Giornata dei politici

 Lunedì 22 giugno ricorre la memoria di san Tommaso Moro, patrono dei politici. Dopo qualche esitazione a motivo della pandemia, la Commissione di Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di San Marino-Montefeltro ha confermato l’invito ai sindaci, ai dirigenti scolastici e a tutte le persone impegnate in politica (sammarinesi e italiane) ad un incontro di riflessione e di preghiera. “Si tratta – scrive il Vescovo Mons. Andrea Turazzi – di una Veglia dalle ore 18:30 alle ore 20 nella chiesa dei Santi Pietro, Marino e Leone di Murata (RSM) così organizzata: la prima parte della Veglia consisterà nella meditazione di alcuni passaggi del memorabile discorso tenuto da papa Francesco il 27 marzo in piazza San Pietro, in solitudine ma attorniato da milioni di cuori. Seguirà un rilancio della Lettera Enciclica “Laudato si’”, con particolare riferimento ai temi di un’ ecologia integrale e di un’economia sostenibile. L’incontro è stato preparato con impegno e competenza dalla Commissione diocesana per la Pastorale Sociale e del Lavoro che lancia questo appello: <Farsi speranza in un mondo ferito>.

È mio desiderio – conclude Mons. Turazzi – che in ogni parrocchia si facciano preghiere per i governanti (cfr. 1Tm 2,1-2), soprattutto nella liturgia domenicale del 21 giugno. Credo che i responsabili della “cosa pubblica” in questi giorni abbiano particolarmente bisogno dell’aiuto del Signore: incoraggiateli a partecipare. È gradita la vostra presenza e quella dei vostri fedeli “.

Omofobia, non serve una nuova legge

I Vescovi contro ogni discriminazione

“Nulla si guadagna con la violenza e tanto si perde”, sottolinea Papa Francesco, mettendo
fuorigioco ogni tipo di razzismo o di esclusione come pure ogni reazione violenta, destinata
a rivelarsi a sua volta autodistruttiva.
Le discriminazioni – comprese quelle basate sull’orientamento sessuale – costituiscono una
violazione della dignità umana, che – in quanto tale – deve essere sempre rispettata nelle
parole, nelle azioni e nelle legislazioni. Trattamenti pregiudizievoli, minacce, aggressioni,
lesioni, atti di bullismo, stalking… sono altrettante forme di attentato alla sacralità della vita
umana e vanno perciò contrastate senza mezzi termini.
Al riguardo, un esame obiettivo delle disposizioni a tutela della persona, contenute
nell’ordinamento giuridico del nostro Paese, fa concludere che esistono già adeguati presidi
con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio.
Questa consapevolezza ci porta a guardare con preoccupazione alle proposte di legge
attualmente in corso di esame presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati
contro i reati di omotransfobia: anche per questi ambiti non solo non si riscontra alcun
vuoto normativo, ma nemmeno lacune che giustifichino l’urgenza di nuove disposizioni.
Anzi, un’eventuale introduzione di ulteriori norme incriminatrici rischierebbe di aprire a
derive liberticide, per cui – più che sanzionare la discriminazione – si finirebbe col colpire
l’espressione di una legittima opinione, come insegna l’esperienza degli ordinamenti di
altre Nazioni al cui interno norme simili sono già state introdotte. Per esempio, sottoporre
a procedimento penale chi ritiene che la famiglia esiga per essere tale un papà e una
mamma – e non la duplicazione della stessa figura – significherebbe introdurre un reato di
opinione. Ciò limita di fatto la libertà personale, le scelte educative, il modo di pensare e di
essere, l’esercizio di critica e di dissenso.
Crediamo fermamente che, oltre ad applicare in maniera oculata le disposizioni già in
vigore, si debba innanzitutto promuovere l’impegno educativo nella direzione di una seria
prevenzione, che contribuisca a scongiurare e contrastare ogni offesa alla persona. Su
questo non servono polemiche o scomuniche reciproche, ma disponibilità a un confronto
autentico e intellettualmente onesto.
Nella misura in cui tale dialogo avviene nella libertà, ne trarranno beneficio tanto il rispetto
della persona quanto la democraticità del Paese.

