Giornata della memoria

Sabato 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, il Vescovo della Diocesi di San Marino Montefeltro, Mons. Andrea Turazzi, alle ore 9 si recherà in visita alla lapide posta in ricordo della Shoah in prossimità di Contrada Santa Croce. Sarà presente il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Nicola Renzi, l’ambasciatore d’Italia presso la Repubblica di San Marino, S.E. Guido Cerboni ed una rappresentanza degli studenti e delle studentesse della Scuola secondaria superiore.
Mons. Turazzi desidera sottolineare la necessità di non dimenticare la tragedia del popolo ebraico; con il Suo gesto vuole testimoniare la vicinanza ai familiari di coloro che furono deportati ed uccisi dai regimi nazista e fascista e vuole portare alla coscienza di ciascuno la consapevolezza delle conseguenze tragiche determinate da odio e razzismo, pericoli presenti anche nel mondo contemporaneo.

Nel documento pontifico del 1998 “Noi ricordiamo: una riflessione sulla Shoah” si ricorda che il Novecento “è stato testimone di un’indicibile tragedia, che non potrà mai essere dimenticata: il tentativo del regime nazista di sterminare il popolo ebraico, con la conseguente uccisione di milioni di ebrei. Uomini e donne, vecchi e giovani, bambini ed infanti, solo perché di origine ebraica, furono perseguitati e deportati. Alcuni furono uccisi immediatamente, altri furono umiliati, maltrattati, torturati e privati completamente della loro dignità umana, e infine uccisi. Pochissimi di quanti furono internati nei campi di concentramento sopravvissero, e i superstiti rimasero terrorizzati per tutta la vita. Questa fu la Shoah: uno dei principali drammi della storia di questo secolo, un fatto che ci riguarda ancora oggi.”

E’ importante ricordare che molti furono i preti, i religiosi e le religiose, le donne e gli uomini cristiani che offrirono un aiuto concreto ai cittadini italiani e stranieri di religione ebraica perseguitati e costretti a fuggire e a nascondersi, così come dimostrano le ricerche condotte da storici di diverse appartenenze.

Mons. Turazzi ricorda come esempi padre Massimiliano Kolbe ed Odoardo Focherini. Massimiliano Kolbe – ospite nel 1915 del Convento francescano di San Marino –, per la sua intensa attività a favore degli ebrei perseguitati, fu arrestato ed internato nel campo di concentramento di Oswiipcim, dove si offrì liberamente di prendere il posto di un prigioniero condannato a morte. Padre Kolbe fu ucciso il 14 agosto 1941. Un altro esempio di generosità è stato Odoardo Focherini, nel 1936 presidente dell’Azione Cattolica di Carpi e dal 1939 amministratore delegato del giornale “L’Avvenire d’Italia”, sposato e padre di sette figli.
Nel 1942 Focherini – in accordo con la moglie Maria Marchesi – inizia la sua opera di assistenza agli ebrei perseguitati, a cui procura documenti falsi, soldi, collegamenti utili all’espatrio verso la Svizzera e, con l’aiuto dell’amico Don Dante Sala che accompagna personalmente piccoli gruppi di perseguitati fino a Cernobbio, riesce a salvare più di cento ebrei. Viene arrestato nel marzo 1944 a Carpi ed internato prima nel campo di Fossoli, poi in quello di Bolzano-Gries. Deportato nel lager di Flossenbürg, viene poi trasferito nel sottocampo di Hersbruck, dove muore alla fine di dicembre del ’44.
Una visita per ricordare di scegliere ogni giorno la solidarietà.

 

2° incontro sulla Dottrina Sociale della Chiesa

Si sta avvicinando il 2° appuntamento con gli incontri di DSC, previsto per lunedì 29 gennaio ore 21.00 presso la sala Montelupo a Domagnano dal titolo: “Giovani, lavoro e famiglia – L’educazione al lavoro, tra disoccupazione e rivoluzione tecnologica”.

Si tratta dell’incontro di “punta” del ciclo in quanto abbiamo la possibilità di ascoltare e interloquire con il prof. Leonardo Becchetti, Ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata” (se avete tempo allego le 34 pagine del suo curriculum vitae), uno degli economisti del gruppo che dovrebbe esserci molto caro a cui appartengono Zamagni, Bruni e la Smerilli.
Becchetti è anche membro del Comitato Scientifico delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, che ha organizzato l’ultima settima sul tema del lavoro, e quindi molto presente sul tema della serata.
Oltre ad essere molto preparato, il prof. Becchetti è anche molto diretto e chiaro nella sua modalità di comunicazione (vedi http://felicita-sostenibile.blogautore.repubblica.it/ oppure su youtube).

Conferenza pubblica: “La comunità ecumenica di Taizè”

In occasione della “Settimana universale di preghiera per l’unità dei cristiani” che da molti anni la Chiesa Cattolica, in accordo con il Consiglio Ecumenico delle Chiese, celebra dal 18 al 25 gennaio, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli” in collaborazione con la Commissione diocesana per l’Ecumenismo e l’Ufficio diocesano di pastorale giovanile, sono lieti di invitarvi alla Conferenza pubblica dal titolo

La comunità ecumenica di Taizè

Frére Roger Schutz, costruttore di ponti e testimone di unità

La relazione sarà svolta da Don Gianluca Blancini (presbitero della diocesi di Biella, esperto di Ecumenismo e dell’opera di fr. Roger Schutz).
Alla relazione si affiancheranno alcune brevi testimonianze del Gruppo di Preghiera di Taizé (della Diocesi di Rimini).
L’incontro sarà introdotto e coordinato dal Prof. Natalino Valentini (Direttore dell’ISSR “A. Marvelli”).

La Conferenza si svolgerà VENERDÍ 21 Gennaio 2018, alle ore 20,45
presso l’Aula Magna dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “A. Marvelli” (San Fortunato, via Covignano n. 265, Rimini).

«Per frère Roger, cercare una riconciliazione fra cristiani non era un argomento di riflessione, era un’evidenza. Per lui, la cosa più importante era vivere il Vangelo e comunicarlo agli altri. E il Vangelo, non lo si può vivere che insieme. Essere separati non ha alcun senso. Quando era molto giovane, frère Roger ha avuto l’intuizione che una vita di comunità poteva essere un segno di riconciliazione, una vita che diventa segno. Ecco perché ha pensato di riunire degli uomini che cercassero prima di tutto di riconciliarsi: è la vocazione prima di Taizé, costituire ciò che lui ha chiamato “una parabola di comunione”, un piccolo segno visibile di riconciliazione».

(frére Alois, priore della Comunità di Taizé, successore di frére Roger)

Per ulteriori informazioni contattare la Segreteria dell’ISSR “A. Marvelli”, Rimini – Via Covignano 265; Tel. e fax 0541-751367; sito internet: www.issrmarvelli.it; e-mail: segreteria@isrmarvelli.it.

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

18-25 gennaio 2018

«POTENTE E’ LA TUA MANO, SIGNORE» (Es 15,6)

Si segnalano tre iniziative diocesane:
 
Sabato 20 gennaio ore 20:45 Veglia di preghiera guidata dal diacono rumeno greco-cattolico Giovanni Blidar presso il monastero delle Clarisse in Sant’Agata Feltria
 
Mercoledì 24 gennaio ore 17 Conferenza tenuta dal prof. Natalino Valentini su: “Il cammino ecumenico verso l’unità in Cristo. Il dialogo fra Cattolici e Ortodossi dal Vaticano II ad oggi”, presso il monastero delle Agostiniane in Pennabilli
 
Domenica 28 gennaio ore 20:30 Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo in rito bizantino-slavo celebrata da padre Vladimir Kolupaev (i canti saranno guidati da don Andrea Bosio), presso la Basilica di San Marino (RSM).

Veglia per la vita nascente

Il Vescovo Andrea invita le future mamme alla veglia diocesana per la vita nascente

La diocesi propone alle gestanti del territorio diocesano un momento semplice ma intenso di preghiera per vivere l’esperienza del parto coi sentimenti di Maria, la mamma di Gesù, con la speranza gioiosa della sua intercessione.
Il programma è semplicissimo: le future mamme sono attese per le ore 21 nel luogo di preghiera del loro vicariato (Montegiardino per San Marino, Novafeltria per Val Marecchia, Santuario di Monte Cerignone per Val Foglia e Val Conca). Dopo un momento di accoglienza prenderanno parte alla Veglia di preghiera, caratterizzata dall’adorazione eucaristica e dall’ascolto di testi biblici, del magistero e testimonianze sul tema dell’accoglienza della vita. L’incontro si concluderà con un omaggio alla Madonna e la consegna di un dono alle future mamme e papà e di una preghiera da recitare in famiglia.
Ovviamente, la partecipazione a questo momento di riflessione e preghiera è aperta a tutte persone di buona volontà della diocesi. (Per informazioni: 333/3849049)

L’appuntamento di lunedì 4 rappresenta un ulteriore, significativo segnale di risveglio delle coscienze sul tema dell’accoglienza della vita, che la Chiesa diocesana lancia all’intera comunità, soprattutto nel vicariato di S.Marino da mesi interessato alla discussione di una proposta di legge che intende introdurre la liberalizzazione dell’aborto; dopo l’incontro/testimonianza di Gianna Jessen di domenica scorsa a Serravalle e prima delle iniziative programmate per la Giornata della vita a inizio febbraio del prossimo anno, la Veglia per la vita nascente rappresenta indubbiamente un ulteriore appello alle coscienze dei sammarinesi di buona volontà.

