31 maggio – Profumo
Anche a noi succede come ad un gruppo di fedeli di Efeso ai quali Paolo domandò se avessero ricevuto lo Spirito Santo. Gli risposero che nemmeno sapevano che esistesse uno Spirito! Conoscevano bene il Battesimo di conversione, sapevano di Gesù, ma non avevano mai sentito parlare dello Spirito Santo. Allora Paolo li ammaestrò, impose loro le mani sul capo e fu Pentecoste! Erano un gruppo di uomini. Cominciarono subito a parlare in lingue e a profetare, disponibili a prestare la loro persona per l’annuncio del Vangelo.
Anche noi, a dire il vero, sappiamo poco della persona e della potenza dello Spirito Santo. Un piccolo passo è stato fatto con questi brevi incontri.
Ci sono due metafore che alludono alla presenza, ma soprattutto all’azione dello Spirito Santo dentro di noi.
La prima è quella del profumo. Provate a fare l’esperienza con i più piccoli di prendere una fialetta di profumo e nasconderla in un vaso o in un altro recipiente. Senza farvi notare, rompetela e apritela. Tutt’intorno si spande il profumo con la sua fragranza. Nessuno ha visto la fialetta che è stata spezzata, nessuno vede il profumo, ma tutti si accorgono di quella presenza inebriante. Così è lo Spirito che vive in noi, lo stesso Spirito che respira tutto l’universo.
Un’altra metafora è l’olio. Lasciate cadere alcune gocce di olio su una pergamena (o anche su un foglio di carta: ma qui il risultato è meno appariscente); si forma immediatamente una macchia che, pian piano, si allarga e rende la superficie della pergamena da opaca a traslucida. Così è l’azione dello Spirito: prende amabilmente possesso di noi, ci rende trasparenza del Signore, ci inzuppa di divino.
Profumo e olio sono segni sacramentali, materia del sacramento del Battesimo e della Cresima.
Profumo ed olio sono metafore che, interpretate, possono insegnarci molte cose della vita spirituale.
L’evangelista Giovanni scriveva così: «Ora avete l’unzione dello Spirito Santo e tutti avete la scienza… L’unzione che avete ricevuta da Lui rimane in voi e non avete bisogno che alcuno vi ammaestri: con la sua unzione vi insegna ogni cosa. Essa è veritiera e non mentisce». San Paolo, ricordando la poesia del Cantico dei Cantici, ricordava ai Corinti: «Noi siamo davanti a Dio il profumo di Cristo».
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Un augurio: il profumo dello Spirito che abita in noi renda riconoscibile Gesù di cui ci siamo rivestiti nel Battesimo. Avvenga a noi come ad Isacco che, quand’era ormai cieco, riconobbe il profumo di Esaù su Giacobbe e lo scambiò per Esaù. Mentre abbracciava Giacobbe disse: «Ecco l’odore di mio figlio come l’odore di un campo di grano che il Signore ha benedetto». Che davvero il Padre senta in noi il profumo inebriante di Cristo. Così sia la nostra testimonianza!
A conclusione del mese di maggio, mentre ringrazio le famiglie che si sono rese disponibili per animarlo, propongo di fare un atto di consacrazione alla Madonna. Consacrarsi vuol dire affidarsi a lei, vuol dire «siamo tutti tuoi», come ci ricorda la colonna sonora che apre il Rosario.