Un cammino solidale verso la Pasqua
È consuetudine. Ma vorremmo fosse come la prima volta: diamo un carattere missionario e solidale alla Quaresima, tempo di austerità e di promesse.
Ecco le parole del profeta che ci mettono nella verità: «Dice il Signore: non è piuttosto questo il digiuno che voglio, dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri senza tetto, vestire uno che vedi nudo? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto» (cfr. Is 58,6-8). Il Centro Missionario Diocesano, in sintonia con altre realtà (come la Caritas) attente alle povertà vicine e lontane, lancia anche quest’anno la “Quaresima missionaria”. Per sfatare il pregiudizio secondo il quale il frutto della generosità di chi offre si disperde chissà dove, il Centro Missionario ci mette in contatto con situazioni e volti precisi. È un progetto ben delimitato, ma assolutamente concreto, documentato e indispensabile per la vita di una comunità alle prese con la promozione umana, l’educazione e l’evangelizzazione dei giovani. Si tratta della ricostruzione di un Atelier (già devastato da un uragano) che avvia al lavoro centinaia di ragazze e ragazzi, situato nella periferia della città di Goma (Repubblica Democratica del Congo). Il progetto è seguito dalla “Fraternità missionaria” di padre Silvio Turazzi, missionario saveriano. La carità fraterna è un aspetto qualificante la Quaresima: «Fare per i fratelli». L’ascesi del cammino quaresimale, con le sue rinunce, è anche esercizio di libertà: molte sono le schiavitù che ci condizionano. L’austerità quaresimale ha pure un altro significato: mettersi insieme in un coraggioso cammino verso la Pasqua che è il compimento della Promessa di «cieli nuovi e terra nuova» (cfr. 2Pt 3,13).
+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro