Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio

30 luglio 2023

Dopo due giorni, si dorme su un letto pulito… continua la lunga marcia verso Lisbona. La colazione è strepitosa: siamo ospiti delle monache benedettine di Valladolid. Facciamo tesoro dei piccoli gesti che esprimono la loro premura e la loro partecipazione all’evento: anziane, ma dal cuore di bimbe. Molto prima della levata avevamo sentito il loro canto dolcissimo. Ci danno appuntamento al ritorno e ci chiedono preghiere; faremo tappa ancora nella loro casa, ma – ne siamo convinti – ripasseremo sicuramente diversi. Molti ragazzi vivono questo come “il viaggio della loro vita”. Sono le monache, dialogando con i ragazzi, a lanciare la proposta vocazionale, discorso che verrà poi ripreso in altri momenti della giornata.
Oggi la strada da percorrere in pullman è più breve. Meno di due ore e siamo ad Avila. Mi suggeriscono di dire una parola sulla figura di questa donna straordinaria, maestra, mistica e santa. Mi rammarico di non riuscire a riassumere quello che si muove dentro di me. Per fortuna è stata preparata un’agile registrazione… Quasi improvvisamente appare la cerchia merlata delle mura della città patrimonio dell’Unesco: una meraviglia! Ripercorriamo a piedi il cammino di Teresa dal monastero dell’Incarnazione, dove ha vestito l’abito carmelitano, al Carmelo San Giuseppe della riforma. Sostiamo presso la Cattedrale e, nel pomeriggio, nella chiesa accanto alla casa natale di Teresa. Ci dividiamo in gruppi alla ricerca di un “localino” per il pranzo e si fa esperienza di un classico della GMG: cominciamo ad incontrare gruppi provenienti da ogni parte, gruppi “variopinti”. È una confluenza di rigagnoli che poi diventano fiume, una rappresentazione visiva del Salmo: “Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio”. Avila è stata scelta da molti pellegrini come tappa verso Lisbona. Ci si saluta, ci si scambiano informazioni, si scattano foto, si occupano pacificamente angoli nelle piazze e comincia a diventare famigliare l’inno della GMG 2023: “Da tutto il mondo, verso questa città, per terra, per cielo, noi siamo ora qui. Con Maria ripetiamo il suo «sì». Vogliamo servire, seguendo il disegno, che ha Dio per noi”. Ma non riusciamo a vedere le tante chiese e i tanti palazzi di Avila: gli autisti, a sorpresa, ci regalano un video; ce lo gustiamo sull’impianto tv del pullman.
Ho vissuto altre GMG. Il copione è il medesimo, ma la novità è la testimonianza di come i giovani siano accompagnati dall’attenzione e dall’interesse del mondo ecclesiale: riceviamo messaggi, promesse di preghiere. C’è tanta attesa.
Non ci si può dimenticare che l’Europa vive una pesante situazione di guerra. Il milione di giovani che saranno domenica a Lisbona farà da cassa di risonanza al messaggio che papa Francesco vorrà lanciare all’umanità. Un’impressione: i giovani sono profondamente cambiati, scontata la disinvoltura nell’uso dei social, ma c’è desiderio di interiorità. Don Mirco ha consegnato ad ognuno un piccolo quaderno: è per interiorizzare immagini, pensieri, ispirazioni, un invito a coltivare il proprio giardino interiore.
Ci si rimette in cammino verso Caceres nella regione di Leon: altri paesaggi, altre atmosfere, ancora pale eoliche ed enormi sagome di tori su luoghi elevati. Attraversiamo un fiume che scorre profondo in un abbozzo di canyon roccioso. Ci dicono che qui vi sono nidi di cicogne e il cielo è attraversato, di tanto in tanto, da aquile con ali spalancate: “Guardate, guardate…”. E tutti, col naso appiccicato al vetro, per vedere. La casa che ci accoglie in serata è in cima alla montagna che sovrasta la città. È il momento del tramonto: sono quasi le 22, ma c’è ancora tanta luce. Un cielo infuocato che stupisce ed ammutolisce questi giovani. Silenzio desideratissimo.

