CINQUANT’ANNI DEL “RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO”

Celebrazioni giubilari in Diocesi

Il movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito (RnS) celebra il 50° anniversario della sua nascita (1972-2022). Un anniversario da celebrare con gratitudine per l’apporto che questo carisma ha dato e dà alla Chiesa proponendo una rinnovata esperienza dello Spirito Santo. Bella coincidenza: proprio quest’anno il Programma pastorale della Diocesi di San Marino-Montefeltro mette al centro la realtà dello Spirito Santo come anima della missione: “Con la forza del suo Spirito il coraggio di abbracciare il mondo”. Il movimento è presente in diverse parrocchie e si propone con una forte carica spirituale, un generoso slancio nella preghiera, una spiccata attenzione alla Parola di Dio, un significativo recupero dei doni carismatici, ma soprattutto costituisce una singolare forma di rinnovamento della vita e della missione della Chiesa.

In occasione dell’anniversario la Santa Sede (Penitenzieria Apostolica) ha concesso l’indulgenza plenaria nelle celebrazioni giubilari con la presenza e l’animazione dei gruppi del RnS nei luoghi dove si terranno (da lucrare alle solite condizioni: conversione, partecipazione ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia, preghiera per la Chiesa e il Papa). Il vescovo diocesano Andrea Turazzi ha stabilito che ogni volta – con congruo anticipo – si dia informazione a tutti i fedeli che vogliono partecipare a questi momenti di grazia. Il primo appuntamento giubilare si terrà domenica 20 marzo nella chiesa parrocchiale di Novafeltria (RN) alle ore 16.30.

L’attuale presidente del movimento, Salvatore Martinez, ha scritto: «Giungiamo al 50° anno della nostra storia e sentiamo il bisogno di “ricominciare”, di guardare avanti senza lasciare indietro nessuno: la pandemia non può avere la meglio sui nostri cuori, sui nostri spiriti, sulla volontà di tornare a pregare e a camminare insieme, a esperimentare la fraternità, “a fare” Cenacolo, Gruppo, Comunità. Inauguriamo, insieme, il nostro Giubileo d’Oro con una nuova “conversione comunitaria”: abbiamo davvero bisogno gli uni degli altri e il mondo ha bisogno di noi».