Messaggio del Vescovo al Gala di inaugurazione degli Europei di Calcio Under 21

San Marino (Teatro Titano), 20 giugno 2019

Grazie per l’invito a questo Gala per gli Europei di Calcio Under 21. Mi sento tra amici anzitutto per la mia antica passione per il calcio (mediocre difensore, ahimè!); poi per i valori dello sport ai quali tutti teniamo, valori che mi piace chiamare con il loro nome: lealtà, coraggio, sacrificio, accoglienza dell’altro come concorrente e mai come nemico…
Come uomo di Chiesa – sono vescovo in questa Repubblica di San Marino – mi rivolgo a tutti; mi metto a disposizione per collaborare in campo educativo perché questo da sempre è uno dei contenuti della pratica sportiva. Il mio incoraggiamento va soprattutto verso coloro che fanno lo sport per lo sport (salute, agonismo, amicizia) fuori sia da improbabili sogni di gloria, sia da vantaggi economici.
Penso a chi lo sport – il calcio – lo guarda soltanto… peccato! Ma anche questo può essere cosa buona se diverte, rasserena e soprattutto avvicina nazioni e continenti nel segno della pace. Sport e pace sono un binomio fecondo.
Che dire poi di chi prepara, accompagna ed è a disposizione di chi fa sport? A volte umilissime prestazioni, ma ugualmente importanti.
Sfoglio il Vangelo di Gesù; ci dà una lezione: «Gareggiate nello stimarvi a vicenda». Vinca il migliore!

+ Andrea Turazzi

Giornate di riflessione e di preghiera per i politici

COMUNICATO STAMPA

Giornate di riflessione e preghiera per i politici
Sabato 22 giugno ore 20.45 – Sala Montelupo, Domagnano
incontro pubblico con il
Cardinale Gualtiero Bassetti
presidente CEI

L’impegno sociale tra profezia e concretezza.
L’esperienza di Giorgio La Pira

In occasione della festa di S. Tommaso Moro, patrono di governanti e amministratori, la diocesi di San Marino-Montefeltro propone le Giornate di riflessione e preghiera per i politici, per risvegliare le coscienze all’impegno politico, per far sentire a chi è impegnato in politica la vicinanza della comunità cristiana e per suscitare nei giovani il desiderio di partecipare e la responsabilità verso la vita sociale.
Ogni cittadino ha la responsabilità di dare il proprio contributo alla società di cui è parte per affrontare le sfide poste dal mondo attuale: l’economia che genera esclusione, l’idolatria del denaro che governa invece di servire, l’inequità che genera violenza, la tecnocrazia e il relativismo pratico all’origine della crisi ecologica, …
È responsabilità soprattutto di chi è impegnato nel servizio della politica porre al centro della convivenza sociale la dignità della persona, che implica la tutela della vita, il sostegno alle famiglie, la promozione di un lavoro degno per tutti, la proposta di un modello di sviluppo contrario alla cultura dello scarto e orientato allo sviluppo integrale della persona.
Per ribadire l’importanza dell’impegno sociale, quest’anno viene proposta la testimonianza di Giorgio La Pira. In un momento in cui la complessità della vita politica nazionale e internazionale necessita di cittadini responsabili e di statisti di alto spessore umano dediti al bene comune come servizio, è importante riscoprire testimoni come La Pira che attraverso il contributo all’Assemblea Costituente, nel parlamento italiano e come sindaco della città di Firenze ha saputo unire la concretezza necessaria a soddisfare i bisogni dei suoi cittadini con un impegno sociale profetico orientato a realizzare un futuro di pace e di benessere per tutti gli uomini, senza mai rinunciare ad una assoluta fedeltà ai valori della propria coscienza.
 
Sabato 22 giugno alle ore 20.45 presso la Sala Montelupo a Domagnano si svolgerà l’incontro pubblico “L’impegno sociale tra profezia e concretezza. L’esperienza di Giorgio La Pira.”. Non sarà la commemorazione storica di un grande politico e uomo di fede del passato, ma l’opportunità per rimotivare oggi la responsabilità all’impegno sociale, incoraggiati dalla testimonianza concreta di un uomo che ha profondamente segnato il suo tempo fino ad arrivare a noi oggi.
Ci aiuterà in questa riflessione il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha conosciuto personalmente Giorgio La Pira. Alla serata sarà presente anche il Vescovo S.E. Mons. Andrea Turazzi.
Nel pomeriggio il Cardinale Bassetti e il Vescovo Turazzi saranno ricevuti dell’Ecc.ma Reggenza in udienza privata.

“Nessuno può dire: non ci riguarda”

«Chiesa in preghiera e digiuno»: per le vittime degli abusi e per una cultura del rispetto

Dopo il Summit in Vaticano sulla protezione dei minori, anche la Diocesi di San Marino-Montefeltro dà la sua risposta corale al fenomeno degli abusi «sessuali, di potere e di coscienza».
Mercoledì 13 marzo, nel Santuario del Cuore Immacolato di Maria a Valdragone (RSM), si terrà una grande convocazione diocesana che inizierà alle ore 20 con il Santo Rosario e proseguirà, alle ore 20:30, con una S. Messa penitenziale e di riparazione presieduta dal Vescovo.
«Quanto dolore. Quanta sofferenza soprattutto per chi è stato vittima di abusi. Quanta ingiustizia ai danni della convivenza sociale. Quanta vergogna per la comunità cristiana che al suo interno si è trovata crimini che più di altri smentiscono il Vangelo». Con queste parole il Vescovo Andrea apre il comunicato ufficiale con cui chiama a raccolta la Chiesa diocesana. «Ciò che sconcerta – prosegue mons. Turazzi – è stato il tentativo di coprire e di proteggere l’aggressore. Non basta la condanna, occorrono prevenzione, cura di chi è vittima e intervento su chi è abusatore».
La Chiesa – colpita da una stagione di scandali – si è posta in prima linea per la tutela dei minori: dopo Benedetto XVI è intervenuto Papa Francesco con forza e “tolleranza zero”. L’appello rivolto dal Santo Padre nella “Lettera al Popolo di Dio” (20 agosto 2018) è significativo perché si rivolge non solo alla Chiesa come istituzione, ma soprattutto al “popolo”: un compito che ci coinvolge e ci riguarda tutti. Tanto lavoro è stato svolto, già dallo scorso anno, negli organismi regionali, interdiocesani e diocesani. Anche nella Diocesi di San Marino-Montefeltro il tema tutela dei minori è stato oggetto di studio approfondito con presbiteri, catechisti, educatori e animatori dei gruppi.
«Chiedere perdono e cercare riparazione è il primo passo – ribadisce mons. Turazzi – ma non è sufficiente perché guarda solo al passato. Occorrono risposte che guardino avanti e assicurino un cambiamento radicale di mentalità, dove la sicurezza dei bambini e dei ragazzi goda della priorità assoluta». Si chiede un’attenzione ed una formazione particolare per educatori, animatori, catechisti, tenendo presente che l’80% della pastorale è rivolta ai piccoli, ai giovani e ad adulti fragili. Importante, inoltre, che la formazione dei futuri presbiteri sia più attenta all’aspetto umano-affettivo.

A cura dell’Ufficio Comunicazioni Sociali
Diocesi San Marino-Montefeltro

Il 4° Forum del Dialogo

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Il 4° FORUM del DIALOGO, a San Marino, allarga i suoi orizzonti di riflessione, secondo una logica di graduale ampliamento degli orizzonti culturali già proposti in passato: dal tema monotematico della 1ª edizione; al più vasto sguardo sulle diversità nella 2ª edizione; a quello ancora più ampio della 3ª edizione su Giovani e Adulti. Per la 4ª edizione il tema sarà “Dialogo con i nostri tempi: problemi, opportunità, prospettive.
Come si ricorderà, le prime edizioni hanno affrontato alcuni temi specifici: il 1° anno. Noi e l’islam; il 2° anno il Dialogo con le diversità: il 3° anno: il Dialogo intergenerazionale: GIOVANI EADULTI. Il tema della 4ª edizione è ancora più impegnativo nel voler puntare l’occhio di una riflessione pacata e rigorosa sulla società post-moderna e sui risvolti dei suoi cambiamenti che mettono in luce questioni di significativa portata sociale, culturale, antropologica. Questo significa sapersi porre con realismo e con responsabilità consapevole davanti ai drammi e alle opportunità che questa società presenta.
Sì, si parlerà di problemi e di opportunità, ma anche di prospettive per l’uomo d’oggi che vive in quella che l’antropologo francese Marc Augé chiama “la surmodernità”, riferendosi ai fenomeni sociali, intellettuali ed economici che caratterizzano la complessità di questa società post-moderna e post-ricchezza. Una società in cui tutto è sovrabbondante: il tempo, lo spazio e persino l’egoismo o, meglio, il self-egoismo. In questo contesto, il 4° Forum non vuole correre il rischio di fare danni, alimentando il pessimismo già così pervasivo, se si soffermasse solo ai problemi e non incoraggiasse quel senso di fiducia e di speranza che il cittadino oggi va ansiosamente cercando.
Grazie anche ai buoni suggerimenti del nostro Comitato scientifico che ci affianca, abbiamo pensato di accompagnare la riflessione e lo studio in queste giornate con una serie di domande da porre ai relatori e al pubblico nella formula interattiva tipica di un forum:
Perché tanta emigrazione?
Perché tanta povertà?
Dov’è il lavoro?
Usiamo le tecnologie… come?
Cambiamenti climatici… con quali effetti?
Dov’è la felicità dell’uomo d’oggi?…
Il format con cui è nato il Forum è rispettato rigorosamente come spazio di studio, di riflessione e di proposte da approfondire e da sviluppare; ma non come convegno a tesi o come festival o come sagra paesana di un evento spettacolare.
Un ambito che – argomentando su problemi di forte attualità – non ne propone meccanicamente la soluzione, ma che incoraggia a riflettere quanti si stiano ponendo alcune domande in merito e che stimoli domande nuove. È questa l’originalità di una formula che molti ci incoraggiano a sviluppare e che, in qualche modo, interpreta il senso dei fenomeni che segnano la post-modernità. Il tutto, tenendo conto delle risorse e dei limiti reali che il contesto ci impone. Per ogni tema abbiamo già l’adesione di illustri studiosi di varie Università: Maurizio Ambrosini dell’Università di Milano; Serafino Negrelli, dell’Università di Milano-Bicocca; Stefano Triberti dell’Università Cattolica; Umberto Curi e Toni Scipioni dell’Università di Padova. Ormai il Forum consolida il suo impianto più come processo culturale che come evento spettacolare, per questo alla prima giornata e mezza, seguono alcune sessioni di approfondimento, seguendo le indicazioni di interesse che il pubblico esprime. Ogni esperto sarà affiancato da alcuni testimonial nel discorso aperto con il pubblico che potrà porre domande e sollecitare risposte.
Si vuole così puntare a forme molto interattive per suscitare e generare pensiero in una società che rischia di non pensar più, per aver affidato tutto alle emozioni provocate dai media di ogni tipo. Ad incoraggiare l’iniziativa concorre il Patrocinio delle Istituzioni, dei Capitani Reggenti, del Consiglio d’Europa, del Congresso di Stato, della Diocesi San Marino-Montefeltro, dell’Ambasciata d’Italia e di tutti i Nove Castelli, due dei quali – Borgo Maggiore e Chiesanuova – quest’anno assumono la titolarità del Forum. Piace, infine, ricordare con soddisfazione che il positivo contagio culturale si allarga quest’anno fino al Senegal, ad alcune università straniere e coinvolge alcuni Comuni vicini che saranno presenti e incoraggeranno la partecipazione dei loro cittadini.
L’invito a partecipare è rivolto a quanti ritengono utile porsi davanti alle “novità” che segnano questa società per imparare ad affrontarle. È questo uno dei comportamenti consapevoli di una cittadinanza attiva.

Renato Di Nubila
Responsabile scientifico del Forum

Iniziative per la Giornata della vita

Tutta la Diocesi convocata sul tema della VITA

Tre appuntamenti a febbraio in occasione della Giornata della Vita

La programmazione prevista all’interno della proposta “intorno alla vita per 80 giorni” giungerà a conclusione a febbraio, in occasione della Giornata della Vita e della Giornata del Malato.

Questo lungo tempo di riflessione e preghiera, avviato a dicembre con la Veglia per la vita nascente, gli Uffici per la pastorale familiare e del lavoro e le associazioni laicali della diocesi, si concluderà con la programmazione di tre interessanti incontri pubblici, volti a sensibilizzare le coscienze del popolo diocesano sul tema dell’accoglienza della vita, ma anche di quella parte della comunità civile che accetterà di lasciarsi “provocare” da esso.

Vediamo in dettaglio questi appuntamenti diocesani (senza dimenticare che faranno parte integrante di questa attenzione diocesana anche le celebrazioni liturgiche parrocchiali di domenica 3 febbraio in occasione della Giornata per la vita e le iniziative animate da Ustal/Unitalsi i successivi 10 e 11 febbraio per la Giornata del malato).

L’Enciclica HUMANE VITAE, tra continuità e novità

Due incontri a 50 anni dalla promulgazione di una enciclica coraggiosa e “profetica”

venerdì 1 febbraio, ore 21.00 Sala Montelupo (Domagnano di S.Marino)

Paternità e maternità responsabili oggi: si può e si deve!

Prof. Massimiliano Cucchi (Docente di Bioetica all’ISSR “A. Marvelli”)

venerdì 8 febbraio, ore 21.00 Sala parrocchiale di Macerata Feltria

Dalla “profezia” alla realtà: il senso e il significato del procreare umano alla luce di Humanae vitae Prof. Gabriele Raschi (Docente di Morale sessuale e familiare all’ISSR “A. Marvelli”)

Il senso autentico della sessualità umana si esprime con pienezza corporea e spirituale nell’amore coniugale ed è aperto al dono della vita, essendo la fecondità una delle sue principali caratteristiche. E’ però altrettanto vero che questa potenzialità deve essere vissuta e attuata in modo umano, cioè nella libertà e nella responsabilità. Infatti l’agire morale del cristiano deve essere ispirato da atteggiamento buono e comportamento corretto.

Grazie all’aiuto offerto dall’ISSR interdiocesano “A.Marvelli”, verrà proposta una duplice riflessione sull’enciclica di Papa Paolo VI Humanae vitae giunta al cinquantesimo di promulgazione, al fine di assimilarne lo spirito attraverso una lettura non semplicemente normativa, come suggerito dalla più recente esortazione apostolica Amoris laetitia. Due incontri, dunque, per affrontare sia gli aspetti teologici, sia quelli biologici e morali della sessualità e coniugalità.

Ovviamente, le tematiche verranno affrontante secondo un approccio accessibile a tutti, e quindi l’invito è rivolto non soltanto ad operatori pastorali e studiosi di teologia e bioetica.

SIAMO FATTI DI-VERSI, PERCHE’ SIAMO POESIA

Incontro-spettacolo ispirato al libro “Anna che sorride alla pioggia”

venerdì 15 febbraio (Teatro parrocchiale di Novafeltria, ore 21.00)

L’arrivo in famiglia di una figlia Down ha ispirato papà Guido ad aprire una pagina Facebook, nella quale raccontare «le buone notizie che porta Anna»: in essa, con humor e sensibilità, vengono trasmessi messaggi contro i pregiudizi che ancora oggi tutte le forme di disabilità, sindrome di Down compresa, portano con sè. E poiché le buone notizie riescono a raggiungere un vasto pubblico, complice anche l’irresistibile piccola protagonista della pagina, il successo arriva subito. Più di 36 mila followers, migliaia di interazioni, condivisioni e commenti, milioni di visualizzazioni. Le buone notizie di Anna sono contagiose quanto il suo sorriso, e ben presto arriva anche un libro autobiografico che ha come protagonisti Anna, la sua famiglia, la sua disabilità: “Anna che sorride alla pioggia, storia di calzini spaiati e cromosomi rubati”, edito da Sperling & Kupfer. Un romanzo ironico e commovente, che, come per la pagina Facebook, ha una missione: raccontare a tutti che la disabilità va accolta e non bisogna fuggirne perché – come afferma papà Guido – «le paure che riuscite a guardare in faccia, si trasformano in coraggio».

L’appuntamento di Novafeltria proporrà la presentazione del libro nella forma di un vero e proprio spettacolo teatrale: l’autore racconterà Anna e la propria famiglia utilizzando immagini, musica e parole. Attraverso canzoni, video, qualche pezzo comico e letture di alcuni brani, lo spettatore si troverà ad osservare la diversità da nuovi punti di vista.

Federico Nanni e Gian Luigi Giorgetti

 

Giornata della vita consacrata

Ai sacerdoti e ai consacrati
A tutti i fedeli della diocesi

Pennabilli, 27 gennaio 2019

Carissimi,
sabato 2 febbraio prossimo si celebra con particolare solennità la Giornata della vita consacrata.
Alle ore 15 le religiose e i religiosi presenti in diocesi, rispondendo all’invito del Vescovo, si raduneranno a Monte Grimano Terme (dove il Vescovo si trova per la Visita Pastorale), presso la sala parrocchiale, per un primo momento di accoglienza.
Alle ore 15:30, le religiose e i religiosi, insieme a tutti i fedeli presenti, partiranno in processione, con le candele accese, verso la chiesa parrocchiale per la solenne liturgia della Presentazione al Tempio di Gesù e per la rinnovazione dei voti di povertà, castità, obbedienza, facendo memoria del Battesimo.
Tutti sono calorosamente invitati a partecipare. Sarà una ulteriore e provvidenziale occasione per riscoprire tanta ricchezza carismatica, spirituale e pastorale tra noi. Sarà anche occasione propizia per ringraziare il Signore di questi doni per la nostra Chiesa e per rinsaldare rapporti fraterni fra tutti.
Saranno spiritualmente partecipi gli eremiti diocesani e le comunità claustrali. Al termine ci sarà un momento di conoscenza reciproca, di scambio fraterno e di agape.
Vi benedico tutti di cuore

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

La ricerca dell’unità dei cristiani

VENERDÍ 18 Gennaio 2019, alle ore 20,45, nella giornata inaugurale della “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”, che da molti anni la Chiesa Cattolica in accordo con il Consiglio Ecumenico delle Chiese celebra dal 18 al 25 gennaio, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli”, in collaborazione con la Commissione diocesana per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso, sono lieti di invitarvi alla Conferenza pubblica dal titolo

La ricerca dell’unità dei cristiani

Quale pastorale per l’Ecumenismo a 25 anni dal Direttorio?

La relazione sarà svolta dal Prof. Riccardo Burigana (Direttore del “Centro Studi Ecumenici” di Venezia). L’incontro si svolgerà presso l’Aula Magna dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli” (San Fortunato, via Covignano n. 265, Rimini.

A oltre 25 anni dalla pubblicazione del “Direttorio per l’applicazione dei principi e delle norme sull’ecumenismo” da parte del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, teso a declinare dal punto di vista pastorale gli orientamenti ecumenici del Concilio Vaticano II, si propone un momento di ricognizione e verifica del cammino ecclesiale compiuto in questi anni. Sebbene questo cammino verso l’unità dei cristiani risulti lento e faticoso, si tratta comunque di un impegno irrevocabile per l’intero popolo di Dio che il Direttorio ha richiamato e precisato con particolare vigore, nella consapevolezza che la dimensione ecumenica coinvolge tutta l’attività pastorale della Chiesa. Ma quale considerazione viene oggi riservata a questa dimensione nella pastorale ordinaria delle nostre comunità? Quale consapevolezza esiste oggi tra i fedeli in ordine al cammino ecumenico?

Il Prof. Riccardo Burigana è direttore del Centro Studi Ecumenici di Venezia, docente di Storia della Chiesa all’Istituto di Studi Ecumenici “S. Bernardino” di Venezia e di Ecumenismo presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale (Firenze) e al Corso di Alta Formazione in “Dialogo Interreligioso e Relazioni Internazionali” attivato dall’ISSR “A. Marvelli” e dall’Università degli Studi di San Marino. Collaboratore dell’Osservatore Romano e direttore scientifico della rivista “Colloquia Mediterranea”, è autore di numerosi studi e pubblicazioni sulla storia del movimento ecumenico, la Riforma protestante e i Concilio Vaticano II. Tra le sue più recenti pubblicazioni segnaliamo: Storia del Concilio Vaticano II, ed. Lindau, 2012; Una straordinaria avventura. Storia del movimento ecumenico in Italia, EDB, 2013; Un cuore solo. Papa Francesco e l’unità dei cristiani, ed. Terra Santa 2014; Fratelli in cammino. Storia della dichiarazione Nostra aetate, ed. Terra Santa, 2015.

