50° anniversario di ordinazione presbiterale del Vescovo Andrea

IL VESCOVO ANDREA RICORDA L’ANNIVERSARIO
DELLA SUA ORDINAZIONE SACERDOTALE
Cattedrale di Ferrara, 27 maggio 1972 – Diocesi di San Marino-Montefeltro, 27 maggio 2022

La Diocesi di San Marino-Montefeltro ricorda con gratitudine il 50° anniversario di ordinazione sacerdotale del Vescovo Andrea. È stato preparato un programma di incontri per esprimere al Vescovo la vicinanza della Diocesi, per offrire l’opportunità, a quanti lo desiderano, di unirsi a lui all’Altare del Signore e per trascorrere con lui un’ora di fraternità con una serata animata dai giovani e con una serata concertistica a cura di alcuni cori parrocchiali.

Venerdì 27 maggio ore 11
Messa giubilare con i presbiteri e i diaconi nella Cattedrale di Pennabilli
(a seguire agape fraterna con i presbiteri)

Venerdì 27 maggio ore 20:45
Serata animata dai giovani a San Marino Città
(Oratorio Don Bosco, Murata, RSM)

Sabato 28 maggio ore 18
Messa giubilare con il popolo a Dogana
(Parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice, RSM)

Sabato 28 maggio ore 21
“Rassegna dei cori” a Macerata Feltria
(Chiesa di San Michele Arcangelo)

Domenica 29 maggio ore 11:15
Messa giubilare con il popolo nella Cattedrale di Pennabilli

Scarica la lettera del Vescovo Andrea

Incontro di solidarietà di Carità senza confini

Presentiamo una realtà diocesana che lavora instancabilmente da quarantaquattro anni a favore dei più bisognosi ed è presente in alcuni paesi dell’Est fino a quelli africani. Ha risposto alle nostre domande Loredana Mazza, vice presidente dell’Associazione Carità senza Confini, insieme al Consiglio del Direttivo.

Ci raccontate com’è nata Carità senza Confini?
La storia di Carità senza Confini comincia nel lontano 1978 con un piccolo “Mercatino della speranza” nella Parrocchia di Borgo Maggiore, a San Marino, con l’intento di mettere in pratica quella indicazione di Gesù stesso: «Perché avevo fame e mi avete dato da mangiare […]» (Mt 25,35), devolvendo il ricavato per la realizzazione di micro-progetti in Zambia. Desideravamo rendere operosa la Carità. Da qui siamo partiti, come un fiume dalla sua sorgente e negli anni, proprio come un fiume che s’ingrossa scorrendo verso il mare, siamo cresciuti diventando un Gruppo, chiamato “Noi per…”, che ha cominciato ad allargare la sua presenza e la sua attività nelle parrocchie di San Marino.
Da questo Gruppo, nel 2003, nasce e si costituisce ufficialmente Carità senza Confini, quale Associazione di volontariato giuridicamente riconosciuta, che opera con mandato diocesano, che partecipa attivamente alla vita della Chiesa locale e che è guidata spiritualmente da un’Assistente ecclesiastico nominato dal Vescovo.
Crescono i sostenitori e aumentano le iniziative ma la motivazione e la spinta iniziale sono sempre le stesse: la condivisione fraterna e senza confini in favore di persone che non si vedono riconosciuti e garantiti i più elementari diritti come il cibo, l’istruzione e la salute.
Carità senza Confini, oggi Onlus, collabora frequentemente con le Suore Missionarie Francescane di Assisi e con le Suore Francescane Missionarie di Cristo. L’associazione ha iniziato ad operare in Zambia ed ora ha progetti anche in Romania, Federazione Russa, Brasile, Indonesia, Filippine, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania, Etiopia.

