Buon Natale!

 

 

La notte di Natale è la notte del censimento. Maria e Giuseppe scendono a Betlemme, al luogo delle loro origini «per farsi registrare» (Lc 2,3).
Benvenuti a quanti si avvicinano alla luce che brilla discreta e affascinante sul volto del neonato bambino di Betlemme, Gesù. Basta un po’ di umiltà.
Benvenuti perché qui sono le nostre radici, la casa di tutti. A chi non è successo di allontanarsi o d’essere abbagliato da altre luci o d’essersi smarrito nei sentieri difficili della vita? Basta dar credito al cuore che riconosce il suo centro.
Benvenuti alle nostre chiese, bellissime alcune, altre umili sulle colline e nei borghi. Ci appartengono. Appartengono al nostro popolo; sono segno visibile della fede e della virtù dei padri. Oggi risuonano nuovamente delle voci di bambini e ragazzi, di giovani e adulti, attratti dalla gioia del Vangelo che ancora riecheggia con nuova freschezza.
Benvenuti per costruire insieme progetti di pace, di concordia, di fraternità. Basta uscire dal proprio particolare.
Davanti al bambino di Betlemme restiamo sorpresi dalla sua povertà: di tutto s’è privato perché nessuno sia a disagio. Ad una cosa, tuttavia, non ha rinunciato: ad una famiglia. Dire famiglia è dire futuro, solidarietà fra generazioni, risorsa per la società, custodia dei valori, amore senza fine fra un uomo e una donna.
Davanti all’incanto del bambino di Betlemme siamo provocati a rinnovare la passione per la vita, sfidati ad avere coraggio nell’accoglierla e a dar corpo alla speranza.
Quel bambino è Dio.
Auguri!

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro