

TuttixTutti

Comunicato stampa

Dal primo marzo ifeelCUD cambia veste e diventa TuttixTutti.

Il concorso nazionale rivolto alle parrocchie, giunto alla 7a edizione, premia progetti di utilità sociale coniugando solidarietà e formazione.

www.tuttixtutti.it

“Quest’anno vincono tutti”. È lo slogan che promuove il concorso per le parrocchie TuttixTutti, promosso dalla C.E.I. a livello nazionale e nato dal grande successo di ifeelCUD, che si rinnova e diventa sempre più coinvolgente per le comunità locali. Ogni parrocchia potrà parteciparvi iscrivendosi online su www.tuttixtutti.it, creando un gruppo di lavoro, ideando un progetto di solidarietà e organizzando un incontro formativo per promuovere il sostegno economico alla Chiesa cattolica.

Tre le novità principali: il contributo per tutte le parrocchie che organizzeranno un incontro formativo secondo i criteri indicati nel bando; l’aumento del numero dei premi per i progetti di solidarietà, che passano da 8 a 10 da un minimo di 1.000 euro fino a un massimo di 15.000 euro e la raccolta dei CU non obbligatoria.

La novità più importante di questa edizione, espressa anche nello slogan, consiste proprio nel contributo, compreso tra i 1.000 e 2.000 euro, messo a disposizione di tutte le parrocchie iscritte che si impegneranno a formare i propri fedeli ai valori del sostegno economico alla Chiesa. Si tratta di organizzare un incontro volto ad illustrare le modalità di sostegno economico alla Chiesa cattolica e mirato a promuoverne i valori che ne sono alla base come la trasparenza, la corresponsabilità, la comunione, la solidarietà. L’incontro dovrà attenersi alle linee guida presenti nel regolamento e dovrà essere adeguatamente documentato mediante un servizio fotografico o un video da caricare online sul sito www.tuttixtutti.it entro il 31 maggio 2017.
La nuova formula dell’iniziativa non prevede, quindi, la raccolta dei CU tra la popolazione titolare di tale modello che, già a partire dallo scorso anno, era diventata auspicabile ma non vincolante ai fini del concorso.

ifeelCud  ha registrato un successo crescente, negli ultimi anni, con un notevole aumento delle parrocchie iscritte. Questo risultato positivo ci ha indotto – afferma Matteo Calabresi, responsabile del Servizio Promozione della C.E.I. – a rinnovare il concorso che ha un nuovo nome  TuttixTutti e un nuovo regolamento anche se la finalità non cambia: si premiano sempre i progetti di utilità sociale e si punta sulla ‘formazione al sostegno economico’ nelle parrocchie.

Le parrocchie verranno premiate da un’apposita Giuria, composta dai membri del Servizio per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa cattolica, che selezionerà i 10 progetti di solidarietà considerati più meritevoli secondo i criteri di valutazione pubblicati sul sito e valuterà la qualità degli incontri formativi realizzati.

Il nostro concorso nazionale ha contribuito, in sei anni di storia, – prosegue Calabresi – alla realizzazione di decine di progetti di utilità sociale che spesso poi diventano risposte concrete ai bisogni delle famiglie in difficoltà, dei giovani e degli anziani. Penso in particolare ad alcune parrocchie in contesti sociali a rischio o caratterizzati da povertà e disoccupazione anche giovanile. Anche lo scorso anno le parrocchie vincitrici hanno potuto avviare iniziative utili a tutta la comunità come nel caso del progetto presentato dalla Parrocchia Gesù Divin Salvatore di Roma, vincitore del 1° premio dell’edizione 2016, che ha già concluso una serie di corsi di formazione tecnico professionale per i giovani, di età compresa tra i 18 e i 29 anni, in un quartiere periferico della Capitale con un alto tasso di disoccupazione o, tra le altre proposte, l’avviamento dell’orto sociale con l’utilizzo della coltivazione biologica pensato dalla Parrocchia Santi Cosma e Damiano di Acireale e l’apertura di uno sportello di microcredito, ideato dalla parrocchia Santi Andrea e Santa Rita di Trieste, rivolto a persone in difficoltà che, grazie ad un aiuto tempestivo, possono trovare una via d’uscita ai propri problemi economici”.

Per partecipare a TuttixTutti con la propria parrocchia quindi, basta ideare un progetto di solidarietà, organizzare un incontro formativo e iscriversi online sul sito www.tuttixtutti.it, in accordo con il parroco, a partire dal primo marzo. Il concorso si svolge dal 1 marzo al 31 maggio 2017.