+ Andrea Turazzi

Costretti a rimotivare il nostro cammino

29 luglio 2023

Sonni profondi, improvvisi squilli di ilarità, brusio intermittente del condizionatore, conversazioni discrete, immancabili appelli dopo le soste (rare, rapide e ristoratrici). Siamo cittadini del pullman “63 posti, 14 metri, ditta Boldrini”. Percorriamo mezza Spagna infuocata. A proposito delle “3 erre” ci viene proposta una più importante declinazione. “R” come ritmo, “R” come regola, “R” come rito. È la declinazione di un’altra parola-guida per il nostro avvicinamento a Lisbona: “In fretta”, l’atteggiamento della fanciulla di Nazaret, Maria, che si alzò e si incamminò verso Elisabetta. “In fretta” non significa frettolosamente, distrattamente, superficialmente; significa slancio, prontezza, dedizione. E le occasioni non mancano: dalla pratica della puntualità alla libertà del farsi disponibili: Enea viene davanti, tra noi più vecchietti, per tirarci su con la sua simpatia, Lorenzo inventa lì per lì un sistema per raccogliere i dati sui cellulari, Giuliana, l’inossidabile, mette in riga ragazzi e ragazze, Ilaria, la mia vicina di posto, non chiude mai occhio, sempre vigile e velocissima nel comporre il cubo di Rubik, Mercedes alle prese con suor Armanda della pastorale giovanile nazionale per gli ultimi dettagli… poi, due straordinari autisti, amici e partecipi della nostra avventura.
Attesa e salutata da tutti con una ovazione la sosta delle ore 13: siamo già in terra spagnola e al ristorante c’è chi ne approfitta per mangiarsi un’appetitosa paella.
Da Barcellona, in terra di Catalogna, a Saragozza terra di Aragona, poi ci addentriamo sempre di più, nella Castiglia, cuore della Spagna. Orizzonti e panorami diversi. Abbiamo sfiorato il Principato di Andorra, amico della Repubblica di San Marino. Sulla sinistra, intanto, appare il parco naturale della cordigliera del Monserrat con le sue guglie. Sullo sfondo una foresta di pale eoliche che fa pensare al romanzo epico di Cervantes, “Don Chisciotte della Mancia”. Sì, maciniamo molta strada, a differenza degli antichi pellegrini siamo seduti, ma non per questo meno affaticati. Oggi la preghiera del Rosario è stata per i mondi che i giovani devono affrontare: crescita, affettività, vocazione, lavoro/studio, sofferenza. Improvvisamente incrociamo un pullman avvolto dal fumo: sono pellegrini italiani, come noi, verso Lisbona. Per fortuna tutti salvi. Ci salutano…
Il viaggio così lungo – oggi le ore di pullman sono state circa quindici – ci costringe a rimotivare il pellegrinaggio. E così tanto tempo gomito a gomito ci costringe a curare di più i rapporti.
Il lettore potrebbe concludere che, in una giornata chiusa in un pullman, non succedano poi tante cose e invece tante succedono nei cuori. Tramonto luminosissimo. E poi l’accoglienza delle monache benedettine. A domani.

