Preghiera insieme per la Vita

Nei lunedì del mese di febbraio (6-13-20-27), in occasione della 35° Giornata Nazionale per la Vita (5 febbraio), l’Azione Cattolica diocesana organizza un momento di preghiera (Compieta) online per la Vita nascente.

Gli incontri si terranno su piattaforma Zoom utilizzando i seguenti codici per il collegamento:

ID riunione: 912 196 8689
Passcode: 25240908

Nuovi percorsi di formazione socio-politica

“Il cristiano si interessa alla realtà sociale e dà il proprio contributo…Il punto di partenza è perciò uscire da sé stessi per aprirsi agli altri e andare loro incontro” (Papa Francesco).
Accogliendo la sollecitazione del Papa, le diocesi di San Marino-Montefeltro e di Rimini insieme propongono venerdì 9 giugno 2023 ore 21.00 presso la Sala Montelupo del Castello di Domagnano una conferenza pubblica sul tema “Cittadini, cittadinanza, democrazia”.
Porteranno il loro saluto:
– S.E. Mons. Andrea Turazzi (vescovo di San Marino-Montefeltro)
– S.E. Mons. Nicolò Anselmi (vescovo di Rimini)
Relatore sarà il Prof. GIOVANNI MORO, sociologo politico, professore associato al Dipartimento di Scienze politiche dell’Università Sapienza, responsabile scientifico di Fondaca, Fondazione per la cittadinanza attiva, autore di numerose pubblicazioni e saggi sul tema della cittadinanza attiva.

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

La preghiera per l’unità dei cristiani è assolutamente necessaria e si unisce a quella di Gesù nel cenacolo: «Ut omnes unum sint»!
In tutte le comunità si terranno momenti di riflessione e di preghiera dal 18 al 25 gennaio.
Agli occhi del mondo e della storia i cristiani offrono ancora lo scandalo della divisione. Ragioni storiche pesano sulle relazioni fra noi cristiani. Si tratta per lo più di situazioni che i cristiani di oggi si ritrovano come eredità non voluta direttamente.
Il lungo cammino di divisione dentro la storia ha portato a divaricazioni sempre più vistose, arrivando talvolta alla incomprensione e persino a pregiudizi e ostilità.
Il Signore ha suscitato un vasto movimento spirituale con una forte tensione all’unità: si chiama “movimento ecumenico” ed è presente pressoché in tutte le Chiese.
Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha vivamente promosso e incoraggiato l’impegno della Chiesa in questo ambito promuovendo il dialogo, la preghiera e la conoscenza reciproca. Siamo uniti nel comune Battesimo, nelle formule antiche della fede (il simbolo), nella testimonianza della carità reciproca.
C’è un ecumenismo di popolo che travolge le barriere ma va guidato. C’è un ecumenismo teologico che affronta questioni delicate. C’è un ecumenismo dei leader che, da una parte richiama alla fedeltà delle tradizioni e dall’altra compie passi che esprimono questa tensione. È un ambito nel quale ci si muove tra mille difficoltà e nel quale giova la chiarezza. C’è, a volte, la tendenza a confondere il desiderio dell’unità con la confusione delle posizioni.
Ogni confessione cristiana ha percorso un tratto di strada valorizzando aspetti della dottrina e della prassi ecclesiale: un giorno saranno una ricchezza per tutti, dono che ognuno porterà alla comunione. È pur vero che ogni Chiesa ha bisogno di purificazione e di un riesame della propria fedeltà alla comune fede. E che dire poi dei condizionamenti della storia e della società? Nel nostro ambiente, nella nostra Diocesi, non c’è una presenza significativamente grande di altre Chiese, diverse da quella cattolica; questo non significa che dobbiamo ignorare o non appassionarci all’ecumenismo: sarebbe una mancanza grave.
A ben vedere, accanto a noi, in molte delle nostre case, abbiamo collaboratrici famigliari cristiane di altra confessione. I nostri giovani studenti sono fianco a fianco con amici ortodossi o protestanti; allo stesso modo succede nel mondo del lavoro. Va sempre precisata la distinzione fra ecumenismo, che riguarda le diverse confessioni cristiane che hanno in comune il Battesimo, e dialogo interreligioso fra religioni diverse. Tutti siamo mossi dallo splendore della verità e tutti desideriamo farne dono all’umanità!

+ Andrea Turazzi

Riprende il Cammino Sinodale

Al via la seconda fase del Cammino Sinodale: tutti costruttori nei Cantieri di Betania (Lc 10, 38-42)

Questa domenica, 15 gennaio, segna il lancio della Seconda fase del Cammino Sinodale nella nostra Diocesi. Infatti, preti e referenti parrocchiali del “Cammino sinodale” si troveranno presso il Seminario di Pennabili, via del Seminario, 5.
Si ricorda che, dalla sintesi delle varie relazioni delle Diocesi della CEI, sono emersi tre cantieri consegnati al discernimento delle comunità cristiane e chiamati a diventare vere strategie pastorali. I cantieri fanno risuonare tre domande per la scelta di ogni comunità: Come il nostro camminare insieme può creare spazi di ascolto reale della strada e del villaggio? Come possiamo “camminare insieme” nella corresponsabilità? Come possiamo camminare insieme nel riscoprire la radice spirituale (“la parte migliore”) del nostro servizio?
«È emozionante pensare che la Chiesa ha bisogno di ascoltare proprio noi! È una grande opportunità di rinnovamento per tutti», sostiene il Vescovo Andrea rivolgendosi ai referenti parrocchiali ed ai facilitatori del Cammino Sinodale.
Questa seconda fase diocesana si vive in concomitanza con la fase continentale che sfocerà nell’Assemblea Sinodale dei Vescovi attorno a Papa Francesco a Roma in ottobre 2023.

Lettera del Vescovo Andrea ai referenti parrocchiali e ai facilitatori 

Programma dell’incontro dei referenti 

Domenica della Parola

A differenza di quanto si era inizialmente preventivato, quest’anno il momento diocesano di celebrazione della “Domenica della Parola” non si farà nel pomeriggio del 22, bensì nella serata di venerdì 20 gennaio alle ore 20.45 presso la chiesa parrocchiale di Novafeltria. Questo per dar modo, a quanti volessero, di partecipare all’inaugurazione del ministero apostolico di mons. Nicolò Anselmi quale 111° pastore della Chiesa sorella di Rimini e successore di mons. Francesco Lambiasi, di cui abbiamo imparato a conoscere la profondità teologica e l’amore per la Scrittura.

Ma questo cambio di data, in realtà, è stato provvidenziale, da un certo punto di vista, perché ci ha fatti interrogare sulla modalità attraverso la quale poteva apparire più consono celebrare la Parola di Dio. Infatti, quest’anno abbiamo deciso di dare più spazio alle Parrocchie: l’Ufficio liturgico si occuperà di preparare un Sussidio pastorale con alcuni suggerimenti, anche rituali, da attuare nelle S. Messe di quel week-end, affinché ogni fedele possa meglio rendersi conto di che cosa significa che la Parola di Dio è motore propulsore della vita della Chiesa.

Accanto a ciò, vivremo insieme, però, a livello diocesano un momento di preghiera, nella forma della veglia sinodale. Dopo un momento di preghiera, con l’invocazione dello Spirito Santo, il nostro Vescovo ha piacere di interrogare la sua Chiesa – cioè noi tutti, nessuno si senta escluso! – su una domanda molto semplice e concreta: “Che posto occupa la Parola di Dio nelle nostre Comunità? Cosa suggeriamo in proposito?”. Sì, perché se è vero che la Parola è motore propulsore della vita della Chiesa, dobbiamo chiederci in che considerazione noi la teniamo e soprattutto come essa sta agendo nella nostra vita. Sia che la Parola già stia occupando un posto importante nell’orizzonte della nostra fede, sia che essa sia ancora “sconosciuta”, desideriamo aprire un confronto su di essa perché le “buone pratiche” si diffondano e ciascuno possa tornare a casa con qualche idea o proposta in più. Il profeta Isaia ci ha detto che «come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata» (Is 55,10-11).

La Parola, dunque, che è il Signore Gesù in persona, agisce, è efficace, non viene meno a se stessa. Essa è la buona notizia, la nostra liberazione, il punto di novità che può cambiare il nostro modo di vivere. Per questo un uomo o una donna che non si lascino cambiare, direi proprio “scavare” dalla Parola, non possono dirsi cristiani. La Parola necessariamente ci modifica, ci fa muovere, ci sposta dalle nostre posizioni granitiche nelle quali normalmente ci arrocchiamo, perché zone di confort. Anche perché la Scrittura continuamente ci comunica cose nuove e diverse, in un approfondimento sempre maggiore, al punto tale che chi anche legga una volta tutta la Bibbia non potrà mai dire di averla finita: bisogna ricominciarla di nuovo e poi ancora, dal momento che essa non smetterà mai di parlarci e dirci cose nuove. E per fortuna che è così!

La questione, credo che sia evidente per tutti, non consiste nel moltiplicare momenti di ascolto, quanto imparare a vivere più in profondità gli istanti in cui la Parola già ci viene donata. Molte delle nostre Comunità vivono da tempo, oltre alla Liturgia della Parola, momenti di Lectio divina o catechesi bibliche; sempre più fedeli partecipano ai corsi presso l’Istituto di Scienze Religiose “Marvelli” o proposti dalla Scuola base di Vita cristiana. La questione capitale è, allora, la qualità del nostro ascolto: quanto ci lasciamo modellare da Dio che ci ha donato la sua Parola non come un bel testo da tenere nelle nostre librerie, bensì come persona vivente, della quale è possibile innamorarsi in una costante sequela? Ogni fedele si senta interpellato da questo interrogativo.

Folla, raccoglimento e ricordi…

Riceviamo e pubblichiamo un messaggio del Vescovo Andrea dopo la S.Messa per le Esequie di papa Benedetto XVI.

Carissimi,
sto tornando dalla liturgia funebre per papa Benedetto XVI.
Folla, raccoglimento e ricordi… Grande emozione spirituale.
Mi tornavano alla mente continuamente le ultime parole “comprensibili” di Benedetto pronunciate con un fil di voce: “Gesù, ti amo”.
Vorrei potessimo dire tutti così in questo momento.
Sono parole piene di tenerezza, che acquistano un significato particolare sulle labbra di una persona così profonda e acuta razionalmente.
Gesù Cristo è stato il suo Tutto. È guardando e amando Gesù che troviamo l’unità.
Ci sono momenti nei quali la Chiesa appare divinamente bella.
Ci vorrà tempo per approfondire il magistero e la portata storica del pontificato di papa Benedetto XVI, comprese le difficoltà.
Consiglio a tutti di riascoltare (o rileggere) l’omelia di papa Francesco: “Pascere è amare. Amare vuol dire essere pronti a soffrire”.
Ho pregato tanto per la Chiesa e per la nostra amata Diocesi di San Marino-Montefeltro.
Vescovo Andrea

Anno di preghiera per le vocazioni

Il Vescovo Andrea ha indetto un anno di particolare attenzione e preghiera per le vocazioni nell’anno che ha come obiettivo pastorale quello di diventare costruttori sempre più generosi e qualificati di comunità: “Signore, cosa vuoi che io faccia?”.
Oltre al decreto di indizione, valido a partire dalla festa del Battesimo del Signore domenica 8 gennaio 2023, si pubblica il testo di una preghiera da intonare al termine delle Messe festive e prefestive.
Con queste parole il Vescovo invita tutti alla preghiera: “Abbiamo bisogno di famiglie cristiane e presbiteri, guide forti e amabili per il servizio alla Parola, al Sacramento e alla comunione. Non può venir meno nelle nostre comunità la risposta coraggiosa al Signore di giovani e ragazze per una radicale vita di consacrazione, di testimonianza per il Regno dei cieli e di servizio ai poveri e ai piccoli”.