LA PRESIDENZA DELLA CEI

Roma, 10 giugno 2020

Santa Messa in suffragio delle persone defunte durante la fase di emergenza sanitaria

Per iniziativa degli Ecc.mi Capitani Reggenti, Alessandro Mancini e Grazia Zafferani, giovedì 18 giugno p.v. alle ore 18.00, il Vescovo di San Marino Montefeltro, Mons. Andrea Turazzi, celebrerà nella Basilica del Santo una Santa Messa in suffragio delle persone defunte durante la fase di emergenza sanitaria a causa della pandemia.

Con questo momento di preghiera e di raccoglimento, la Reggenza intende stringersi alla comunità sammarinese e, in particolare, alle famiglie che sono state colpite negli affetti più cari, nel ricordo di tutti coloro che in quei terribili giorni ci hanno lasciato.

Le severe misure adottate per il contenimento del contagio, hanno, privato congiunti, parenti e amici della possibilità di dare quell’estremo saluto ai propri cari che rappresenta un passaggio fondamentale per rendere omaggio ai defunti e per alleviare la sofferenza del lutto.

La Santa Messa di giovedì 18 giugno p.v. intende rinnovare la vicinanza delle Istituzioni e della intera comunità a tutti coloro che hanno vissuto il dolore di non aver potuto dare l’ultimo saluto ai propri cari, un dolore che si aggiunge alla sofferenza del distacco dai propri congiunti.

L’UFFICIO SEGRETERIA ISTITUZIONALE

 

 

 

 

 

San Marino, 15 giugno 2020/1719 d.F.R.

Veglia di Pentecoste

30 maggio. Veglia di Pentecoste. Chiusura dell’anno pastorale 2019-20. Tutta la Diocesi di San Marino-Montefeltro è idealmente riunita per la conclusione dell’anno pastorale. Solo una rappresentanza potrà partecipare di persona nella cattedrale di Pennabilli (causa Coronavirus), e tutti in streaming, dalle ore 21.

È stato un anno davvero particolare. Il Vescovo Andrea Turazzi ha scritto: «Con tutti abbiamo sofferto; come tutti abbiamo sentito la solitudine; per tutti abbiamo pregato. Con gratitudine abbiamo imparato ad apprezzare il dono della fede e del Battesimo». Era appunto del Battesimo che quest’anno si sarebbe dovuta acquisire una rinnovata consapevolezza attraverso varie iniziative e alcuni obiettivi: per i genitori e le comunità la centralità della Pastorale battesimale, per gli adulti l’urgenza della formazione nei “laboratori della fede”, per tutti la presa di coscienza della dignità del laicato e la dimensione vocazionale-battesimale della vita cristiana. A fine anno ci si ritrova su questi argomenti con poche verifiche. «Eppure, mai come in questi mesi – aggiunge mons. Vescovo – abbiamo centrato la sostanza del cammino proposto. In effetti, si potrebbe cominciare dalla famiglia: è la realtà che ha portato di più il peso della pandemia (malattie, distacchi, bambini a casa, condivisione di spazi ed ansie), ma è stata, la famiglia, la risorsa che ha assicurato la tenuta sociale ed ecclesiale di questa emergenza (tanti in casa, mai troppi; aiuto affettivo e sostegno reciproco, ecc.). In famiglia si è pregato: famiglia “Chiesa domestica”. L’uso dei mezzi di comunicazione ha tenuto vivo il legame all’interno delle comunità: conforto e presenza, aiuto alla preghiera, nuove possibilità di scambio e di missione. La Chiesa è stata presente, una presenza discreta e capillare. Sono affiorate nuove forme di servizio e di ministerialità. Fra i tanti bollettini, protocolli e report c’è stata la continuità del servizio della Caritas. «Non si può che intonare davvero il “Magnificat” –scrive il Vescovo –, senza dimenticare chi non è più tra noi».

Nel contesto della preghiera in cattedrale si rinnoveranno le promesse battesimali e verranno condivise alcune testimonianze. I responsabili dei settori della pastorale formuleranno una preghiera intonata all’attuale momento di vita.