Tutti gli approfondimenti sono disponibili su www.tuttixtutti.it e sulle pagine Facebook e Twitter.

Facebook: https://www.facebook.com/CeiTuttixTutti/

Twitter: https://twitter.com/CeiTuttixTutti

Esercizi Spirituali per sposi e fidanzati

Sant’Agata Feltria, 2 aprile 2017

Cari amici,
benché “a distanza” sono unito a tutti voi, anch’io col desiderio ed il proposito di “fare casa”…
Penso alla casa in cui sono cresciuto, una casa povera, senza riscaldamento, con l’illuminazione a lampadine da 25 candele… Eppure quanta luce e quanto calore tra quelle pareti!
Penso alle tante case in cui sono passato da sacerdote, per la benedizione pasquale: una grande varietà di situazioni. Mi sono ben guardato dal curiosare e dal giudicare.
Ogni famiglia ha un proprio stile e lo stile viene dal cuore di chi vi abita. Da parte mia auguravo ad ogni casa di essere spalancata al sole, agli amici e a Dio!
Auguro che i temi, le meditazioni e lo scambio di esperienze tra voi facciano più bella ciascuna delle vostre case: riflesso della vita interiore di ciascuno e delle relazioni che vi si costruiscono.
Lo sguardo, infine, si spinge fino alla casa di Nazaret. L’abitano Giuseppe, Maria e Gesù. Quella casa ci parla delle piccole e grandi cose della vita, con le loro complessità, gioie e dolori che costituiscono la trama del vivere quotidiano. Vita che all’apparenza non fa storia. Eppure, proprio in essa, ci viene incontro il Figlio di Dio. Nazaret ci dà una lezione su Dio: Dio è colui che appare nella semplicità, che si fa vicino alle nostre vite che non hanno nulla di sensazionale se non l’amore e il fiducioso “ricominciare” sempre.
Vi abbraccio!

Vescovo Andrea

60° anniversario AVIS Novafeltria

Novafeltria, 2 aprile 2017

Oggi, 2 aprile, ricorre un importante anniversario per la vostra associazione.
Mi piacerebbe intrattenermi con voi per meditare il valore e il significato del sangue.
Sappiamo quanto sia essenziale e indispensabile per la vita quel liquido rosso che circola nelle vene dell’uomo, ma non credo sia vano pensare anche al suo significato simbolico.
Nella Bibbia il sangue è sede della vita, anzi è la vita stessa. Il sangue, ancora caldo, esala un vapore che sembra l’ultimo anelito del corpo ormai esanime. Avendo la vita un carattere sacro, solo Dio ne è padrone. Per questo è rigorosamente interdetto versare il sangue, cioè uccidere. Dio – ricorda il testo sacro – è vindice del sangue innocente!
La Bibbia attribuisce al sangue anche un significato sacrificale, come offerta della propria vita: la mia vita per la tua! Sulle case degli ebrei, schiavi in Egitto, viene tracciato un segno col sangue dell’agnello; in virtù di quel sangue viene risparmiata la vita in quella casa. Quel segno è simbolo e figura di Colui che con l’offerta del suo sangue, cioè, della sua vita, ci ha redenti e salvati: Gesù Cristo.
Non posso che ammirare gli amici donatori di sangue, così vicini al Signore – perché, in certo modo, ne prolungano la missione – e così vicini al loro prossimo – perché ne migliorano o prolungano la vita.
«Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15,13).
Faccio un augurio: il gesto di donare sangue sia l’espressione di uno stile di vita solidale, fraterno, caritatevole, che caratterizza quotidianamente i rapporti. Chi dona sangue, fa di se stesso dono. E questo è sublime, profondamente cristiano!

Vescovo Andrea

Giornata nazionale dell’USTAL-UNITALSI

Sabato 18 e Domenica 19 marzo 2017, l’U.N.I.T.A.L.S.I. (U.S.T.A.L. per la diocesi di San Marino – Montefeltro) celebra la sua XVI edizione della Giornata Nazionale, proponendo – in oltre 3000 piazze italiane e a San Marino– una “piantina d’ulivo”, simbolo di pace e fratellanza.

Non si tratta solo di una semplice raccolta fondi con l’offerta degli alberelli di ulivo, quanto invece di una Giornata di Presenza e Testimonianza, per far conoscere l’Associazione e promuovere le sue attività.

L’USTAL – UNITALSI è una associazione pubblica di fedeli cristiani che vuole realizzare sempre più e meglio, in nome della Chiesa, il particolare carisma di condivisione delle sofferenze umane. Vuole essere un incitamento a dedicarsi con più passione all’esperienza di servizio ecclesiale verso e con le persone ammalate, disabili e in difficoltà.

L’U.N.I.T.A.L.S.I nasce in Italia nel 1903. E’ presente nella nostra Diocesi dal 1943 come Delegazione di San Marino della Associazione italiana. Nel 1982 ha assunto la denominazione U.S.T.A.L.

L’Unione attua le sue finalità svolgendo un servizio umanitario verso gli ammalati ed i disabili, promuovendo il culto Mariano attraverso i Pellegrinaggi verso Santuari Mariani per i quali si fa promotrice e si assume l’organizzazione e la gestione. E’ impegnata in diverse iniziative di solidarietà verso le persone più deboli sia nel territorio Diocesano sia all’estero (Italia, Terra Santa, Siria ). Si serve di volontari i quali si impegnano a prestare servizio gratuito in spirito di autentica carità cristiana, in sintonia con le scelte pastorali dell’Autorità ecclesiastica.

Il ricavato della vendita nella nostra Diocesi sarà destinato a favore dei terremotati del centro Italia e dei bambini della Terra Santa.

Si chiede di ricordare l’evento negli avvisi di domenica prossima e di consentire la vendita degli ulivi presso le parrocchie domenica 19 marzo.

Ringrazio per la collaborazione

Il Presidente
Giorgio Rastelli

Giornata della donna

All’inizio ci fu lo stupore: «Oh! Questa sì che è carne della mia carne»
Quale dignità? Appunti per la Giornata della donna

Ultimamente oggetto della nostra preghiera e della nostra riflessione per l’«8 marzo» è stato una serie di interrogativi: “Quale bellezza?”, “Quale uguaglianza?”. Quest’anno: “Quale dignità?”.
Cosa si intende per dignità? Intendiamo la nobiltà che, per sua natura, ha l’essere dell’uomo e l’essere della donna, indipendentemente da ogni altra variabile. Nobile l’uomo, nobile la donna, ognuno per la sua natura, per il suo essere persona.
Si tratta di una dignità originaria, voluta dal Creatore: l’uomo e la donna sono immagine di Dio, a prescindere dal sesso, dall’età, dalla cultura, dall’attività, etc. È un riconoscimento che non viene dalla concessione di qualcuno o per rivendicazione. È, appunto, dignità originaria.
Dalla creazione in poi è andata via via svalutandosi la dignità della donna, per l’ingresso del peccato nel mondo che ha alterato le relazioni e per lo sviluppo di una cultura di prepotenza e di seduzione. La dignità della donna ha dovuto gradualmente e faticosamente imporsi nel corso dei secoli. Aiuta tornare alla testimonianza dei Vangeli dove è ben visibile l’atteggiamento controcorrente e originale di Gesù verso le donne. Più vicino a noi sono da riprendere le riflessioni della Dottrina Sociale della Chiesa, in particolare la lettera di Giovanni Paolo II Mulieris Dignitatem, come i tanti pronunciamenti di papa Francesco.
Perché una Giornata della donna?
Il fatto che si dedichi una giornata alla donna è anzitutto segno di un faticoso processo ancora in atto; è appello alla conversione, cioè al cambiamento di mentalità e di azione, è desiderio di preghiera col tono della lode per il dono della diversità, col tono della richiesta di perdono per la dignità misconosciuta, col tono della intercessione per tutte le esistenze femminili calpestate.
Riaffermiamo insieme pari dignità per la donna, cioè pari diritti, pari doveri, pari opportunità. Ma questo non significa per la donna, di per sé, fare tutto quello che fa l’uomo dimenticando e mortificando la propria specificità: il femminile, il proprium dell’essere donna, il suo genio sono da riconoscere, valorizzare e promuovere.
C’è un proprium che risplende nella maternità: la donna è chiamata a partorire l’uomo, in senso fisico, ma anche morale, spirituale, culturale; è chiamata ad una maternità biologica, ma anche ad una maternità che è capacità di accogliere e di far crescere.
Tutti riconoscano la dignità della donna, a partire da lei stessa, perché ne abbia una piena consapevolezza. L’uomo, da parte sua, superi lo spirito di dominio; all’inizio non vi era il potere, ma lo stupore: «Oh! Questa sì che è osso delle mie ossa e carne della mia carne» (cfr. Gn 2, 23). L’uomo e la donna sono “uno nella diversità dei due”, e non solo nella sponsalità: creati ad immagine di Dio (+ Andrea Turazzi).