Per ulteriori informazioni contattare la Segreteria dell’ISSR “A. Marvelli”, Rimini – Via Covignano 265; Tel. e fax 0541-751367; sito internet: www.issrmarvelli.it; e-mail: segreteria@isrmarvelli.it.

Comunicato stampa

Veglia diocesana per la vita nascente: lunedì 10 DICEMBRE (ore 21.00)
La diocesi propone alle gestanti del territorio diocesano un momento semplice ma intenso di preghiera per vivere l’esperienza del parto coi sentimenti di Maria, la mamma di Gesù, con la speranza gioiosa della sua intercessione.
Le future mamme sono attese per le ore 21 nel luogo di preghiera del loro vicariato (Murata per San Marino, Secchiano per Val Marecchia, Piandimeleto per Val Foglia e Val Conca). Dopo un momento di accoglienza prenderanno parte alla Veglia di preghiera, caratterizzata dall’adorazione eucaristica e dall’ascolto di testi biblici, del magistero e testimonianze sul tema dell’accoglienza della vita. L’incontro si concluderà con un omaggio alla Madonna e la consegna di un piccolo dono alle future mamme e papà.
Ovviamente, la partecipazione a questo momento di riflessione e preghiera è aperta a tutte le persone di buona volontà della diocesi. (Per informazioni: 333/3849049)
L’appuntamento di lunedì 10 rappresenta anche un significativo appello alle coscienze sul tema dell’accoglienza della vita, che la Chiesa diocesana (attraverso i suoi uffici diocesani e le aggregazioni laicali) lancia anche quest’anno all’intero territorio di S.Marino e del Montefeltro: un appello riassunto nello slogan “80 giorni per la vita”, con iniziative programmate fino a febbraio 2019 (Giornata della Vita e Giornata del Malato).

Ufficio Famiglia e Ufficio di Pastorale Sociale

Messaggio per gli studenti e per il mondo della scuola

Cari ragazzi,
bentornati sui banchi di scuola! Forse vi sentite un po’ stretti dopo i mesi di sole e di acqua dell’estate; eppure vi attende una stagione altrettanto bella, ricca di sorprese e di incontri. Con l’augurio di un buon cammino, condivido con voi una riflessione importante. Sui tetti delle case e delle scuole vediamo antenne e parabole; insieme ai satelliti, invisibili ai nostri occhi ma sempre più presenti, sono un segno del cammino che l’umanità sta compiendo per comunicare: dai messaggi di fumo degli indiani al suono delle campane; dalla scoperta della stampa alla radiofonia; dall’analogico al digitale; dalla videocassetta al blu-ray; dal telefono fisso allo smartphone; da internet ai social network. Il mondo è diventato un grande villaggio. Comunicare: verbo infinito! Una possibilità fantastica, un diritto per tutti, una responsabilità. Ma la prima e fondamentale legge della comunicazione rimane il “rapporto”, con le sue regole di verità, di accoglienza, di benevolenza. Saper guardare l’altro negli occhi è la forma più alta di comunicazione. Non serve sprecar parole. Chi raggiunge questa capacità sa destreggiarsi fra mille messaggi e orientarsi nella selva delle informazioni.

È da anni ormai che nelle vostre classi avete fatto posto ad un nuovo inquilino: il computer. Ma voi siete più intelligenti di lui; la vostra fantasia è molto più creativa delle sue app e il vostro cuore conosce sfumature di gratitudine e di libertà che lui ignora. È una macchina: a scuola c’è chi vi insegna come guidarla. È uno strumento a vostro servizio: può offrire magnifiche opportunità, se utilizzato con competenza e con una chiara consapevolezza della sua forza e delle sue debolezze. È una finestra spalancata sul mondo: ma sarebbe triste se il vostro desiderio di amicizie online vi disconnettesse da coloro che incontrate nella realtà di ogni giorno e dalla vostra famiglia.
L’ambiente digitale è un’estensione della nostra umanità e della nostra socialità. Spetta a noi metterci dentro il desiderio di bellezza, di fraternità e di pace. Non farebbe così anche Gesù? Il Vangelo di Marco racconta un episodio della vita di Gesù nel quale si vede quanto preziosa fosse per lui la comunicazione. Alcune persone gli conducono un sordomuto, un uomo prigioniero del silenzio, la cui vita è chiusa alle relazioni, accartocciata su se stessa, come la sua lingua. È bellissimo vedere come Gesù restituisce quell’uomo al rapporto: lo porta fuori dalla folla e dalla confusione, stabilisce un contatto “a tu per tu” con lui, poi gli accarezza orecchi e bocca. C’è, inoltre, un coinvolgimento empatico di Gesù: Gesù alza gli occhi al cielo, sospira, si coinvolge e pronuncia la parola aramaica, «Effatà», che vuol dire: «Apriti!» (Mc 7,34). «Apriti!», come una finestra che riceve il sole. Perché sente, adesso quel sordomuto può parlare. Come sarebbe bello se ognuno potesse dire: parla-sento! È il mio augurio.

