Festa del Castello di Domagnano
Omelia Mons. Andrea Turazzi
At 12,1-11
Sal 33
2Tm 4,6-8.17-18
Mt 16,13-19
E’ festa grande per la vostra comunità ed io vi faccio tanti auguri.
Davanti a me c’è lo staff della festa. Questa sera dovete mettere tanti germi di bontà e di amore: a questo serve la festa vissuta da voi. Colgo l’occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo anche per dare un annuncio: la nostra diocesi di San Marino-Montefeltro, insieme alle altre sei diocesi della Regione Emilia Romagna, andrà in pellegrinaggio a Roma per incontrare Papa Francesco nel prossimo Ottobre.
E’ suggestivo per la nostra vita spirituale ripercorrere l’itinerario dell’apostolo Pietro. Propongo di fissare l’attenzione su tre momenti.
Il primo: Pietro è sulla barca che ha ritrovato la sua navigazione sull’acqua del lago ormai placata dalla burrasca. In lontananza Pietro e gli altri apostoli vedono Gesù che avanza camminando sull’acqua. Non è un fantasma, ma Pietro non si fida: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». E Gesù disse: «Vieni» (cfr. Mt 14, 28-29). Pietro scende dalla barca e si incammina. Poi comincia a sprofondare e grida: «Signore, salvami!». La sua fede, nel bisogno e nel pericolo, si fa preghiera. E’ una fede piccina quella a cui si ricorre nei momenti difficili? Al Signore va bene anche questa. Non diciamo più, per giustificare il nostro disimpegno: è troppo comodo gridare a Dio quando si è nel bisogno. Sottrarsi alla preghiera, in questo caso, è una forma velata di orgoglio.
C’è poi, nell’itinerario spirituale di Pietro, l’atto di fede più maturo, quello suggeritogli dal Padre: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (cfr. Mt 16, 16). Qui, Pietro è, per così dire, portato ad affermare qualcosa di più grande di lui, l’obbedienza ad una professione di fede di cui si assume la responsabilità.
Infine, vorrei fermare la mia e la vostra attenzione su un’altra tappa del suo cammino. Gesù, il Risorto, è apparso agli Apostoli sulle rive del lago. Dopo la pesca prodigiosa, Gesù ferma il suo sguardo su Pietro e chiede: «Mi ami?» (Cfr. Gv 21, 16). Meraviglia considerare come Gesù Risorto, dopo il passaggio dalla Passione alla morte, dopo l’esperienza della discesa agli inferi e il ritorno al Padre, vada in cerca dell’amore di Pietro: «Mi ami?». Gesù avrebbe potuto “raccontare” ai filosofi e a coloro che indagano su queste cose i misteri dell’aldilà e, invece, torna a chiedere all’amico: «Mi ami?».
Per Pietro scocca l’ora di un’adesione personale e totalmente fiduciosa all’amore di Gesù: «Signore, tu sai tutto; tu sai che io ti amo» (cfr. Gv 21, 17).
Dal grido nel momento del pericolo, all’obbedienza di fede, al sì definitivo: crede, spera, ama!