+ Andrea Turazzi

@pgsanmarino-montefeltro
#smgmg23

Prima tappa di avvicinamento a Lisbona

28 luglio 2023

Da un mare all’altro. Dall’Adriatico luccicante di primo mattino, visto dalle terrazze di Borgo Maggiore (RSM), al Mediterraneo che si increspa dolcemente sulla Costa Azzurra nel pomeriggio. È il percorso dei 60 giovani verso Lisbona per la GMG (sul pullman 63 posti). Buona parte dei ragazzi si conoscono già, più difficile per me agganciare, fare conoscenze, imparare nomi. Mi rendo conto dell’abisso fra i miei 75 anni e i loro vent’anni (verrà colmato in qualche modo?). Colgo tanta disponibilità: mi sembra sincera e, in questo, vedo già una prima concretizzazione della parola che costituisce il motivo-guida di questa esperienza: “Maria si alzò e andò in fretta”. Contesto: la fanciulla di Nazaret, dopo l’annuncio del Verbo che si fa uomo nel suo grembo verginale, si mette prontamente in cammino verso la casa di Elisabetta, incinta alla sua età avanzata. Una giovane donna verso una donna matura…
Ai ragazzi è stato raccomandato di far caso a quel complemento di moto a luogo. “Andare verso”: possibilità con infinite sfumature, applicazioni, aperture. Si comincia a vivere con questo stile. L’ho visto nelle cortesie, nell’intreccio delle voci nel canto, nel carico/scarico di zaini enormi…
Stiamo in pullman per una decina di ore (con necessaria apertura di qualche “corridoio umanitario”). La vita nello spazio disponibile è come un piccolo mondo: ci sono cose da raccontare, canzoni da riascoltare, panorami e città da guardare…  La curiosità aumenta varcato il confine Italia-Francia.
C’è il tempo per una preghiera, un Rosario aperto sulla mondialità: “Un Rosario verso”. Ogni decina di Avemarie viene dedicata ad un continente: all’Europa in assetto di guerra, all’Africa così ricca e così depredata, all’Asia misteriosa e alla ribalta, all’America con le sue contraddizioni, all’Oceania, il continente nuovissimo.
Una delle caratteristiche principali della GMG è l’internazionalità. Domenica 6 agosto sono attesi un milione di giovani da tutti i paesi del mondo.

Arriviamo alle 19 a St. Maximin (Saint-Maximin-la-Sainte-Baume), tutto sommato in gran forma. Ci sgranchiamo gambe e spalle raggiungendo la parrocchia cattolica di St. Madeleine. Un gruppo di famiglie, insieme al parroco, ci accoglie festosamente e… subito a tavola: un buffet ricco di verdure fresche, couscous e, inattesi, dieci cabaret di ravioli. Capito a tavola con otto splendide ragazze, vivaci e per niente stanche, nonostante le ore di viaggio.

C’è una sorpresa: un dopo cena culturale. Ci viene accordato il privilegio della visita notturna alla Basilica dedicata a Santa Maria Maddalena, un grandioso tempio in gotico-francese mozzafiato. Nella cripta possiamo fare una preghiera davanti alla reliquia della Santa, una discepola amata da Gesù e divenuta, come ci ricorda il monsignore che ci fa da guida, “Apostola degli apostoli”. Ci interessa relativamente il fondamento storico della tradizione che tramanda i trent’anni penitenti di Maria Maddalena qui in Provenza, nel villaggio della Baume.
Interessante il tentativo di distinguere nei Vangeli le “Marie” che via via compaiono sulla strada di Gesù. «È sempre Maria di Magdala?», ci chiede il Monsignore. Un restauro difficile da fare, ma ci basta vedere nelle tre “Marie” l’itinerario di ogni discepolo: Maria che piange i suoi peccati bagnando i piedi di Gesù con le lacrime e asciugandole con i capelli (conversione); Maria che accoglie Gesù nella sua casa e si mette a servirlo con prodigalità; Maria che lo riconosce risorto e che fa per abbracciarlo mentre viene mandata a portarne l’annuncio.
Scende la notte su questa prima tappa di avvicinamento a Lisbona. Siamo ospiti nelle aule della parrocchia: non ci resta che ringraziare e… dormire.

+ Andrea Turazzi

@pgsanmarinomontefeltro

#smgmg23

In partenza per la GMG

Nell’imminenza della Giornata Mondiale della Gioventù il Vescovo scrive un messaggio di saluto ai 57 giovani in partenza, mentre chiede a tutti un ricordo speciale nella preghiera.
Speriamo sia un travaso di entusiasmo per tutta la nostra Diocesi!

Esercizi spirituali ignaziani

Il Vescovo desidera informare che la Diocesi organizza anche quest’anno un corso di Esercizi Spirituali “ignaziani” di cui tutti possono avvalersi, dal 24 al 27 agosto presso il Seminario di Pennabilli (pernottamento presso l’albergo “Il parco”).

Il corso sarà guidato da padre Davide Saporiti, educatore dei novizi della Compagnia di Gesù (Gesuiti).

Le iscrizioni si ricevono presso la Curia vescovile entro il 15 agosto (cell. 335.6540190; e-mail: loris.tonini@diocesi-sanmarino-montefeltro.it).

La quota è di € 60 al giorno comprensiva di vitto e alloggio in camera singola (€ 55 in camera doppia). La partecipazione deve essere continuativa per tutta la durata del corso.

Giornata di preghiera e riflessione per i politici

Giovedì 22 giugno alle ore 21.00 presso la Casa San Giuseppe a Valdragone (RSM) la Diocesi promuove una tavola rotonda dal titolo “Pacem in terris? Attualità dell’enciclica di San Giovanni XIII”, come espressione dell’anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi alla pace.

Il 22 giugno la Chiesa ricorda San Tommaso Moro, avvocato, scrittore e uomo politico inglese noto soprattutto per il suo rifiuto di accettare la rivendicazione di Enrico VIII di farsi capo supremo della Chiesa d’Inghilterra. Una decisione che mise fine alla sua carriera politica e che lo condusse nel 1535 alla pena capitale con l’accusa di tradimento. Nel 1935 fu proclamato santo da papa Pio XI e nel 2000 patrono degli statisti e dei politici da papa Giovanni Paolo II, quale testimone della dignità inalienabile della coscienza.

La comunità diocesana celebra per l’occasione la “Giornata di preghiera e riflessione per i politici”, con lo scopo di far sentire la sua vicinanza a coloro che hanno scelto di servire il bene comune attraverso l’impegno politico e per riaffermare la considerazione che la Chiesa ha della politica quale alta forma di carità.

Quest’anno la Giornata focalizzerà il tema della pace in occasione della ricorrenza del 60° anniversario della lettera enciclica Pacem in Terris, stante la drammatica situazione di guerra nel cuore dell’Europa che si aggiunge ai molteplici conflitti che sul pianeta costituiscono la “terza guerra mondiale a pezzi” denunciata più volte da papa Francesco.

Scarica la scheda per la preghiera 

57° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

Oggi, domenica 21 maggio, si celebra la solennità dell’Ascensione ed è anche la Giornata Mondiale delle Comunicazioni sociali. È una iniziativa nata con il decreto Inter Mirifica del Concilio Vaticano II.
Come Chiesa, siamo chiamati a pregare per gli operatori dei media, che svolgono un compito fondamentale nella nostra democrazia. Si tratta anche di sostenere i mezzi di comunicazione della Chiesa nel suo operare a dare cittadinanza a Dio nel continente digitale.
Cosa possiamo fare nel nostro piccolo ? Riassumo le nostre azioni in due verbi: seguire e abbonarsi.
Seguire i canali e le pagine social della diocesi:
Abbonarsi alla rivista diocesana:
5) Rivista diocesana “Montefeltro” al costo di 30€ o di 50€ per amicizia. Si può contattare il numero seguente : 0541 913 780 o l’indirizzo mail : ufficio.stampa@diocesi-sanmarino-montefeltro.it

Assemblea diocesana di verifica

IL “POMERIGGIO DEL MAGNIFICAT”
Con stile sinodale

Da un pezzo sulle nostre agende è ben evidenziata la data del 27 maggio prossimo, vigilia di Pentecoste: l’Assemblea diocesana di fine anno pastorale è entrata finalmente nella nostra tradizione e nella nostra prassi ecclesiale. L’Assemblea è certamente uno spazio per la verifica, un tempo per rinsaldare rapporti, un luogo di convergenza ecclesiale. Ma è soprattutto riconoscimento grato per quanto il Signore è andato operando nella comunità e in ciascuno: dunque una celebrazione festosa e solenne. È invalso l’uso di chiamare questo appuntamento: “Il pomeriggio del Magnificat”.

Quest’anno l’Assemblea sarà caratterizzata dallo stile e dalla prassi sinodale. Infatti, un tempo significativo sarà dedicato all’ascolto in piccoli gruppi per il confronto sulle priorità emerse nel Cammino Sinodale.

L’invito è rivolto a tutti, con particolare considerazione ai giovani. Una parte di loro sta preparando la partecipazione alla Giornata Mondiale della Gioventù che questa volta si celebra a Lisbona in Portogallo con la presenza di papa Francesco. Sarebbe bello che i giovani potessero avere uno spazio, seppur breve, per partecipare a tutti il loro entusiasmo, per raccogliere l’incoraggiamento della Diocesi e “portarla” con loro.