Vostro,
Vescovo Andrea

Domenica della Parola

Carissime e Carissimi,
domenica 30 settembre, festa di San Girolamo, è la Domenica della Parola. Certamente ogni comunità ha già pensato come celebrarla.
La Domenica della Parola può essere davvero un’occasione unica per raccogliere il popolo di Dio attorno alla Bibbia, rinnovando una delle dimensioni essenziali della vita cristiana: l’ascolto. In questa Giornata vogliamo restituire al Libro di Dio la sua centralità, mettendone in luce il grande valore umano e sociale, oltre che cristiano e spirituale, e invitando credenti e no a leggerlo, ripercorrerlo, rivisitarlo. «Sarebbe opportuno», ha scritto il Santo Padre nella lettera apostolica Misericordia et misera, «che ogni comunità, in una domenica dell’Anno liturgico, potesse rinnovare l’impegno per la diffusione, la conoscenza e l’approfondimento della Sacra Scrittura: una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo».
Attorno alla Bibbia, infatti, si danno appuntamento le vie più diverse della comunicazione umana: l’arte, la musica, il cinema, una molteplicità di testi, di autori, di esperienze; uomini e donne che per essa hanno donato la vita, persone che grazie ad essa l’hanno ritrovata, esistenze che in essa hanno sperimentato una svolta decisiva e incisiva. Possono essere significative le parole del Santo Padre Francesco, tratte da una introduzione ad una Bibbia per i giovani: «Se voi vedeste la mia Bibbia, forse non ne sareste affatto colpiti. Direste: “Cosa? Questa è la Bibbia del Papa? Un libro così vecchio, così sciupato!”. Potreste anche regalarmene una nuova, magari anche una da 1000 €: no, non la vorrei. Amo la mia vecchia Bibbia, quella che ha accompagnato metà della mia vita. Ha visto la mia gioia, è stata bagnata dalle mie lacrime: è il mio inestimabile tesoro. Vivo per lei e per niente al mondo la darei via… Avete tra le mani qualcosa di divino: un libro come fuoco, un libro nel quale Dio parla. Perciò ricordatevi: la Bibbia non è fatta per essere messa su uno scaffale, piuttosto è fatta per essere tenuta in mano, per essere letta spesso, ogni giorno, sia da soli sia in compagnia. Magari all’aperto, immersi nella natura, nel bosco, in riva al mare, la sera al lume di una candela… farete un’esperienza potente e sconvolgente.
Voglio confidarvi come leggo la mia vecchia Bibbia: spesso la prendo, la leggo per un po’, poi la metto in disparte e mi lascio guardare dal Signore. Non sono io a guardare Lui, ma Lui guarda me: Dio è davvero lì, presente. Così mi lascio osservare da Lui e sento – e non è certo sentimentalismo –, percepisco nel più profondo ciò che il Signore mi dice.
volte non parla: e allora non sento niente, solo vuoto, vuoto, vuoto… Ma, paziente, rimango là e lo attendo così, leggendo e pregando. Prego seduto, perché mi fa male stare in ginocchio. Talvolta, pregando, persino mi addormento, ma non fa niente: sono come un figlio vicino a suo padre, e questo è ciò che conta. Volete farmi felice? Leggete la Bibbia».
Raccomando di ricordare nella preghiera il Santo Padre al quale va la nostra più piena comunione.

+ Andrea Turazzi