Una nuova stagione di impegno per la vita

Qualcuno, con fervida fantasia, collega la campagna di impegno per la vita, aperta in questi giorni, al titolo del celebre romanzo di Jules Verne: “Il giro del mondo in ottanta giorni”. Una provocazione. L’impegno per la vita non può essere circoscritto; è un affare di sempre e per tutti. Tuttavia, ottanta – più o meno – sono i giorni nei quali si terrà una serie di iniziative e di incontri per sensibilizzare la gente di San Marino, e non solo, sul rischio concreto che passi una inaccettabile proposta di legge sulla “procreazione cosciente e responsabile”.
Si tratta, per stare alla metafora, di un viaggio attorno alla cosa più preziosa al mondo: la vita dell’uomo che inizia nel grembo di una mamma. La Repubblica di San Marino – tra i pochi stati in Europa in cui non è consentita l’interruzione volontaria della gravidanza – sta per adeguarsi alle legislazioni abortiste, perdendo la propria originalità.
Dobbiamo denunciare la disattenzione su quello che sta accadendo: i sammarinesi rischiano di svegliarsi una mattina con decisioni prese nelle stanze della politica senza un serio dibattito e coinvolgimento popolare.
Tutti sono d’accordo che la tutela della maternità debba essere inquadrata giuridicamente, avendo ben presente la situazione sociale di oggi. Ma in che modo? Se ne fa una questione di civiltà, ma si dica chiaramente se è civiltà la decisione di una donna (il progetto di legge in 8 articoli non fa alcuna menzione del padre), «anche se minorenne», di uccidere la creatura che porta in grembo (perché di questo si tratta anche per la comunità scientifica) «entro i primi 90 giorni, senza obbligo di fornire giustificazioni per la sua scelta». E questo è solo un passaggio della proposta di legge in questione…
Il 26 novembre inizieranno gli “80 giorni” con la testimonianza di Gianna Jessen, la donna statunitense sopravvissuta ad un aborto salino ed ora impegnata a testimoniare “in giro per il mondo”, nelle più grandi città, la rivincita della vita.
Questa campagna, prima ancora che su convinzioni religiose, si basa su argomenti di ragione ed è aperta a tutti, al di là di ogni appartenenza e di ogni schieramento. In nessun modo vuole essere una battaglia ideologica; si propone unicamente di favorire in tutti una consapevolezza personale.
Per i credenti questa nuova stagione di impegno per la vita coincide col ciclo liturgico dell’Avvento e del Natale, al quale non si sovrappone forzatamente, ma dal quale trae ulteriore ispirazione e luce. Nel Natale si contempla il mistero del Dio che si annida nel grembo della fanciulla di Nazaret che lo accoglie con trepidazione. È un Dio che non ha orrore della carne e dimora nell’utero della donna come nell’Arca.
Giovanni Battista, anche lui nascituro, riconosce e saluta, danzando nel grembo di sua madre Elisabetta, il Messia che sta per nascere: è l’icona stupenda, tramandata dai Vangeli, dell’incontro delle due madri.
Riportiamo integralmente il “progetto di legge di iniziativa popolare – Norme in materia di procreazione cosciente e responsabile”, già passata in prima lettura in Consiglio Grande e Generale (RSM) e il commento al progetto di legge del dott. Scandroglio, docente di Etica e Bioetica all’Università Europea di Roma.

Messaggio per la Giornata dei medici e degli operatori sanitari

Carissimi tutti,
da qualche anno il centro diocesano per la Pastorale della Salute organizza momenti di riflessione, di preghiera e di incontro nelle giornate attorno alla festa di San Luca, patrono dei medici e degli operatori in ambito sanitario.
La dedicazione di qualche giornata non avrebbe senso se non fosse espressione di una considerazione permanente verso chi fa della dedizione agli infermi una professione, anzi una vocazione.
In questa circostanza desidero far arrivare il mio saluto ai partecipanti alla iniziativa e la mia gratitudine agli organizzatori. L’impegno a sconfiggere malattie, ad alleviare sofferenze, a coltivare la ricerca e ad elevare la qualità della vita è quanto mai in linea con lo spirito evangelico. Gesù passava di villaggio in villaggio sanando e guarendo malattie. Sbaglia chi, in nome di una mistica davvero poco cristiana, subisce la malattia con rassegnazione fatalistica.
La fede cristiana autentica sa guardare la malattia e il limite conseguente come occasioni per andare in profondità e comprendere il mistero e il senso dell’esistenza, per suscitare attorno prossimità e umanità.
Gesù ebbe a dire a proposito dell’amico Lazzaro: «Questa malattia non è per la morte» (Gv 11,4). La medicina ogni giorno fa progressi. Ne godiamo. La fede offre, insieme al conforto e al coraggio, gli aiuti spirituali che accompagnano il malato. Ci sono momenti nei quali, con l’aiuto della grazia, il malato riesce a fare della sua sofferenza una offerta unendola ai patimenti di Cristo.
In questi giorni si fa sempre più stringente il dibattito sulla legislazione di “fine vita”. Tema delicatissimo: da una parte la sacralità della vita, principio irrinunciabile, di cui nessuno può disporre arbitrariamente; dall’altra la necessità di accompagnare chi soffre ad una fine dignitosa, nella pace, abbandonando ogni accanimento terapeutico. La questione ha aspetti etici, terapeutici, giuridici, ma anche programmi di sostegno alle famiglie.
Auguro buon lavoro e assicuro la massima attenzione a quanto emergerà da questo incontro