L’invito, si diceva, è rivolto a tutti. I momenti diocesani unitari in fondo sono pochissimi e per questo particolarmente preziosi, da difendere gelosamente: la “domenica del Mandato pastorale” e il “pomeriggio del Magnificat”. Se nel giorno di apertura si lancia il Programma annuale, nel “pomeriggio del Magnificat” è necessaria la verifica. Il primo ambito di verifica sarà cogliere l’opera che Dio compie nel suo popolo, ma è necessaria anche la sosta per interrogarsi con schiettezza sui punti critici nel rapporto fra la società e la proposta cristiana. In particolare, questa volta ci si chiede: «Che cosa abbiamo imparato sul “camminare insieme” in questi due anni di Sinodo?». Verrà chiesto di condividere idee, proposte ed esperienze.

Dopo il Covid-19 torna l’invito ad una “cena frugale” in cui ognuno porta qualcosa (non solo dolci!) e il tutto viene “spezzato” e condiviso. Esperienza già effettuata in passato, riuscita e sorprendente, una sorta di “moltiplicazione”.
Dopo la “cena frugale”, spazio importante anche per rinsaldare conoscenze e amicizie, si vivrà il passaggio in chiesa per la celebrazione dell’Eucaristia della Vigilia di Pentecoste; un ritorno al cenacolo come spazio spirituale e atmosfera pasquale: comandamento nuovo, istituzione dell’Eucaristia, effusione dello Spirito Santo.

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Domanda-guida per il lavoro nei gruppi

Che cosa abbiamo imparato sul “camminare insieme” in questi due anni?
Elencare due aspetti rilevanti ed eventualmente una esperienza.

Scarica la lettera-invito del Vescovo Andrea

Visiona il videomessaggio

La notte dei Santuari

UNA LUCE NELLA NOTTE: PRESENZA E INVITO
Lettura notturna del Vangelo secondo Matteo a Valdragone (RSM)

Sul tessuto l’esperta ricamatrice, annodando filo a filo, disegna il suo ricamo. Nel cielo di notte l’occhio esperto scorge costellazioni fra le stelle… Allo stesso modo anche il territorio della Diocesi di San Marino-Montefeltro vede una sorta di costellazione che collega tra loro quei punti luce che sono i santuari. Sono otto: Santuario della Madonna di Romagnano, del Crocifisso di Talamello, della Madonna del Faggio, della Madonna della Consolazione in Borgo Maggiore (RSM), della Madonna delle Grazie a Pennabilli, del Beato Domenico Spadafora a Montecerignone, dell’Immacolata Concezione a Sant’Agata Feltria e del Cuore Immacolato di Maria a Valdragone (RSM). Ben sei sono dedicati alla Madonna, uno al Crocifisso ed uno al Beato Domenico Spadafora. Ognuno di questi luoghi porta un messaggio per il fatto che ripresenta “un evento fondatore” che continua a parlare ai pellegrini. Si tratta a volte di tenui storie tramandate da una comunità, come la vicenda della piccola pastorella di Romagnano che indica il luogo di un’apparizione della Vergine; altre volte è un luogo attorno al quale il popolo si è stretto nei momenti difficili o si tratta di luoghi scelti per il raccoglimento e la preghiera come il Santuario della Madonna del Faggio alle pendici del monte Carpegna, o santuari che racchiudono una venerata immagine come quella del Crocifisso a Talamello. L’evento fondatore si intreccia con l’esperienza di fede quotidiana che trova nel santuario momenti di intensa spiritualità, di intercessione per i propri guai, di riconciliazione per i propri problemi. Gli ex voto testimoniano i favori e le grazie ottenute.
Questi sono brevi accenni necessari per tratteggiare una “geografia” della devozione che comprende i luoghi cari al popolo di Dio, luoghi nei quali il pellegrino cerca nell’incontro con la Madonna o coi santi il consolidamento della propria fede.
Di per sé non sempre i santuari sono parrocchie, ma hanno comunque un’importante “vocazione” all’interno della comunità cristiana. La visita ad un santuario è per qualcuno occasione di riavvicinamento alla fede, per altri l’affidamento a Dio di una preoccupazione o di un dolore. C’è chi arriva al santuario da lontano e il viaggio stesso è tempo di preparazione e di grazia. Il pellegrinaggio è un’espressione di fede praticata da sempre nel cristianesimo. Del resto, non dice la Scrittura: «Beato chi decide nel suo cuore il santo viaggio»? Non si nutriva il pio israelita dello struggente desiderio di salire alla città santa o di sostare dove il Signore aveva scelto di manifestare la sua gloria?
I pellegrini che salgono con fede ai santuari ricordano alla Chiesa la sua indole peregrinante, un richiamo a camminare nel mondo come chi è di passaggio e a non attaccarsi alle cose terrene. La strada che si percorre per raggiungere il luogo santo è dunque simbolo della vita e del cammino che ogni persona fa verso Dio, un cammino reale e concreto: partenza, fatica, attesa, salite e finalmente la meta. Fuori di metafora, la partenza inizia con le grandi domande che ognuno si pone: chi sono? Qual è il senso della mia vita? Da dove vengo? Dove vado? Che cosa è importante per la mia vita? Domande enormi, ma che ogni persona in cammino si fa.
I santuari della Diocesi, come tutti i santuari italiani, hanno tra loro un vero e proprio Collegamento con lo scambio di notizie, esperienze e aiuti col desiderio di tenere viva e potenziare una vera e propria pastorale dei santuari.

