Discorso del Vescovo Andrea nell’annuncio della nomina del nuovo Vescovo di San Marino-Montefeltro

Pennabilli (RN), Cattedrale, 3 febbraio 2024

Immagino sappiate perché siete qui!
Abbiamo iniziato questa assemblea, dopo la preghiera dell’Angelus, cantando la grande epiclesi: “Veni Creator Spiritus”, invocazione allo Spirito Santo sulla nostra Chiesa e su ciascuno per prepararsi ad accogliere il nuovo Vescovo, perché lo Spirito scenda con abbondanza sull’eletto, e su di me, perché sappia vivere bene il distacco canonico e vivere ancor meglio la comunione profonda con tutti e con ciascuno, comunione che non finirà mai.
Resterò con voi ancora qualche mese per portare alla sua conclusione il Programma Pastorale e preparare il passaggio.
Penso siate un po’ curiosi. Ad inizio settimana ricevo la telefonata del Nunzio Apostolico, Sua Eminenza il Cardinale Emil Paul Tscherrig: «Eccellenza, si tenga pronto, il Dicastero dei Vescovi sta provvedendo al suo avvicendamento». Poi mi dice che al telefono non può parlare. Tutto è sub secreto pontificio. Prometto l’assoluta segretezza.
Poi, qualche giorno dopo arriva la mail di cui do lettura.

“Eccellenza,
mi reco a premura di comunicarle che il Santo Padre ha nominato come suo successore per la Chiesa che è in San Marino-Montefeltro il Rev.do Domenico Beneventi del Clero di Acerenza, finora parroco e docente.
Desidero, in questa occasione, rivolgerle i miei più profondi e cordiali sentimenti di gratitudine per quanto da lei svolto in questi anni in qualità di guida per la comunità che è in San Marino-Montefeltro, per il costante impegno e la dedizione profusi, ad immagine di Cristo, Buon Pastore, con un’attenzione particolare alle persone più fragili e bisognose e alle tante sfide che l’amore per il popolo di Dio comporta.
La notizia del provvedimento pontificio sarà resa pubblica alle ore 12 di sabato 3 febbraio 2024”.

Ho l’influenza. Chiedo al Nunzio, se mai fosse possibile, di spostare di qualche giorno l’annuncio e questo incontro. Non è possibile; è già partita la comunicazione agli Stati. Il Nunzio mi sorprende: mi ringrazia, mi ringrazia per la mia gentilezza.
Il nome del nuovo pastore è ben leggibile in grassetto. Il primo pensiero: la Diocesi continua la sua missione nel Montefeltro e a San Marino. Una grande responsabilità viene affidata ai cattolici della Diocesi: camminare a fianco della più antica Repubblica, con l’atteggiamento giusto, di rispetto e autonomia, senza rinunciare a proposte ispirate al Vangelo di Gesù Cristo (per associazione di idee fa capolino nella mia mente una proposta impertinente da fare all’economo, di aggiungere una nuova lastra di marmo all’ingresso del Vescovado. In quella vecchia non c’è più posto…). Tutto a dispetto del chiacchiericcio che immaginava la fine o l’accorpamento dell’antica Diocesi feretrana a qualche Diocesi vicina.
Il secondo pensiero: don Domenico viene nel nome del Signore. Gli spalanco immediatamente braccia e cuore. L’ho sentito per la prima volta ieri sera. Gliel’ho assicurato, si troverà bene. Chiedo della sua famiglia. Pospongo i miei pensieri per fare spazio ai suoi. Mi metto nei suoi panni e concludo assicurandogli che il “sì” è sempre generativo.
Poi, a grappolo, il cuore si affolla di altri pensieri e altre emozioni. La gratitudine per il dono della successione apostolica, per l’unità col Santo Padre, per il legame sacramentale del Vescovo con la sua Chiesa (il Vescovo non è un alto funzionario, un prefetto territoriale, un dirigente) e poi la fortuna di una guida nuova, preparata e giovane. Viene da una regione un po’ lontana, ma poi non così tanto; viene da una terra, la Basilicata, simile alla nostra: montagne, piccoli borghi e tanto verde. È un giovane parroco, con una esperienza importante nella pastorale giovanile – ha fatto parte dell’équipe nazionale – esperto di comunicazioni sociali, consulente ecclesiastico dell’AIART (Associazione Italiana Ascoltatori Radio e Televisione).
Per quanto mi riguarda è giusto metta briglie al cuore, ma è anche vero che «il cuore è il cuore», ha le sue esigenze e reclama i suoi diritti: i cuori di pietra ci sono stati tolti e sono stati sostituiti da cuori di carne (cfr. Ez 36,26).
Avremo modo di scambiarci confidenze, ricordi, memorie di chi ci ha lasciato, abbracci e, per quanto mi riguarda, richieste di perdono.