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

Messaggio del Vescovo agli studenti

Cari amici,
vi scrivo insieme alle comunità che si riconoscono nel messaggio di Gesù e si radunano nelle bellissime chiese di San Marino e del Montefeltro, comunità di cui molti di voi fanno parte e che vogliono essere sempre più aperte e accoglienti verso tutti.
Scrivo a voi, ragazzi e giovani, ai vostri genitori e insegnanti e a tutti coloro che sono al servizio della scuola per augurare un anno scolastico ricco di frutti.
I frutti maturano poco a poco. Resta deluso chi pretende il tutto subito. Si sbaglia chi aspetta pensando che l’albero faccia tutto da sé. Ci vuole terra buona, luce, calore, acqua e la cura del giardiniere.
Penso si possa dire che la scuola è un insieme di “ore di bellezza”: bello scoprire i segreti della natura, una meraviglia tracciare con la penna i segni che trasmettono parole e pensieri. Bello gustare le pagine di poesia e di racconti, scoprire il perché delle cose, e contemplare opere d’arte e musiche che raccontano sentimenti senza sprecare parole. Ore di bellezza: perché è bello stare insieme. C’è chi è più grande e sa prendere per mano i più piccoli per introdurli nella realtà. C’è chi, come un artista, sa cavar fuori da ognuno il meglio che c’è. E gli uni e gli altri crescono insieme, nello stupore dei rapporti che restano belli nella memoria e nei cuori col passare del tempo. Ne sanno qualcosa quelli che, come me, hanno lasciato la scuola da un pezzo, ma che amano fermarsi a guardare le foto di gruppo e a ricordare nomi e soprannomi, avventure e marachelle d’un tempo. Belli i volti, quando c’è purezza nel cuore, perché – come ognuno sa – la bellezza viene da dentro. Belli i volti anche se punteggiati di brufoli, o cicciottelli, o con le orecchie a sventola che fanno simpatia… Bella l’imperfezione perché fa ognuno diverso dall’altro e mette tutti in cammino verso il meglio. Ma la bellezza più bella è aprirsi sempre più alla verità, alla bontà e all’unità: c’è uno spettacolo più grande del mare, il cielo; c’è uno spettacolo più grande del cielo, l’interno dell’anima; c’è uno spettacolo più grande dell’anima, è Colui che tutte le genti chiamano Dio Amore che move il sole e l’altre stelle!

Giornate dell’educazione

“Le giornate dell’educazione” organizzate dalla Diocesi.
Quest’anno interessato anche il mondo dello sport

Nelle “giornate dell’educazione” la diocesi di San Marino-Montefeltro, significativa realtà sul territorio, si fa presente con interessanti iniziative per ragazzi, giovani, insegnanti, genitori e personale della scuola. Quest’anno – è una novità – propone anche una serata di dialogo con quanti, allenatori, tecnici e dirigenti, si dedicano al mondo dello sport. Sport e scuola sono spazi educativi importanti; Chiesa e famiglie ne tengono conto e propongono una alleanza.
Il tema delle “giornate dell’educazione” è il rapporto tra educazione e bellezza.
La scuola e le palestre possono diventare “luoghi di bellezza”, perché è bello stare insieme: c’è chi è più grande e sa prendere in mano i più piccoli per introdurli nella realtà; c’è chi, come un artista, sa cavar fuori il meglio che c’è; e gli uni e gli altri crescono insieme. È promessa di bellezza l’antico detto: “Mens sana in corpore sano”. Ma la bellezza più bella è aprirsi sempre più alla verità, alla bontà e all’unità: c’è uno spettacolo più grande del mare, il cielo; c’è uno spettacolo più grande del cielo, l’interno dell’anima; c’è uno spettacolo più grande dell’anima, è Colui che tutte le genti chiamano Dio Amore che move il sole e l’altre stelle!

Col patrocinio del Castello di Borgo Maggiore e dei Comuni di Sant’Agata Feltria, di Novafeltria e di Carpegna.

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