Comunicato stampa per le Istanze d’Arengo

 

CGGIn considerazione delle tematiche dibattute in questi giorni in Consiglio Grande e Generale e dell’esito della votazione riguardante alcune delle Istanze d’Arengo che erano state presentate lo scorso ottobre, la Diocesi di San Marino-Montefeltro desidera esprimere le seguenti valutazioni.

Rispetto all’Insegnamento di Religione Cattolica (IRC), confermato dal Consiglio Grande e Generale con la scelta di respingere le Istanze d’Arengo proposte su questo argomento, l’Ordinario diocesano esprime la propria disponibilità al dialogo ed al confronto con il Governo, come richiesto nell’Ordine del Giorno approvato, al fine di ridefinire, aggiornare e formulare di comune accordo, ed in maniera più chiara possibile, gli aspetti normativi riguardanti l’IRC, con particolare riferimento allo status degli insegnanti, ai titoli di studio ed alla programmazione della materia.

Riguardo alle Istanze d’Arengo presentate dal Coordinamento delle Associazioni, delle Aggregazioni Laicali e dei Movimenti ecclesiali (stipulare una convenzione fra lo Stato e le Associazioni a sostegno delle donne in gravidanza e perché fosse esplicitato il principio della dignità e della inviolabilità della vita umana dal concepimento alla sua fine naturale) e condivise così ampiamente dalla cittadinanza, a prescindere dall’esito riscontrato in sede consigliare, la Diocesi di San Marino-Montefeltro conferma l’apprezzamento per l’impegno manifestato dalle suddette Associazioni, Aggregazioni Laicali e Movimenti ecclesiali per contribuire alla crescita del tessuto sociale e al sostegno di coloro che vivono in particolari situazioni di difficoltà e disagio, concretizzando con le opere i principi di solidarietà e sussidiarietà, che sostanziano la Dottrina Sociale della Chiesa e i valori su cui si fonda la Repubblica di San Marino.

È necessario, invece, fare una riflessione a parte sulle due Istanze d’Arengo giudicate a suo tempo ricevibili ed ora approvate dal Consiglio Grande e Generale, riguardanti materie di culto di esclusiva pertinenza dell’Autorità Ecclesiale, in quanto attinenti al Diritto Canonico, e non già al Diritto Ecclesiastico, e legate alle attività precipue che si svolgono in luoghi considerati pubblici, ma nei quali si svolgono celebrazioni liturgiche cattoliche. Nella salvaguardia del più alto diritto alla libertà religiosa, infatti, spetta ai soli e singoli soggetti religiosi, in questo caso la Chiesa Cattolica, la regolamentazione dell’amministrazione dei Sacramenti e dei Sacramentali, come anche quella della destinazione delle offerte raccolte all’interno dei luoghi di culto durante tali celebrazioni. La Chiesa Cattolica ha il dovere di non lasciare che il momento così solenne e definitivo della vita dei suoi fedeli possa trasformarsi in altro. Nulla vieta, come già avviene, che le Associazioni che ne fanno richiesta possano raccogliere i fondi destinati alla loro attività in luoghi adatti come la camera ardente dell’ospedale di Cailungo o al di fuori dei cimiteri o comunque al di fuori della chiesa.

Infine, per maggiore chiarezza sull’Istanza d’Arengo riguardante lo spostamento del Crocifisso nella Perinsigne Basilica di San Marino, non approvata dal Consiglio Grande e Generale, si ricorda che i dettami dell’Accordo del 1992, ratificato da San Marino e Santa Sede, alla lettera f) prevedono che “L’autorità ecclesiastica, se necessario, predisporrà, d’intesa con quella civile, l’adeguamento strutturale della Basilica alle norme canoniche e liturgiche, tenendo ogni possibile conto delle esigenze derivanti la particolare destinazione dello stesso edificio di culto alle celebrazioni di rilevanza istituzionale per la Repubblica”. In considerazione del fatto che anche il crocifisso fa parte degli arredi liturgici, la sua collocazione al centro della navata è stata dovuta ad argomentazioni condivise tra l’Autorità Ecclesiale e l’Autorità Civile, che dovranno intervenire in sinergia per ogni successiva modifica e pertanto non è opportuno tornare su quanto deciso ad ogni cambio di Autorità.

Queste considerazioni, di natura pastorale e giuridica, si ritengono utili al fine di chiarire e confermare i rispettivi ambiti dello Stato e della Chiesa diocesana, della laicità benintesa come della libertà religiosa, che, nei secoli e in particolare negli ultimi anni, hanno sempre trovato profondo giovamento da una stretta collaborazione.  Tale collaborazione si è rivelata particolarmente proficua nell’assistenza ai cittadini più in difficoltà o nel trovare le soluzioni per l’accoglienza, anche a livello internazionale, di coloro che si sono trovati in situazioni di indigenza. Una collaborazione ed una presenza che la Chiesa diocesana intende confermare, senza invasioni di campo, per la realizzazione del bene comune.

Ufficio Comunicazioni Sociali
Diocesi di San Marino-Montefeltro

Giornata del malato

Sabato 11 Febbraio 2017, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, si celebra la XXV° Giornata Mondiale del Malato indetta dalla CEI –Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute; istituita nel 1992, serve per ricordare a tutti l’importanza del lavoro degli operatori sanitari e della solidarietà di ciascuno di noi verso coloro che soffrono e che, troppo spesso vengono dimenticati.

La Celebrazione eucaristica solenne della Giornata avrà luogo a Lourdes.

Il tema di quest’anno, tratto dal Vangelo di San Luca “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome “(Lc 1,49), costituisce un’occasione di attenzione speciale alla condizione degli ammalati e, più in generale, dei sofferenti; e al tempo stesso invita chi si prodiga in loro favore, a partire dai familiari, dagli operatori sanitari e dai volontari, a rendere grazie per la vocazione ricevuta dal Signore di accompagnare i fratelli ammalati”.

Papa Francesco nel suo messaggio tratteggia con parole di grande forza lo spirito e il carisma unitalsiano ricordando Bernadette, che “dopo essere stata alla Grotta, grazie alla preghiera, trasforma la sua fragilità in sostegno per gli altri, grazie all’amore diventa capace di arricchire il suo prossimo e, soprattutto, offre la sua vita per la salvezza dell’umanità”.

Il Papa invita tutti a chiedere una grazia speciale all’Immacolata Concezione per “saperci sempre relazionare al malato come ad una persona che, certamente, ha bisogno di aiuto, a volte anche per le cose più elementari, ma che porta in sé il suo dono da condividere con gli altri”.

Nel suo messaggio dedicato all’appuntamento di Lourdes il Pontefice ricorda ancora “che ogni malato è e rimane sempre un essere umano, e come tale va trattato. Gli infermi, come i portatori di disabilità anche gravissime, hanno la loro inalienabile dignità e la loro missione nella vita e non diventano mai dei meri oggetti, anche se a volte possono sembrare solo passivi, ma in realtà non è mai così“.

Un vero e proprio programma d’azione per la nostra Associazione che rappresenta anche il senso profondo del nostro “essere in pellegrinaggio ogni giorno accanto a chi soffre”. 

              L’USTAL-Unitalsi di San Marino Montefeltro è impegnata a promuovere iniziative con visite agli ospiti di case di riposo ed ospedali della Diocesi, consegnando ad operatori e degenti la cartolina con il logo della giornata e con la preghiera del malato.    La cartolina verrà recapitata anche a tutte le parrocchie affinchè la giornata venga opportunamente celebrata e data agli ammalati ai quali viene portata l’eucarestia.

Per l’occasione l’USTAL – UNITALSI ha organizzato le seguenti celebrazioni:

  • Sabato 11 febbraio alle ore 15,30 S. Messa nella Cappella della Resurrezione (Ospedale di Stato RSM) presieduta dal Vescovo S.E. mons. Andrea Turazzi

 

  • Sabato 11 febbraio alle ore 17,30 S. Messa nella Chiesa Parrocchiale di Macerata F.

 

  • Sabato 11 febbraio Alle ore 19,00 S. Messa nell’Ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria

San Marino   7 febbraio 2017

Raccolta Straordinaria in aiuto alle popolazioni della Siria

“Il popolo sammarinese c’è!”

Raccolta Straordinaria in aiuto alle popolazioni stremate della Siria.

Come preannunciato in precedenza il COMITATO appositamente costituito insieme a tutte le Associazioni Cattoliche di San Marino, comunica i risultati parziali della sottoscrizione straordinaria per la raccolta fondi da destinare alle popolazioni Siriane.

