Giornata Mondiale del Malato

Alla presenza di tantissime persone accorse al Santuario del Cuore Immacolato in Valdragone si è celebrato ieri il momento culminante delle Giornate mondiali del malato: iniziativa a cura della Commissione diocesana della Pastorale della Salute, con l’animazione dell’USTAL, l’associazione ben nota ai sammarinesi per il suo impegno nel volontariato. È stata la prima volta (in tutta sicurezza) di una uscita così significativa in tempo di Covid-19. Il Vescovo Andrea ha voluto, ancora una volta, ringraziare pubblicamente quanti si dedicano, con molteplici servizi, alle persone inferme con la scienza, la dedizione e la competenza. «Il mondo della sanità – ha detto davanti ad un’assemblea attenta e coinvolta – è costituito da due esperienze: quella della sofferenza umana che prende la forma della malattia e quella dell’amore umano che prende la forma della cura verso chi è malato. Il mondo della malattia invoca senza sosta il mondo dell’amore. Impossibile l’indifferenza!».

Il Vescovo ha poi ricordato come i criteri della pratica e della politica sanitaria debbano essere centrati sul primato della persona, prima di qualsiasi altra considerazione. Ha concluso con due considerazioni. La prima: dopo aver fatto tutto quanto è umanamente possibile risulta immorale l’accanimento terapeutico. «Poi – parafrasando il recente intervento di papa Francesco – occorre non confondere l’aiuto delle cure palliative con derive inaccettabili che portano ad uccidere. Dobbiamo accompagnare alla morte, ma non provocare la morte. La vita è un diritto, non la morte, la quale va accolta, non somministrata». Il Vescovo Andrea ha concluso con le parole di papa Francesco: «Accarezzare un anziano ha la stessa speranza che accarezzare un bambino, perché l’inizio della vita e la fine sono un mistero sempre, un mistero che va rispettato, accompagnato, curato, amato».
Domenica 13 febbraio in ogni parrocchia si celebrerà la Giornata del Malato.