Come ha inciso la pandemia sulla vostra attività?
Come per tutte le attività, anche per noi le restrizioni imposte dalla pandemia hanno avute conseguenze. In questi due anni non abbiamo potuto realizzare l’Incontro e Cena di Solidarietà, che è un momento fondamentale per fare formazione e informazione e per raccogliere i fondi necessari per la realizzazione dei progetti, così come la gita associativa; sono stati sospesi gli incontri di formazione dei nostri membri e tutte le iniziative in presenza. Come Associazione abbiamo voluto collaborare con l’ISS, attraverso un contributo, per affrontare l’oneroso impegno dettato dalla pandemia.
Ma la situazione difficile e preoccupante della pandemia non ci ha impedito di fare il possibile per non trascurare i poveri. In questi due anni abbiamo inviato tre container: nel febbraio 2020 per il Centro ospedaliero che stiamo costruendo nella Rep. Dem. del Congo, nell’aprile 2021 e nel marzo 2022 per lo Zambia, entrambi carichi di materiale per sostenere i molti progetti dell’Associazione in quel paese; sempre nel 2021 alcuni nostri volontari hanno compiuto un viaggio di missione in Zambia. Sono nati nuovi progetti come il progetto agricoltura e microcredito; abbiamo installato i pannelli solari al nostro forno di Lusaka; abbiamo costruito 8 nuove aule per la Scuola Primaria di Mitengo necessarie per le disposizioni anti Covid; infine, grazie alla sensibilità di tanti concittadini, abbiamo potuto garantire gli impegni dei progetti continuativi come il “Sostegno a distanza”, il “Pasto al giorno”, il “Progetto legna” e “Michi per lo studio”.

Ci parlate del Convegno che è ritornato dopo due anni di sospensione a causa della pandemia?
Ogni anno l’Associazione organizza un “Incontro di Solidarietà”, che è costituito da vari momenti, tutti importanti e utili, di formazione, fraternità e solidarietà.
Il primo Incontro è stato nel 1998 ed oggi siamo arrivati alla XXIII edizione. Molti i temi trattati in questi anni. I primi incontri hanno messo in evidenza la consapevolezza di una associazione che si affaccia ad un panorama sammarinese ed ecclesiale ricco di espressioni caritative con cui dialogare nell’unica testimonianza della carità e nella condivisione delle diverse povertà del mondo.
Con un’altra serie di incontri ci siamo concentrati sulle tante “povertà” che colpiscono specifiche componenti della nostra società: l’immigrato, il bambino, la donna, l’anziano, i giovani, nonché la struttura portante della società umana che è la famiglia.
Non abbiamo neppure trascurato il fatto che le povertà nella società dipendono anche dal modo di vivere di ciascuno di noi e di rapportarsi con le risorse umane e naturali, tenendo anche conto che alla base della povertà c’è anche un problema di cultura e di vuoto interiore.
Altrettanti i nomi dei relatori che si sono succeduti in tutti questi anni a cominciare, per citarne solo alcuni, da don Oreste Benzi, Alex Zanotelli, don Luigi Ciotti, Mons. Lambiasi, p. Silvio Turazzi, Eugenio Melandri, la Dott.ssa Guerrieri, Vice Direttore Generale della FAO e il comboniano Padre Tacchella.
Quest’anno ci ritroveremo il 29 maggio al Santuario Cuore Immacolato di Maria a Valdragone e il tema sarà “PER EDUCARE UN BAMBINO SERVE UN INTERO VILLAGGIO” (Proverbio africano) – Sfida per un’educazione globale. Il relatore sarà il Prof. Domenico Simeone, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Sappiamo che siete attivi anche sul fronte degli aiuti alla popolazione dell’Ucraina. Che riferimenti avete sul territorio di guerra dove inviate i vostri aiuti?
Abbiamo diversi contatti a cui facciamo riferimento per l’invio degli aiuti umanitari: le Suore Francescane Missionarie di Assisi della comunità di Husi in Romania, che ospitano un centinaio di mamme ucraine con i loro bambini, e della Moldavia, in una zona di confine, che accolgono profughi e preparano ogni sera i pasti per i soldati ucraini che terminano il loro turno; l’Associazione Fight for Freedom di Veresti in Romania, che distribuisce gli aiuti attraversi i corridoi umanitari; l’Università di Chisinau in Moldavia, i cui studenti operano come volontari sempre per la distribuzione degli aiuti; ed infine alcune badanti ucraine che lavorano a San Marino e si sono organizzate per inviare aiuti attraverso quei pulmini che facevano abitualmente i viaggi in Ucraina.