A tutti sarà possibile unirsi in streaming
sulla pagina Facebook della Diocesi Diocesi San Marino – Montefeltro
e sul canale YouTube “Multimedia San Marino-Montefeltro”

Ufficio Comunicazioni Sociali
Diocesi San Marino-Montefeltro

Scarica la traccia per la preghiera

“Come in uno … SCRIGNO” – Perle preziose di Mons. Sisto Sergio Severi

Il nostro intento nello scrivere questo libro desiderava essere quello di onorare la Sua persona, ridonando a chi l’ha conosciuto un po’ del suo ricordo e, nello stesso tempo, far conoscere almeno una piccola sfaccettatura di questo grande sacerdote e grande uomo a chi non abbia potuto godere di questa grazia.

Il Decennale dalla sua morte (2010/2020) è parsa l’occasione giusta per farlo rivivere fra noi, nella Parrocchia di S. Antimo – Madonna della Consolazione (Borgo Maggiore) che ha così tanto amato, complessa e diversa nelle singole frazioni che la compongono, cercando di intrattenere un rapporto personale con tutti e con ciascuno. Nell’approssimarsi dell’8 Luglio, giorno in cui è ritornato alla Casa del Padre, desideriamo far pervenire ai Rev.i Parroci e a tutte la comunità della nostra Diocesi San Marino-Montefeltro, di cui Monsignor Severi è stato Vicario Generale, le locandine che ne annunciano la pubblicazione. Seguirà una breve presentazione video appena la stampa sarà pronta.

A monte della presente Opera, un paziente lavoro di registrazione, sbobinamento e dattilografia ha consentito a Maria Rosa e Marta di raccogliere con amore le parole di Don Sergio: sono appunti presi in diverse occasioni, dalle omelie ai corsi di formazione per adulti, ai discorsi rivolti ai giovani, articoli pubblicati sul “Montefeltro” e sull’opuscolo annuale “Don Bosco”, annotazioni sulle Encicliche più  recenti ed il loro contesto storico, la stesura di una sua proposta destinata al Vescovo per una Pastorale Sanitaria e … una inattesa irruzione poetica. Itala è stata la sapiente direttrice d’orchestra.

Naturalmente, le vecchie audiocassette hanno subito l’ingiuria del tempo, rendendo il contenuto, dal punto di vista uditivo, difficile da trascrivere e lo scritto, privato della sua voce, senza i suoi intercalari e sottolineature, non ci riconsegna nemmeno lontanamente la sua enfasi, la sua carica di entusiasmo infinita e il suo immenso amore in Dio, in Gesù e nell’uomo.

Non è possibile racchiudere in un breve scritto tutto quello che ci ha dato, per cui abbiamo dovuto fare delle scelte, sostenute anche dalla ricerca condotta nell’Archivio-Biblioteca Diocesano a Pennabilli, dove Monsignor Severi ha disposto che venissero depositati i suoi oltre duemila libri e tutte le sue carte. La nostra attenzione si è incentrata in modo prioritario sulla base di ciò che è stato registrato e su temi di carattere pubblico, nella speranza che studi più approfonditi possano in breve tempo procedere alla pubblicazione organica di tutta la sua opera.

Le autrici

Maria Rosa Casadei
Marta Massari
Itala Cenci Malpeli

Settimana Laudato Si’ 2020

“Oggi comincia la Settimana Laudato si’, che finirà domenica prossima, nella quale si ricorda il quinto anniversario della pubblicazione dell’Enciclica. In questi tempi di pandemia, nei quali siamo più consapevoli dell’importanza della cura della nostra casa comune, auguro che tutta la riflessione e l’impegno comune aiutino a creare e fortificare atteggiamenti costruttivi per la cura del creato.”