Da qualche anno il Collegamento lancia una bella iniziativa: “La notte dei Santuari”. Si invitano i rettori a tenere aperti i loro santuari nella notte perché, anche visivamente, siano luce che invita, ma anche luce che indica una presenza che veglia su tutti. In Diocesi i rettori hanno fatto la scelta di indicare un santuario in particolare che resterà aperto tutta la notte fra il 1° e il 2 giugno. È stato scelto il Santuario del Cuore Immacolato di Maria in Valdragone (via delle Felci, 3 – RSM). Durante la notte il Santuario sarà aperto per l’adorazione eucaristica e ad ogni ora vi saranno suggerimenti per la preghiera. Allo scadere della mezz’ora verrà letto un capitolo del Vangelo secondo Matteo. Appuntamento allora al Santuario del Cuore Immacolato: una staffetta di preghiera per tutti.

Sussidio per il mese di maggio

Vivere la Pasqua con Maria
e con lei attendere la Pentecoste

Sbaglierebbe chi pensasse che la pratica del mese di maggio dedicato alla Madonna distolga dalla celebrazione pasquale di queste settimane. Al contrario: la pratica del mese mariano si inserisce a pieno titolo nel Tempo pasquale e aiuta a gustarne la ricchezza. Con la Madonna sperimentiamo la gioia della risurrezione e la sorpresa di una vita nuova che rinasce!
Anche noi, come i primi discepoli, torniamo al Cenacolo insieme a Maria, la mamma di Gesù che, da quel Venerdì Santo, è data anche a noi come madre. Insieme a lei ci prepariamo a ricevere l’effusione dello Spirito Santo, per uscire poi dal Cenacolo “carichi” per la missione. La Madonna ci è maestra e guida nel vivere due tempi di un unico movimento: ritorno al Cenacolo ed uscita dal Cenacolo per la missione, due tempi che si richiamano a vicenda. È stato così anche per lei, la fanciulla di Nazaret: «conservava nel suo cuore» le parole e i fatti attraverso i quali il Signore le si comunicava (cfr. Lc 2,19.51) e poi si «incamminava in fretta verso la montagna» per l’incontro premuroso con Elisabetta (cfr. Lc 1,39-40). È il suo stile: silenzio e dono di sé, ritta ai piedi della croce e attiva ad Efeso col discepolo che Gesù amava.
Auguro che sia per tutti un mese di maggio ricco di preghiera e di ascolto, certo che da parte della Madonna sarà un mese ricco di grazie.
Ci viene messo in mano questo fascicolo per accompagnarci nei 31 giorni di maggio, con catechesi eucaristiche e suggerimenti per la preghiera. Siamo tutti protesi verso la Pentecoste, l’effusione dello Spirito Santo, dono di Gesù Risorto…
Appuntamento all’Assemblea diocesana di fine anno e alla Veglia di Pentecoste sabato 27 maggio a Pennabilli, culmine del nostro cammino con Maria.

+ Andrea Turazzi

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