Aprire orizzonti interiori
Appunti per l’estate
Dopo un prolungato indugio, anche quest’anno il solleone stravince. Siamo nel cuore dell’estate. Il mio pensiero e il mio saluto vanno ai tanti che raggiungono il nostro Montefeltro per qualche giorno di riposo e di vacanza. Siamo una terra fortunata, possiamo mettere a disposizione un ambiente bello, luminoso, fresco, ricco di richiami all’arte, alla cultura e alla storia. Per tanti ospiti si tratta di un ritorno ai luoghi delle loro radici. Qui ritrovano familiari, amici e tradizioni. Per questo si organizzano feste e si promuovono momenti di pietà popolare che, se ben impostati, possono essere una boccata di spiritualità, assolutamente necessaria. Vacanza non è solo riviera… vorremmo anzi che l’ospitalità del Montefeltro potesse essere più conosciuta, apprezzata e fruita. Tuttavia, il pensiero più preoccupato va soprattutto a chi non ha possibilità di prendersi giorni di ferie e a chi è costretto forzatamente a stare a casa perché senza lavoro.
Nel ciclo dei giorni è opportuna, necessaria e utile la pausa per uno sguardo al tempo trascorso e a quello che va ad iniziare. A questa sosta ci ha abituato persino il calendario scolastico, un graditissimo ricordo. Spezzare la routine fa riprendere le forze, aiuta a guardare con un certo distacco “l’opera delle nostre mani” e induce a ritrovare il tempo della gratuità e dello stupore. La “vacanza”, ancorché riposo, sosta, spazio libero, non è però un tempo vuoto. Semmai è un investimento, non solo per il recupero delle energie, ma per la possibilità di nuovi incontri, di iniziative comunitarie, di creatività, di letture attese e desiderate. L’estate offre occasioni per rigenerarsi sul piano fisico, ma anche e soprattutto su quello spirituale. Ecco qualche suggerimento per aprire “orizzonti interiori”, validi per chi resta a casa e per chi intraprende qualche viaggio o qualche esperienza.
Dissetarsi alla sorgente della Parola di Dio.
Si dice che non c’è mai tempo. Eccolo: ci viene incontro… Non è necessario essere teologi per familiarizzare con qualche pagina della Bibbia che ci tenga compagnia: può guarire una ferita, rispondere ad un interrogativo che portiamo dentro, ispirare una svolta per la nostra vita. Si può domandare aiuto a chi conosce le Sacre Scritture più di noi, ad esempio in un Santuario o in un monastero fra i tanti che trapuntano il nostro territorio. Per i ragazzi, i giovani e gli adulti durante l’estate vengono organizzati campi scuola, campeggi, “tre giorni”… Sono momenti importanti. Vanno favoriti e cercati. Aiutano a fare silenzio dentro se stessi e a rendersi presenti a Dio, a noi sempre presente. Utilissima anche la lettura di un bel libro di spiritualità o di testimonianze di fede.
Programmare momenti di vacanza in famiglia.
È necessario prendersi il tempo per stare di più e meglio insieme (un viaggio, un’escursione, una serata, una visita ad amici e parenti, lo sfogliare insieme un album di fotografie…). Tutto questo serve per migliorare le relazioni che, si sa, richiedono tempo. L’attenzione per i più piccoli, lo spirito di servizio, l’ascolto reciproco, sono ingredienti indispensabili. Nella frenesia e nel ritmo concitato delle nostre giornate tutto questo è indispensabile. La dimensione spirituale di questo modo di stare insieme, più libero e leggero, contribuisce a stupirsi l’uno dell’altro e a gustare nuovamente la gioia della famiglia.
Cercare spazi di silenzio.
Si sbaglia a pensare che la contemplazione sia un’attività per pochi eletti. La contemplazione è il sale che dà sapore alla nostra vita. Il silenzio non è unicamente assenza di suoni, consiste nel far tacere quel motore che ci agita continuamente: mille parole, mille emozioni, mille fantasie, mille immagini… Abbiamo bisogno di “ecologia interiore”: “Fare il vuoto” è la condizione per accogliere Colui che solamente merita di occupare questo spazio. Può aiutare anche il percorrere un sentiero, allora tutti i nostri sensi si risvegliano: la vista coglie colori e sfumature, come se un velo sia rimosso dagli occhi, l’udito è più ricettivo e capace di orientare distinguendo voci e suoni, vicini e lontani, i polmoni respirano i profumi della natura. La sera, poi, ci si può fermare a guardare le stelle nella volta celeste, allora ci si sente parte di una immensa creazione e si intuisce che lassù Qualcuno veglia su di noi.
Tessere legami di solidarietà.
L’estate può essere il momento propizio per uno slancio di solidarietà, sia a casa che in un luogo di vacanza. Molte associazioni di volontariato sospendono l’attività, ma le esigenze di chi è solo e disabile non vanno in ferie! Allora si può prendere l’iniziativa e offrirsi con discrezione per aiutare e accompagnare. Penso ai due pellegrinaggi diocesani a Loreto e a Lourdes… ma anche alle possibilità di passar tempo con anziani e con ospiti nelle strutture di accoglienza. L’estate è un momento favorevole per “ri-posare”, cioè per “posarsi diversamente”. Che cosa ci “ri-posa” veramente? Sono le azioni solidali che possono sfociare anche in impegni permanenti di servizio per gli altri, magari a partire dal settembre prossimo. Vivere questi incontri inattesi, attenersi ad una certa sobrietà, “posarsi” in modo differente ci permetteranno di tornare dalle vacanze più maturi e più ricchi spiritualmente.
+ Andrea Turazzi