60° anniversario AVIS Novafeltria

Novafeltria, 2 aprile 2017

Oggi, 2 aprile, ricorre un importante anniversario per la vostra associazione.
Mi piacerebbe intrattenermi con voi per meditare il valore e il significato del sangue.
Sappiamo quanto sia essenziale e indispensabile per la vita quel liquido rosso che circola nelle vene dell’uomo, ma non credo sia vano pensare anche al suo significato simbolico.
Nella Bibbia il sangue è sede della vita, anzi è la vita stessa. Il sangue, ancora caldo, esala un vapore che sembra l’ultimo anelito del corpo ormai esanime. Avendo la vita un carattere sacro, solo Dio ne è padrone. Per questo è rigorosamente interdetto versare il sangue, cioè uccidere. Dio – ricorda il testo sacro – è vindice del sangue innocente!
La Bibbia attribuisce al sangue anche un significato sacrificale, come offerta della propria vita: la mia vita per la tua! Sulle case degli ebrei, schiavi in Egitto, viene tracciato un segno col sangue dell’agnello; in virtù di quel sangue viene risparmiata la vita in quella casa. Quel segno è simbolo e figura di Colui che con l’offerta del suo sangue, cioè, della sua vita, ci ha redenti e salvati: Gesù Cristo.
Non posso che ammirare gli amici donatori di sangue, così vicini al Signore – perché, in certo modo, ne prolungano la missione – e così vicini al loro prossimo – perché ne migliorano o prolungano la vita.
«Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15,13).
Faccio un augurio: il gesto di donare sangue sia l’espressione di uno stile di vita solidale, fraterno, caritatevole, che caratterizza quotidianamente i rapporti. Chi dona sangue, fa di se stesso dono. E questo è sublime, profondamente cristiano!

Vescovo Andrea