Giornata della vita

80 giorni per la vita

Giornata dell’Infanzia missionaria

A Gesù Bambino

Gesù Bambino,
contempliamo con gioia e gratitudine
il mistero della tua nascita
e il miracolo della vita che si ripete
nel grembo di ogni mamma.
Ti preghiamo per la donna
che desidera questo dono e non l’ha,
per la donna che lo riceve
e ha paura di accoglierlo.
Tocca i nostri cuori, cambiali,
muovili a te, Bambino divino,
allarga la nostra capacità di amore.
Fa’ che possiamo riconoscere
la tua presenza in ogni bimbo
che chiede di venire al mondo.
Tu non hai chiesto nient’altro che
il cuore di una mamma e di un papà,
non hai voluto altra ricchezza
che una famiglia.
Fa’ che vediamo in ogni bimbo
una promessa e un dono per tutti.
Insegnaci a rispettare l’infanzia:
i suoi tempi, le sue esigenze,
la sua purezza,
perché in ascolto della Tua Parola,
sull’esempio di Maria e Giuseppe,
possiamo crescere i nostri bambini
in età, sapienza e grazia. Amen.

Buon Natale!

 

 

La notte di Natale è la notte del censimento. Maria e Giuseppe scendono a Betlemme, al luogo delle loro origini «per farsi registrare» (Lc 2,3).
Benvenuti a quanti si avvicinano alla luce che brilla discreta e affascinante sul volto del neonato bambino di Betlemme, Gesù. Basta un po’ di umiltà.
Benvenuti perché qui sono le nostre radici, la casa di tutti. A chi non è successo di allontanarsi o d’essere abbagliato da altre luci o d’essersi smarrito nei sentieri difficili della vita? Basta dar credito al cuore che riconosce il suo centro.
Benvenuti alle nostre chiese, bellissime alcune, altre umili sulle colline e nei borghi. Ci appartengono. Appartengono al nostro popolo; sono segno visibile della fede e della virtù dei padri. Oggi risuonano nuovamente delle voci di bambini e ragazzi, di giovani e adulti, attratti dalla gioia del Vangelo che ancora riecheggia con nuova freschezza.
Benvenuti per costruire insieme progetti di pace, di concordia, di fraternità. Basta uscire dal proprio particolare.
Davanti al bambino di Betlemme restiamo sorpresi dalla sua povertà: di tutto s’è privato perché nessuno sia a disagio. Ad una cosa, tuttavia, non ha rinunciato: ad una famiglia. Dire famiglia è dire futuro, solidarietà fra generazioni, risorsa per la società, custodia dei valori, amore senza fine fra un uomo e una donna.
Davanti all’incanto del bambino di Betlemme siamo provocati a rinnovare la passione per la vita, sfidati ad avere coraggio nell’accoglierla e a dar corpo alla speranza.
Quel bambino è Dio.
Auguri!

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

Esercizi Spirituali Adulti AC

Percorsi di Dottrina Sociale della Chiesa

Giornata della pace

Incontro con Gianna Jessen

Ritiro spirituale per giovani

Percorso biblico

Scarica il programma