Siete impegnati anche nell’assistenza dei profughi ospitati a San Marino?
Il nostro impegno verso i profughi presenti a San Marino si realizza attraverso la Caritas alla quale forniamo il cibo o altro materiale che necessita, come passeggini o lenzuola, in linea con l’abituale collaborazione che ci lega alla Caritas per aiutare anche le nostre famiglie, gli anziani o chiunque si trovi in situazioni di difficoltà.

Mostra “Il rumore dei passi”

Il rumore dei passi è quello di uomini e donne, adulti, anziani e bambini che si avvicinano ai nostri confini. Sono i passi di coloro che partono dai propri Paesi di origine con la volontà e la speranza di arrivare in luoghi disposti ad accoglierli e a dar loro qualche possibilità: la possibilità di un lavoro, di cure mediche, di mantenere unita la propria famiglia, di vivere senza le minacce di guerre e violenze.
Il rumore dei passi è anche il titolo di una mostra che propone informazioni e riflessioni sul fenomeno migratorio contemporaneo, evitando frettolosi e superficiali giudizi e ponendo invece l’attenzione sulle motivazioni che spingono migliaia di persone ad iniziare un difficile viaggio verso una meta talvolta sconosciuta.
Nato dalle riflessioni su fraternità e amicizia sociale espresse da papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti, il progetto Il rumore dei passi è stato realizzato dalla Fondazione Migrantes, organismo
pastorale della conferenza Episcopale italiana, e ha principalmente lo scopo di guidare il visitatore attraverso un percorso di conoscenza che si mantiene ugualmente distante dai pregiudizi che originano il razzismo e da un buonismo inutile se non produce un reale cambiamento di mentalità.
Le installazioni uniscono testi, disegni, fotografie e sono dedicate ad un’analisi della situazione geografica, sociale e politica dell’africa. il linguaggio e le immagini consentono una diretta comprensione e la visita permette di acquisire qualche informazione in più, con riferimenti concreti ed una maggior conoscenza delle conseguenze di fattori che influenzano l’esistenza di interi popoli: povertà, sfruttamento del suolo e delle risorse, cambiamenti climatici, conflitti armati e persecuzioni in atto.
L’Africa è un continente molto vasto e diversificato, al centro di complesse dinamiche economiche, ma spesso associamo i Paesi africani solamente alle immagini degli sbarchi. Il rumore dei passi ci accompagna a vedere cosa accade prima delle partenze e quali fenomeni determinano le migrazioni, che sono migrazioni di persone appartenenti alla nostra stessa umanità.
L’esposizione non chiede offerte, ma un po’ del nostro tempo e della nostra attenzione; ci propone di avvicinarci alla vita dei migranti e di approfondire alcuni aspetti delle loro esperienze.
Papa Francesco ha espresso il proprio sostegno personale al progetto Il rumore dei passi, sottolineando l’importanza di tale iniziativa nel diffondere la fraternità tra i popoli e una cultura di pace.
L’inaugurazione della mostra era stata programmata per il 20 dicembre 2021 ma a causa del covid-19 fu rimandata, perciò avverrà venerdì 20 maggio presso il centro di ricerca sull’Emigrazione –
Museo dell’Emigrante (antico Monastero di Santa chiara – contrada Omerelli, 24 – San Marino città).
La mostra sarà esposta presso il Museo dell’Emigrante fino al 15 giugno 2022 ed è organizzata dalla Segreteria di Stato per l’istruzione e cultura, Segreteria di Stato per gli affari Esteri, Segreteria
di Stato per il Turismo e Segreteria di Stato al Territorio, in collaborazione con la Diocesi di San Marino-Montefeltro, l’associazione Solidarietà-Muungano e il centro di ricerca sull’Emigrazione – Museo dell’Emigrante (Università degli Studi della Repubblica di San Marino).