Ad oggi abbiamo raccolto la cifra di 16.662,00 euro. Si informa che alla fine di Ottobre sono stati consegnati da alcuni membri del Comitato 5.100 euro ai Frati della Custodia di Terra Santa a Gerusalemme, che hanno già consegnato ai loro confratelli presenti in Siria.

Si informano tutti i cittadini che la raccolta terminerà il 5 febbraio 2017.

Il ricavato verrà consegnato alla Custodia di Terra Santa, la quale provvederà a farlo pervenire ai loro frati Francescani che operano in Siria e in particolare a Padre Ibrahim Alsabagh ofm, parroco di Aleppo, per le emergenze quotidiane della popolazione. La Caritas San Marino conserverà per 3 mesi tutta la documentazione inerente alla raccolta, che sarà a disposizione di chiunque desideri controllare gli esiti della raccolta. Si sottolinea che la raccolta non ha comportato alcun costo, obiettivo raggiunto grazie ai volontari che si sono accollati tutti gli oneri e le spese resesi necessarie, pertanto l’intera raccolta fondi sarà destinata agli interventi.

Ringraziamo le Associazioni e tutti i Sammarinesi per la solidarietà dimostrata.

IL COMITATO:

– Giovanni Ceccoli              Caritas Vicariale di San Marino
– Cinzia Casali                      Progetto Sorriso
– Rita Berardi                       Carità Senza Confini
– Federico Bartoletti          UCID
– Giorgio Rastelli                 USTAL
– Guido Rossi                       Papa Giovanni XXIII
– Matteo Tamagnini          Centro di Solidarietà San Marino
e tutte le associazioni cattoliche sammarinesi che hanno patrocinato la raccolta fondi.

1 Febbraio 2017

Messaggio per la festa di Sant’Agata

La martire Sant’Agata e le responsabilità civiche

La Repubblica è in festa per Sant’Agata, sua compatrona.
Desidero, in questo giorno, rivolgere un saluto ai sammarinesi: la sosta sia per tutti momento di gioia e di amicizia.
Le origini di questa celebrazione si intrecciano con le sorti della nostra comunità e rimandano a valori riconosciuti come patrimonio di tutti, fondanti la sua originalità e identità. Oggi, la nostra società, come quella europea, è un amalgama di fattori diversi: pensieri ed esperienze, luci e ombre, riferimento a radici profonde ed apertura a nuovi orizzonti…
Una laicità benintesa ha permesso, e ora incoraggia, che ogni gruppo e ciascuna persona diano il meglio di sé nell’accoglienza dell’altro. Il Santo fondatore, Marino, non pensò certamente ad un monastero a cielo aperto. L’esperienza di una socialità cristianamente ispirata non ha precluso la convivenza di sensibilità diverse, ma, anzi, ne ha garantito la vera libertà di manifestarsi.
Nei prossimi mesi il Consiglio Grande e Generale sarà chiamato a confrontarsi su progetti di legge e Istanze d’Arengo, alcune delle quali toccano questioni delicate: temi etici, scelte educative, rapporti con le istituzioni cattoliche che rappresentano la stragrande maggioranza dei sammarinesi. Ho grande rispetto delle istituzioni civili e democratiche della Repubblica; non è mio compito, tantomeno mia volontà, intervenire politicamente. Credo, tuttavia, mi sia consentito, per quanto concerne materie in cui la Chiesa è diretta interessata, di propormi per un dialogo ed un confronto che possa chiarire e facilitare l’accoglienza ed il rispetto di legittime esigenze. Insomma: disponibilità e non richiesta di privilegi. Credo sia parimenti legittimo rivolgere un appello ai cattolici ad essere più presenti nell’impegno civile e nel confronto culturale con argomenti di ragione, nella coerenza con la propria visione antropologica.
Qualcuno chiede: non basta la testimonianza personale? Coerenza e rettitudine sono certamente i primi requisiti. Ma occorre essere incisivi con una presenza responsabile e significativa per la costruzione del bene comune, anche nel pluralismo delle appartenenze. È necessario dare voce alla coscienza di tanti cattolici che si ispirano ad un grande patrimonio ideale ed a valori irrinunciabili.
No ad uno spirito intollerante. Sì ad un atteggiamento responsabile e disinteressato. Sempre con uno stile di rispetto ed accoglienza dell’altro.
La salita alla Basilica, nel giorno di Sant’Agata, sia un momento di intensa preghiera per tutti, nella verità e nella libertà, momento in cui continuare a chiedere a questa donna martire la custodia della nostra antica Repubblica.

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro