Omelia nella V domenica di Quaresima
Pennabilli (Monastero Agostiniane), 7 aprile 2019
1.
Un silenzio che ci sorprende
Gesù sulle prime non dice nulla. Tace, come tace Dio (e noi talvolta rimproveriamo il suo silenzio). Ma quando Gesù apparirà al tribunale degli uomini, non sarà nel ruolo di un pubblico ministero, ma nel ruolo di un avvocato difensore. Parlerà: «Io non sono venuto per giudicare il mondo, ma per salvarlo» (cfr. Gv 12,47). Noi invece proviamo una sottile soddisfazione nel dir male degli altri, nel trovare argomenti di critica e poi di condanna con un piacere “maligno”, cioè degno del Maligno!
Gesù traccia dei segni sulla polvere. Scriveva davvero delle parole o delimitava simbolicamente uno spazio di perdono? (cfr. Ger 17,13).
2.
Una parola che rimanda a noi stessi
Per l’insistenza degli accusatori, la risposta finalmente arriva. È una risposta che stupisce, imprevista e imprevedibile. La palla viene rilanciata nel campo degli accusatori: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra». Secondo l’antico apologo: «Noi vediamo il male altrui, perché ben visibile davanti al nostro petto, mentre il nostro è dietro le spalle!».
Gesù ci rimanda a noi stessi. Giudicando gli altri severamente noi giudichiamo parallelamente noi stessi. Quella di Gesù è una parola che turba, stupisce, converte, e poi abbraccia…
3.
Un dono di vita. Ecco in un lampo luce di risurrezione
I garanti ed “esecutori” della Legge se ne sono andati. Restano solo «la misera e la Misericordia» (Sant’Agostino). Le pietre che tenevano ben strette nelle loro mani giacciono a terra inerti. Le ultime parole di Gesù sono per lei, la donna adultera: «Neppure io ti condanno; va’ e ora in poi non peccare più!». Gesù dona la vita a questa donna: può rialzarsi! Dona la sua vita: Gesù è ormai condannato e va incontro alla sua morte; esce nell’oscurità e la donna entra nella luce. C’è come uno scambio: «La mia vita per la tua!». Gesù la fa entrare nella sua risurrezione, associandola alla sua Pasqua imminente. La donna nasce di nuovo proprio quel giorno.
Gesù ci invita a “rivivere” in questi giorni di Quaresima e a far “rivivere” gli altri col perdono e la fiducia. Se la Quaresima è iniziata col «memento homo quia pulvis es…» si avvia alla sonorità di quest’altro grido: «Ricorda: risorgerai!». Quanti segni di risurrezione attorno!!!