Per informazioni e prenotazioni:
tel. 0549 885159 e informazioni.prenotazioni@unirsm.sm

Convegno diocesano Caritas

Dopo due anni di assenza dovuti alla pandemia, SABATO 14 MAGGIO 2022 dalle ore 15.30 alle ore 18.30 si terrà presso il Castello di Piandimeleto (PU) – Sala dei Conti Oliva, il XV CONVEGNO DIOCESANO CARITAS.
Sarà un momento di incontro e di confronto sul tema “MISSIONE E GIUSTIZIA: STRUMENTI DI CARITA’ “.

La missione della Chiesa è frutto della Carità. Ci confronteremo con questo tema con Don Giorgio Savarino, parroco di Piandimeleto e con il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Piandimeleto Maresciallo Fabio Mariottini.
Saranno presenti i sindaci della vallata e sono state invitate le autorità della regione Marche.
Verranno snocciolati i dati della povertà nella nostra diocesi e faremo il punto della situazione sull’emergenza guerra in Ucraina e cosa la nostra Chiesa Diocesana sta facendo insieme alla Fondazione San Paolo, “braccio operativo” della Caritas Diocesana.
Ci sarà un piccolo momento che guarderà alla “mondialità” della nostra diocesi con i progetti che abbiamo in essere in zone di missione.

Previsto per le 18.30 un buffet per tutti.
L’evento si svolgerà nel Castello dei Conti Oliva grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale di Piandimeleto ed alla Pro Loco.

L’evento è aperto a tutti, si chiede di divulgare la locandina allegata affiggendola nelle chiese e inviandola a tutti gli operatori pastorali presenti in ciascuna parrocchia. Consigli pastorali, affari economici e uomini e donne di buona volontà sono tutti invitati a partecipare.

Nel ringraziare e nell’auspicare la vostra preziosa presenza invio a tutti un cordiale e caro saluto di pace.

Luca Foscoli, direttore

Lettera a tutti i fedeli della Diocesi per la Giornata Mondiale per le Vocazioni

«Tu, o Signore, che conosci il cuore di tutti, mostraci chi hai designato per il ministero» (cfr. At 1,24). Con queste parole torniamo a chiedere il dono di pastori per le nostre comunità; e chiediamolo con insistenza e con perseveranza. Questa è una richiesta dettata da Gesù stesso insieme alle domande contenute nel Padre Nostro: «Pregate il padrone della messe che mandi operai per la sua messe» (cfr. Mt 9,38).

Venerdì 6 maggio alle ore 20:30 il Centro Diocesano Vocazioni ci invita a Valdragone (RSM) presso il Santuario del Cuore Immacolato di Maria per una preghiera corale, una veglia per tutte le vocazioni; noi siamo solitamente più sensibili per le vocazioni al sacerdozio ed alla vita consacrata, ma il discorso è più ampio. Ogni esistenza cristiana va interpretata come vocazione, risposta ad una chiamata, che fa trovare il proprio posto.

Alla preghiera per le vocazioni è specialmente dedicata la IV domenica di Pasqua, detta “del buon pastore”, quest’anno domenica 8 maggio. Raccomando che si facciano preghiere in ogni parrocchia, chiesa e comunità della Diocesi. Tema della Giornata è: “Fare la storia” (FT 116). «La vocazione – come la storia – si fa; è un’opera artigianale che non può compiersi che alla scuola del Maestro e insieme alla Chiesa».