Scarica il decreto vescovile

Scarica la preghiera per le vocazioni

 

S.Messa per le Esequie di papa Benedetto XVI

Riceviamo e pubblichiamo un breve messaggio del Vescovo Andrea in viaggio verso Roma in occasione dei funerali di papa Benedetto XVI.

Carissimi tutti,
sono in viaggio per Roma: porto la preghiera, la gratitudine e l’affetto di tutti per Benedetto XVI.
Gli dobbiamo tantissimo: ci è stato maestro, padre e amico.
Ce lo ha mostrato anche con la visita alla nostra diocesi: un giorno intero!
Che dal Cielo ci ottenga di amare il Signore Gesù con la tenerezza e la profondità con cui l’ha amato lui… O almeno un poco!
Vi benedico,
Vescovo Andrea

Pellegrinaggio diocesano ad Arbe

Ecco un invito attraente, un’opportunità unica, un’esperienza straordinaria: andare pellegrini sui luoghi che hanno dato i natali al santo Marino, fondatore della città-stato che porta il suo nome, la Repubblica di San Marino.
Da anni la Diocesi non organizza una visita alla stupenda isola di Arbe, adagiata sull’Adriatico, nella costa croata.
Questo viaggio è anzitutto un gesto di gratitudine, quasi una restituzione per il dono che Marino, insieme a Leone, ha fatto alle nostre genti portando “la gioia del Vangelo”.
Sarà un’esperienza forte di fede, ne abbiamo bisogno per questi giorni difficili, e – perché no? – un tornare alle radici da cui è nato un popolo credente, laborioso, libero ed ospitale.
Si vivrà un tuffo nell’incanto della primavera croata: splendidi paesaggi, verdi pendii declinanti su spiagge assolate. Ci sarà tempo per una visita ai centri storici, accompagnati da guide esperte, per conoscere storia e cultura di un popolo che sta di fronte a noi ma… al di là del mare! È previsto l’incontro con personalità importanti e la possibilità di pregare nell’antica Cattedrale.
Torneremo a casa più amici perché il viaggio offrirà tante occasioni di dialogo, di scoperta di nuove amicizie e di condivisione.
… Un invito da cogliere. Un’opportunità da sfruttare. Un’esperienza da non perdere.+

+ Andrea Turazzi

Scarica il depliant illustrativo

Annuncio della morte di papa Benedetto XVI

Carissimi Sacerdoti, Religiosi e Religiose, Diaconi e fedeli della Diocesi,

a un anno esatto dalla morte di S. Ecc.za Mons. Negri, abbiamo appreso con dolore della morte del Papa emerito Benedetto XVI. Due personalità, ciascuno delle quali per la propria parte, ha segnato profondamente la vita della nostra Chiesa Particolare.
Non possiamo dimenticare la visita di Benedetto XVI il 19 giugno del 2011 alla Diocesi e alla Repubblica di San Marino, visita voluta fortemente da Mons. Negri, “perché Pietro venisse a rafforzare la nostra fede”.

Oggi sono entrambi nella Casa del Padre, in quel vincolo pieno, di affetto e di amicizia
che li ha uniti qui in terra.
Li accompagniamo entrambi con la nostra riconoscenza e con la nostra preghiera, e chiediamo ad entrambi il coraggio della fede e la forza della testimonianza che essi hanno vissuto non solo personalmente, ma che hanno cercato di rafforzare anche in ognuno di noi, secondo il mandato che il Signore aveva loro affidato.

Mentre Mons. Negri l’abbiamo ricordato nella S. Messa in occasione del 1° anniversario della morte presieduta dal Vescovo in cattedrale, per quanto riguarda la preghiera per il Papa emerito Benedetto XVI, si sta valutando una celebrazione diocesana in occasione del giorno trigesimo della morte. Appena deciso sarà comunicato il giorno, l’ora e il luogo. Nel frattempo ciascuno è invitato a ricordare nella preghiera l’anima eletta del Papa emerito Benedetto XVI.

Pennabilli, 31 dicembre 2022

Mons. Elio Ciccioni