Saluto ai partecipanti alla Messa solenne per l’inizio del ministero episcopale
Prima di celebrare la solenne eucaristia per l’inizio del mio ministero episcopale nella diocesi di San Marino-Montefeltro – diocesi una e indivisa – permettetemi di esprimere la gioia di trovarmi qui, tra voi, e di salutare tutti di cuore.
Saluto e ringrazio l’amministratore diocesano Mons. Elio Ciccioni per le sue parole di saluto, per la cordialità che mi ha manifestato dal momento della mia elezione e per il suo zelo nello svolgere il mandato affidatogli. Saluto chi mi ha accompagnato e, in un certo senso, mi consegna a voi. Gli amici che vengono da Ferrara. Saluto i sacerdoti e i diaconi, i religiosi e le religiose, i laici (ragazzi, giovani, adulti, fidanzati e sposi) un saluto e, da subito, la promessa di una affettuosa amicizia e frequentazione agli ammalati e agli anziani. Saluto chi ha fede e chi è in ricerca, e quanti ci seguono nella preghiera attraverso il collegamento tv. Il mio pensiero va ai santi patroni Marino e Leo, generatori della fede con la loro testimonianza e preghiera e poi padri della Chiesa sammarinese e feretrana, e alla Beata Vergine delle Grazie. Mi assistano in questa “impresa”!
Salendo la Cattedra e l’altare ricordo i Vescovi che hanno retto la diocesi negli ultimi decenni: Mons. Bergamaschi del tutto proteso alla vitalità della diocesi, del clero, del Seminario allorché era solo Chiesa feretrana. Ricordo i Mons. Bianchieri, Locatelli e De Nicolò che hanno tenuto in vita la diocesi preparando assieme a Paolo VI il nuovo corso della diocesi di San Marino-Montefeltro. Infine i due arcivescovi che mi sono padri e maestri e che hanno garantito la nuova vitalità della ripresa, Paolo Rabitti e Luigi Negri, tanto amati da voi.
Formulo un atto di rispetto e di auspicabile colleganza per il Bene comune alle autorità civili e militari della Regione Emilia Romagna, al rappresentante dell’Assemblea legislativa Regionale e della provincia di Rimini, agli Eccellentissimi Capitani Reggenti, al Consiglio Grande e Generale, ai Capitani di Castello della Serenissima Repubblica di San Marino, nonché ai Signori Ambasciatori e alle autorità presenti sul Titano.
Ringrazio per la loro presenza i cari Arcivescovi e Vescovi che mi hanno accompagnato assicurandomi aiuto, consigli e affetto.
Sono onorato e commosso per la presenza del Nunzio Apostolico in San Marino e Italia: il “nostro” Mons. Adriano Bernardini, cui devo incoraggiamento e sprone nell’accettare la designazione a vostro vescovo e a cui chiedo di avere ancora attenzione e cuore alla nostra diocesi e repubblica perché qui Mons. Bernardini è nato e cresciuto. E’ qui, rende presente il nostro papa, tanto amato, Francesco.
Siamo un unico popolo, fiero della sua tradizione, unito, e aperto alla fraternità universale, disponibile all’impresa della nuova evangelizzazione. Prendo dalle mani dell’Amministratore diocesano il graditissimo dono dell’anello “nuziale”. Sì, nel mio cuore sento che già ci apparteniamo reciprocamente.