La scarsità di vocazioni è motivo di preoccupazione per la costruzione di comunità cristiane e per il servizio al Vangelo. In realtà il Signore non smette di chiamare. Non si dimentica della sua Chiesa e lo Spirito Santo suscita nuovi apostoli per il nostro tempo. Il problema è un altro: come stanno le nostre comunità, le famiglie e i giovani quanto a fede? Sappiamo accogliere le vocazioni? Sappiamo coltivarle? Ci accorgiamo delle nuove vocazioni come il diaconato o altre forme vocazionali di frontiera? Le nostre comunità, mai come oggi, sono chiamate a dar prova di coraggiosa fantasia.

Gli Atti degli Apostoli ci raccontano di Paolo e Barnaba che, rifiutati dai connazionali, si sono rivolti ai pagani, aprendo così nuove frontiere di evangelizzazione: una situazione di crisi si trasforma in una nuova chance. Le vocazioni sono un “affare” di tutti. È sbagliato pensare sia un problema degli altri, un impegno dei vescovi o degli operatori pastorali. Non è evangelico pregare così: «Signore, manda operai nella tua messe; manda altri, non me, manda qualcuno della famiglia vicina…». Una comunità senza vocazioni è come una casa senza figli.

Un desiderio: che la nostra Diocesi dia vocazioni alla Chiesa; che sia una comunità che prega (la preghiera è ascolto e accoglienza della volontà di Dio); che sia una comunità che chiama (non solo in paziente attesa, ma capace di proposte coraggiose); che sia una comunità missionaria, dove la domanda non è dove andare, ma come posso servire il Signore dove sono.

+ Andrea Turazzi

Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

“Fare la storia”

Siamo quasi giunti a Pasqua mentre scrivo. Ed è questa la festa, la solennità centrale fondante della nostra fede. Il momento in cui ci viene mostrata nella liturgia la potenza e la verità della Risurrezione. Abbiamo passato questi due anni prima a vedere questa messa solo alla televisione e poi, l’anno scorso, con ancora la paura di questa malattia. Ora, sperando in Cristo, tutti ci auspichiamo che si possa tornare alla normalità. Ma io dico che dovremmo desiderare di più, non ritornare alla vita di prima e basta, ma piuttosto di crescere ulteriormente nella fede in Cristo, l’unico che ci salva, e la Pasqua sta a ricordarci questo.

Ora, il tempo di Pasqua vede il tornare la gioia, l’Alleluia, il bianco della gloria del Cristo Risorto! Insieme ad esso vediamo risplendere anche tutto quello che la fede cristiana genera dentro la Chiesa: costruisce un popolo che mangia e beve, veglia e dorme, come diceva l’amato arcivescovo Luigi, tutto proteso al Signore che viene, che regna e che salva! Ora le esigenze di questo popolo sono innumerevoli: ma prima fra tutte c’è l’esigenza di vedere uomini e donne santi, che vivano di Cristo in tutto, perché abbiamo bisogno di vedere cosa crea la fede in Cristo dentro a esseri umani che si fanno toccare da Lui. È ciò che dobbiamo risvegliare in questo tempo pasquale.

Il Centro diocesano per le vocazioni partecipa intensamente a questo desiderio. Per questa ragione invita tutti i cattolici della nostra diocesi la sera del 6 maggio al Santuario del Cuore Immacolato di Maria a Valdragone, a San Marino, alle ore 20 30 con il nostro vescovo Andrea, a pregare la Santissima Trinità perché risvegli in ciascuno di noi la coscienza della vocazione cristiana.

