Segreteria vescovile
Sig.ra Paola Galvani
Note biografiche
Nato a Castelmezzano (PZ) l’8 febbraio 1974. Ha compiuto gli studi filosofico-teologici presso il Seminario Maggiore di Basilicata e il 3 luglio 1999 è stato ordinato presbitero per l’Arcidiocesi di Acerenza.
Nel 2012 ha ottenuto la Licenza in Teologia dell’Educazione presso la Pontificia Università Lateranense e nel 2016 il Dottorato in Teologia Pastorale presso la medesima Università. Nel 2021 ha conseguito la Laurea Magistrale In Media Education presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Tra i principali incarichi è stato Docente di Teologia Pastorale, di Catechetica e Pedagogia presso l’Istituto Teologico di Basilicata, Incaricato Regionale per la Pastorale Giovanile, Aiutante di Studio Ufficio CEI di Pastorale Giovanile, Collaboratore Ufficio Comunicazioni Sociali CEI, Direttore Ufficio Catechistico Diocesano e Ufficio Diocesano Comunicazioni Sociali, oltre che parroco in diverse comunità.
Mons. Beneventi è inoltre formatore in Didattica Digitale e Media Education. Ha ricoperto gli incarichi di Assistente Unitario Regionale Azione Cattolica; Assistente Diocesano Settore Giovani Azione Cattolica; Assistente Spirituale ed Educatore Socio-Educativo presso comunità di recupero per tossicodipendenti “Emmanuel” di Genzano di L.; Assistente dell’ISM (Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo) ed è attualmente Consulente ecclesiastico dell’AIART.
Eletto Vescovo di San Marino-Montefeltro il 3 febbraio 2024, ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 20 aprile 2024 nella Cattedrale di Acerenza da S.E. Rev.ma Mons. Francesco Sirufo, Arcivescovo di Acerenza, e dai Vescovi conconsacranti S.E. Rev.ma Mons. Andrea Turazzi, Amministratore Apostolico di San Marino-Montefeltro, S.E. Rev.ma Mons. Vito Piccinonna, Vescovo di Rieti, S.E. Rev.ma Mons. Rocco Pennacchio, Arcivescovo Metropolita di Fermo e S.E. Rev.ma Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo di Rimini.
Solenne ingresso in Diocesi ed inizio del ministero pastorale il 18 maggio 2024 a Pennabilli, città vescovile.
Lo stemma e il motto episcopale
Lo stemma del Vescovo Domenico contiene uno scudo di foggia gotica, frequentemente usato nell’araldica ecclesiastica, e una croce “trifogliata” in oro, con cinque gemme rosse a simboleggiare le Cinque Piaghe di Cristo.
Lo scudo risulta «interzato in pergola rovesciata. Nel 1° d’argento al leone rampante di rosso, reggente nella branca destra tre gocce d’oro male ordinate; nel 2° d’azzurro alla stella (con 7 punte) d’argento; nel 3° di rosso alla conchiglia d’oro di San Giacomo».
Lo stemma del Vescovo è “agalmonico” (o “parlante”) in quanto reca al proprio interno un simbolo che richiama il nome: infatti, il nome Domenico significa “del Signore, dedicato al Signore, consacrato al Signore” e la consacrazione, nella vita di un cristiano, avviene attraverso l’unzione del Crisma ed ecco perché il leone, simbolo di Cristo Re, che, in Ap 5,5, indica il Messia, «il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide che aprirà il libro e i suoi sette sigilli», regge le tre gocce del Crisma che hanno caratterizzato i tre momenti salienti della vita del Vescovo: il Battesimo, l’Ordinazione presbiterale e, infine, quella episcopale.
La stella a sette punte simboleggia Maria, la Nostra Madre Celeste, qui identificata come la Madonna dell’Olmo e Stella del Mattino, venerata nel suo paese natìo, da cui il Vescovo si lascia guidare, secondo la preghiera di san Bernardo di Chiaravalle: «Seguendo lei non puoi smarrirti, pregando lei non puoi disperare. Se lei ti sorregge non cadi, se lei ti protegge non cedi alla paura, se lei ti è propizia raggiungi la mèta».
Mons. Beneventi è un pellegrino di Santiago, da cui il simbolo della conchiglia del pellegrino che vuole anche richiamare il ruolo principale della Chiesa pellegrina sulla terra, in perenne cammino di conversione, sui passi degli ultimi (cfr. don Tonino Bello), discepola del suo Maestro e Signore.
I colori dello stemma sono l’argento che simboleggia la trasparenza, quindi la verità e la giustizia, doti che dovranno costituire il fondamento dello zelo pastorale del Vescovo; l’azzurro, colore simbolo dell’incorruttibilità del Cielo, delle idealità che salgono verso l’alto, rappresenta il distacco dai valori terreni e l’ascesa dell’anima verso Dio, e il rosso, colore simbolo della carità, dell’amore e del sangue, dell’amore infinito del Padre che invia il Figlio a versare il proprio sangue per la nostra redenzione, «sacrificando se stesso, immacolata vittima di pace sull’altare della Croce» (cfr. Prefazio della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo).
Timor non est in Caritate
Per il proprio motto episcopale, Mons. Beneventi si è ispirato alla Prima Lettera di Giovanni laddove recita: «Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore…». «Timor non est in caritate sed perfecta caritas foras mittit timorem…» (1Gv 4,18).
La bolla pontificia
Francesco Vescovo Servo dei servi di Dio al diletto Figlio Domenico Beneventi, del clero dell’Arcidiocesi di Acerenza e qui finora parroco, insegnante e direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, salute e Benedizione. Ricevuto un cuore docile, saggio e intelligente, con cui poter distinguere il bene dal male (cfr. 1Re 3, 9.12), quell’umiltà che tanto più si estende quanto più numerosi sono coloro che la posseggono, sia nostro dovere possederla e insegnarla con la parola e con le opere, bevendo al calice dell’umiliazione di Colui che insegnò la via dell’umiltà per elevare quanti a Lui vogliono essere uniti (cfr. Sant’Agostino, Discorso 340/A, 4.12). Fondati su questo altissimo progetto di vita in Cristo che è cardine del ministero pastorale, rivolgiamo il nostro animo alle necessità spirituali della Chiesa di San Marino-Montefeltro, che, dopo la rinuncia del suo ultimo Vescovo, il Venerato Fratello Andrea Turazzi, attende il proprio nuovo Pastore spirituale e guida della vita diocesana. A tal fine, abbiamo rivolto il Nostro pensiero a te, diletto Figlio, che, formato nell’esercizio del ministero pastorale e catechetico, riteniamo idoneo al retto adempimento di tale incarico. Pertanto, udito il parere del Dicastero per i Vescovi, nella pienezza della Nostra Autorità Apostolica, in virtù di questo decreto ti nominiamo Vescovo e Pastore di San Marino-Montefeltro, con tutti i diritti e i relativi doveri. È tua facoltà ricevere l’ordinazione episcopale ovunque fuori Roma, nel rispetto delle norme liturgiche, da un Vescovo cattolico a tua scelta, dopo avere emesso la professione di fede e reso il giuramento di fedeltà a Noi e ai Nostri Successori, secondo il diritto della Chiesa. Di questa nostra decisione è Nostra volontà che dia notizia al clero e al popolo di codesta comunità ecclesiale, che esortiamo ad accoglierti come padre da amare e maestro da ascoltare. Preghiamo, infine, il Signore che ti conceda di condividere con i fedeli i benefici della misericordia, perché, guidati dal tuo esempio, operino allo scopo di conseguire una maggiore giustizia, una più estesa fraternità e un ordine più umano dei rapporti sociali, condividendo il medesimo fine, che è il vero bene della attività umana sia come individui sia come membri della società (cfr. Gaudium et Spes, n. 35).
Roma, dal Laterano, il 3 febbraio 2024,
anno XI del Nostro Pontificato.
Francesco