Papa Francesco,  17 maggio 2020

 

Carissimi sacerdoti,
stiamo per celebrare il quinto anniversario della Laudato Si’, l’enciclica di Papa Francesco sulla cura della nostra casa comune firmata il 24 maggio 2015 che ci incoraggia a riflettere sui valori che condividiamo e a creare un futuro più giusto e sostenibile.
Durante la Settimana Laudato Si’ i cattolici di tutto il mondo si uniscono spiritualmente attraverso la preghiera per riconoscere che “tutto è connesso”: il modo in cui trattiamo Dio, la natura e gli uni gli altri.
In questo momento, segnato da una crisi che passerà alla storia, ispirati dallo Spirito Santo è necessario riflettere e prepararsi per costruire un mondo migliore.

Alleghiamo il video invito di Papa Francesco: https://youtu.be/X4NZPfZLQUY

Papa Francesco ti invita a celebrare il 5° anniversario della sua Enciclica Laudato Si’! Unisciti a migliaia di cattolici di tutto il mondo per proteggere l…
 

Certi della vostra sensibilità, affidiamo alla preghiera vostra e della vostra comunità questa intenzione nella Settimana Laudato Si’.
Un caro saluto

Commissione diocesana Pastorale Sociale e Lavoro

Comunicato stampa per la ripresa delle celebrazioni con presenza di fedeli

Si dispone che da lunedì 11 maggio nella Repubblica di San Marino e da lunedì 18 maggio nei Vicariati italiani della Diocesi di San Marino-Montefeltro si riprendano le celebrazioni liturgiche con la presenza dei fedeli, sia pure in numero contingentato.
Come in precedenti comunicazioni, si raccomanda l’osservanza del Protocollo preparato d’intesa con le Autorità civili e il Comitato Tecnico-Scientifico italiano (cfr. Allegato).
Si insiste sulla necessità di un’accoglienza adeguata e prudente dei fedeli, mentre si raccomanda la sanificazione dell’ambiente dopo ogni celebrazione.
La Comunità cristiana persevera unanime nella preghiera con Maria, in questo mese di maggio, in attesa della Pentecoste, ricordando in particolare gli ammalati e tutti coloro che in questo si impegnano per gli altri. Vi sono tante iniziative di preghiera tra i giovani, le famiglie e gli adulti attraverso i mezzi di comunicazione, con tanti frutti spirituali.
Si ricorda che permane la dispensa dal precetto festivo per motivi di età e di salute.
Si allega un box con le indicazioni igienico-sanitarie e liturgiche più essenziali.

Ufficio Comunicazioni Sociali
Diocesi San Marino-Montefeltro

1° maggio: affidamento a Maria del paese e dei lavoratori

Il 1° maggio, festa San Giuseppe lavoratore protettore dei lavoratori, cade in un momento molto difficile per il paese, caratterizzato dall’emergenza sanitaria Covid-19 e dalla preoccupazione per i rischi occupazionali legati alla conseguente emergenza economica.
L’annuale messaggio dei Vescovi per l’occasione, intitolato “Il lavoro in un’economia sostenibile”, accoglie questa comune preoccupazione evidenziando che l’epidemia ha reso consapevoli della fragilità e dell’interdipendenza degli uomini e della importanza della solidarietà e della capacità di fare squadra per affrontare le avversità. Nulla sarà come prima per le tante situazioni di difficoltà che il mondo del lavoro è e sarà chiamato ad affrontare per l’emergenza sanitaria, che si sovrappongo alle problematiche preesistenti dovute alla insostenibilità ambientale dell’attuale modello di sviluppo. Per questo i Vescovi sollecitano ad affrontare con consapevolezza ed urgenza la transizione verso un nuovo modello di sviluppo, che coniughi creazione di valore economico, dignità del lavoro e soluzione dei problemi ambientali. Si tratta di un cambiamento radicale che non può dipendere solo dall’impegno delle istituzioni ma che necessita di una partecipazione diffusa e dell’impegno di tutti a partire da nuovi stili di vita.
In questo momento di difficoltà il 1° maggio la Chiesa italiana affiderà il paese alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza e, nella festa di San Giuseppe lavoratore, sposo di Maria Vergine, affiderà in particolare i lavoratori consapevole delle loro preoccupazioni per il futuro.

Commissione Pastorale Sociale e del Lavoro
Diocesi San Marino-Montefeltro

Necrologio mons. Mariano De Nicolò

Il Vescovo di Rimini, Mons. Francesco Lambiasi, e il Vescovo di San Marino-Montefeltro, mons. Andrea Turazzi, unitamente al Presbiterio e alle Diocesi, affidano alla misericordia del Signore Risorto

Mons. MARIANO DE NICOLO’
Vescovo emerito di Rimini e di San Marino-Montefeltro

deceduto oggi, Sabato Santo, dopo lunga malattia, presso la “Piccola Famiglia dell’Assunta” di Montetauro.
Lo ricordano con affetto grato e riconoscente al Signore per il bene da lui profuso negli anni del suo episcopato.
Il rito di commiato si svolgerà in forma strettamente riservata presso la Cattedrale di Rimini, dove la salma verrà tumulata martedì 13 aprile p.v. alle ore 10.

Messaggio per la Pasqua 2020

“Gente di Pasqua”

Auguri vivissimi a tutti. È una Pasqua diversa: senza lo scambio di abbracci e strette di mano, senza grigliate sulla spiaggia e senza gite fuori porta. Si celebra nella propria casa, trincerati a dispetto di una primavera che non si è mai vista così scintillante. Una Pasqua senza Messa. C’è chi ne patisce per davvero perché non la sente come una semplice tradizione: gli manca quel “Pane” che dà forza e coraggio per il cammino. Tutti abbiamo bisogno dei riti. I riti uniscono, rinsaldano l’identità, educano il desiderio e l’attesa. Ve lo dico con le parole che Antoine Saint Exupery mette in bocca al piccolo principe: «“Che cos’è un rito?” disse il piccolo principe. “Anche questa è una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe. “È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore”». C’è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza”».
Le campane di San Marino e del Montefeltro suoneranno a festa e canteranno “Alleluia” a dispetto del virus che ci ha messo in croce.
Non ci stanchiamo di ripetere la gratitudine per chi è in prima linea: medici e infermieri, gente dell’informazione e gente della speranza (i miei preti e le mie suore), autorità e forze dell’ordine, impiegati e semplici cittadini. Questi ultimi tra i più importanti protagonisti con l’arma decisiva a disposizione: stare a casa!
Ho un sogno grande: so che nella preghiera può realizzarsi. Vorrei salissimo insieme al sepolcro, dove era deposto Gesù, per rivivere lo stupore e la gioia delle donne e dei primi discepoli nell’apprendere che è risorto. «Non è qui. È vivo!».
Vorrei stringere forte la mano di chi è in cammino ma esita, perché si trova in un momento di buio, di chi non ha speranza ed in cuor suo ha già detto «basta!». Ci sono momenti della vita nei quali non si vedono alternative. C’è chi sulla soglia del sepolcro ha già dovuto affacciarsi e vi ritorna piangendo. Ma, proprio lì, il dono inatteso. Dall’oscurità alla luce: «Io sono con voi – dice il Risorto – tutti i giorni» (Mt 28,20).
Nei racconti pasquali, secondo quanto riferiscono i Vangeli, ritorna più volte il verbo “correre”: corre Maria di Magdala, corre Giovanni, corrono insieme Giovanni e Pietro. C’è tanto movimento attorno a quel sepolcro vuoto. Ma c’è anche chi è perplesso, dubita, si interroga. È davvero grande e incredibile quello che è successo la mattina di Pasqua!
È indispensabile per i cristiani del terzo millennio tornare alle radici della fede e dare solidità ad essa: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?».
La risurrezione di Gesù è il Big Bang della fede cristiana: nei primi istanti ha messo in moto poche persone, ma una quantità smisurata di energia. I primi cristiani capivano che era successo qualcosa di indicibile. Poi, di anno in anno, di secolo in secolo, fino ad oggi, tante persone sono state coinvolte in questo annuncio di fede che continua, inarrestabile, ad espandersi sulla terra. La risurrezione di Gesù è un messaggio in espansione, una notizia che vuole raggiungere tutti e dare speranza particolarmente noi, in questi giorni di “Coronavirus”. Noi: gente di Pasqua!

+ Andrea Turazzi