Quella sera pregheremo insieme, verrà celebrata la S. Messa, e chiederemo, in vista della domenica del Buon Pastore, domenica 8 maggio, che il Signore doni sempre santi uomini e sante donne alla sua Chiesa. Che la fede aumenti, che la Chiesa cresca di numerosi figli, che tutti percepiscano la forza rinnovatrice della fede in Cristo, e che in tutta la Repubblica e la diocesi i cristiani tornino a essere rinvigoriti davanti a tutte le sfide che questo mondo così frammentato e diviso pone davanti. La vita dell’uomo sulla terra è una battaglia, dice la Sacra Scrittura nel libro di Giobbe: chiediamo a Dio di essere pronti a tenere alta la testa quando la sfida si fa più incalzante.

di don Luca Bernardi
Responsabile del Centro Diocesano Vocazioni

Giornata del Lavoro

1 Maggio – Festa dei Lavoratori

«LA VERA RICCHEZZA SONO LE PERSONE»

Ci apprestiamo a celebrare il 1 maggio la Festa dei Lavoratori in un momento in cui il mondo del lavoro vive una stagione difficile, segnata ancora dagli effetti della pandemia e ora dalle nuove preoccupazioni per la guerra in Ucraina. Il lavoro continua ad essere una emergenza per la società civile e per le famiglie. Le conseguenze della crisi gravano sulle spalle dei più fragili, dei disoccupati e dei precari soprattutto quando donne e giovani, in un contesto in cui le difficoltà economiche producono un peggioramento della qualità del lavoro. I tanti, troppi, morti sul lavoro ci ricordano ogni giorno che non si può distogliere lo sguardo dai contesti dove c’è un elevato rischio per la salute e la vita di tanti lavoratori. È in discussione il valore dell’umano, l’unico capitale che sia vera ricchezza. Papa Francesco lo ha ricordato a imprenditori e lavoratori lo scorso gennaio affermando che «la vera ricchezza sono le persone: senza di esse non c’è comunità di lavoro, non c’è impresa, non c’è economia…».

La pandemia ci ha insegnato che solo insieme si possono affrontare e superare le situazioni più difficili. Per risvegliare le coscienze e riportare al centro del lavoro la persona, la chiesa diocesana ha scelto di pregare insieme ai lavoratori per il mondo del lavoro: per chi ha un lavoro e per chi è disoccupato, per chi ha un lavoro stabile e per chi è precario, per chi ha più difficoltà a trovare un lavoro, come le donne e i giovani.

Il 1 maggio, festa di S. Giuseppe Lavoratore, alle ore 11.00 presso la chiesa parrocchiale di Lunano il Vescovo Andrea presiederà la celebrazione di una S. Messa dedicata al mondo del lavoro.

 

I GIOVANI A ROMA DAL PAPA: SAN PIETRO TORNA TUTTA ESAURITA

Forse a Roma si è finalmente trovato il vero presente e futuro dei nostri giovani. Gli 80.000 di Piazza San Pietro escono dall’incontro con il Papa con nuove forze e nuove speranze. Bagno di folla attorno al Santo Padre che è stato travolto dall’entusiasmo e dalla gioia dei ragazzi.

Lunghe code e sole quasi estivo non hanno scoraggiato la bella partecipazione all’evento da tutta Italia. Era presente a Roma anche un nutrito gruppo della nostra diocesi di San Marino, accompagnato dal nostro Vescovo Andrea, alcuni sacerdoti, educatori e tantissimi ragazzi e ragazze (in tutto circa 200).

Dopo la partenza alle 5 di mattina da Gualdicciolo, il gruppo ha celebrato insieme la Santa Messa del lunedì dell’Angelo a Roma.

Cariche di significato e di speranza le parole di Mons. Turazzi nell’omelia: “Spesso in questo periodo ci chiediamo chi sarà a togliere la pietra dal sepolcro. Oggi abbiamo scoperto la risposta: siete voi giovani coloro che potranno levare la pietra. Abbiamo grande fiducia in voi”. Tra le righe chiaro il riferimento alla pandemia che ha pesato tanto sulle relazioni dei più giovani e alla dolorosa guerra in atto in Ucraina.

In piazza San Pietro poi, emozionante e suggestivo il saluto del Papa alla folla. Bergoglio ha ringraziato i giovani per la loro presenza e ha usato parole forti per dimostrare l’affetto della Chiesa nei loro confronti.

Il nostro gruppo diocesano torna a casa rinnovato dalla Pasqua e dall’incontro con il Santo Padre. Con una speranza in più e una missione in più: annunciare la bellezza e la gioia della proposta cristiana in una società spesso ancora chiusa nel sepolcro. E che attende la vera Vita e la Risurrezione.

Paolo Santi

Convegno liturgico-pastorale sul sacramento della Cresima

A conclusione di un biennio sulla missione come espansione della Pasqua, l’Ufficio diocesano per la Liturgia insieme all’Ufficio Catechistico ha preparato e proposto un convegno teologico-pastorale sul sacramento della Cresima o Confermazione.

Solitamente convegni di questo tipo, con tre relatori di grande spessore e con un’articolazione su una giornata intera, vengono organizzati dalle facoltà o dagli istituti superiori.

Apprezzo l’audacia e il lavoro degli organizzatori, ma colgo soprattutto che essi mostrano stima verso i destinatari: ministri istituiti, catechisti, membri dei gruppi liturgici parrocchiali, operatori pastorali e – nella misura in cui gli impegni domenicali lo consentiranno – i diaconi e i presbiteri.

Il titolo del convegno, “Con la forza del suo Spirito”, riecheggia molte pagine degli Atti degli Apostoli e fa riferimento all’impegno delle nostre comunità che quest’anno sono andate alla riscoperta dell’azione dello Spirito Santo, il vero protagonista della missione: (uno) Spirito di forza che dà ai discepoli di Gesù il coraggio di “abbracciare il mondo”, cioè di assumerne le sfide e le tribolazioni.

La Cresima verrà considerata come “confermazione”: non tanto la confermazione che il ragazzo dà al suo Battesimo, all’adesione al Vangelo di Gesù, ma la Confermazione dello Spirito che fa crescere, incoraggia e sostiene il cammino di chi riceve il sacramento. Spesso quello dei nostri cresimandi è cammino ancora incerto e fragile, qualche volta più presupposto che reale.

Il convegno vuole aiutare tutti a riscoprire il sacramento della Cresima, a tornarvi nella meditazione e a contare sulla sua efficacia!

Confermazione: parola quanto mai necessaria per questi giorni. È Dio che conferma noi! Lo fa mentre tutto sembra così incerto, confuso e “liquido”: non si conferma nulla, tutto è rivedibile ed incerto.

Al dottor Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito, è affidata la presentazione della realtà dello Spirito Santo come amico e compagno possibile; al prof. don Matteo Donati, docente presso l’ISSR “A. Marvelli”, una lettura storico-liturgica del sacramento della Confermazione e a don Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio Cultura e Università della Diocesi di Roma, l’attualità pastorale del tema.

+ Andrea Turazzi

Scarica il dépliant dettagliato

Incontro pubblico sulla Proposta di legge sull’aborto a San Marino

Il Coordinamento delle Aggregazioni Laicali di San Marino Diocesi di San Marino-Montefeltro
e l’Associazione Uno di Noi hanno organizzato 

 

mercoledì 6 aprile 2022 ore 21.00

presso la Sala Montelupo Domagnano un incontro sul tema:

Proposta di legge sull’aborto a San Marino: i punti dolenti ed i possibili scenari

La serata, moderata dall’Avv. Chiara Benedettini presidente Associazione Uno di Noi sarà un momento di approfondimento attraverso la testimonianza del Dott. Giacomo Rocchi Consigliere presso la Corte di Cassazione.

L’evento sarà trasmesso in diretta sulla piattaforma Zoom – ID riunione: 856 5959 9165 Passcode: 009421-.

Invitiamo tutta la cittadinanza ad essere presente.

San Marino, 4 aprile 2022

 

Coordinamento delle Aggregazioni Laicali di San Marino Diocesi di San Marino-Montefeltro

Associazione Uno di Noi