Carissimo don Mimmo, che cosa troverai qui? Anzitutto cuori e menti aperte all’accoglienza e alla collaborazione, l’esperienza della sinodalità vissuta: i Consigli diocesani, presbiterale, pastorale, sinodalità, economico e dei beni culturali (Museo, Biblioteca, Archivio: MAB); un clero secolare e religioso che si incontra tre volte al mese per la preghiera, lo studio, la conoscenza reciproca; quattro seminaristi, uno incamminato al ministero diocesano e tre alla vita religiosa; sette comunità contemplative e altrettante di vita apostolica; un’Azione Cattolica giovane e vivace, desiderosa di espandersi su tutto il territorio; movimenti vivaci e testimonianti (CL, RnS, Associazione Papa Giovanni XXIII, Milizia dell’Immacolata, Terz’Ordine Francescano, USTAL-UNITALSI, tutto il mondo dello Scoutismo, Carità senza confini); dodici Uffici Pastorali, non solo esecutivo del Vescovo, ma portavoce delle istanze delle comunità: esperienze, gioie e fatiche, per passare sempre di più dalla frammentazione all’unità; tante amicizie e collaborazioni, a partire dalle istituzioni civili, universitarie e scolastiche, alle forze dell’ordine, del servizio civile e del volontariato.
Ci aspettiamo un aiuto a riedificare il popolo cristiano, impedendogli di pensare, al di là di tutto, che la fede sia una cosa già assodata, immutabile. Invece, la fede deve essere di nuovo chiesta e richiesta al Signore e rivissuta in lui, nell’appartenenza al suo popolo che è la Chiesa.
Concludo, carissimo don Domenico, ricordandoti che, insieme a tante collaborazioni e aiuti, ci saranno momenti in cui sarai solo, quando dovrai governare, cioè decidere. Così è stato ricordato anche a me: la decisione non è un aspetto secondario; è, direi, lo strumento fondamentale della nostra santificazione. Il Vescovo si santifica perché nel governo gioca tutta la sua carità verso Cristo, verso le persone su cui decide e verso la Chiesa.
Il punto più faticoso è probabilmente quello di tenere insieme il rispetto e l’amore alla persona con il rispetto e l’amore alla Chiesa.
Troverai una Chiesa buona, una Chiesa benevola, una Chiesa che, nel cammino di questi anni, ha fatto un salto significativo.
Troverai soprattutto il percorso che abbiamo fatto per la recezione dell’Evangelii gaudium di Papa Francesco.
Su questa linea si è mossa l’azione pastorale, pur fra difficoltà e limiti. Di anno in anno si sono riproposte le dimensioni fondamentali della fede e solo di conseguenza i diversi ambiti: famiglia, giovani, lavoro, ecc.
È sembrato via via sempre più opportuno ripercorrere l’essenziale dell’esperienza cristiana: dal suo cuore e centro – l’incontro con Gesù Risorto – alla dinamica del Mistero pasquale, vita nuova; dalla gioia del Vangelo all’annuncio missionario con la forza dello Spirito; dalla comunità che accoglie il dono della comunione e lo esprime accogliendo il mistero eucaristico, fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa. È stata per tutti occasione per abbracciare, con uno sguardo semplice, l’intero mistero cristiano: il disegno di Dio Trinità d’amore, l’Incarnazione-Redenzione, la Chiesa e la missione. Fondamentali sono stati i momenti assembleari e comunitari del Mandato, all’inizio dell’anno pastorale, e la verifica nella Veglia di Pentecoste, a fine anno: tappe divenute ossatura del cammino pastorale diocesano. Insieme al “quaderno”, che sussidia il percorso, si è rivelato utile il calendario pastorale, uno strumento per far sentire l’unità della Diocesi piuttosto che l’elenco delle iniziative.
Un’altra convinzione, più volte richiamata, suona così: «Cristiani si diventa». Alla luce di questo, quasi spontaneamente, sono venuti in rilievo, in conseguenza del percorso pastorale, i sacramenti dell’iniziazione cristiana: Battesimo, Confermazione, Eucaristia. Una riscoperta valida per tutti e sempre (non solo per i piccoli e i ragazzi).
È stato un percorso fortemente segnato dalla Parola di Dio. Ogni anno hanno fatto da riferimento icone bibliche accompagnate da alcune note essenziali “per andare in profondità”, rinviando a letture e studi, sempre necessari. Ogni anno sono stati suggeriti spunti per la lectio divina comunitaria e personale. Gli Uffici Pastorali e i Consigli Pastorali Parrocchiali, con creatività, hanno potuto informare le scelte operative, i progetti e le risposte alle situazioni con la ricchezza dei contenuti.

Il suono delle nostre campane giunga fino a te. Ti accompagnino la Beata Vergine Maria delle Grazie e i nostri Santi Patroni, Marino e Leone.

La Diocesi di San Marino-Montefeltro accoglie il nuovo pastore

“Il cuore è il cuore”

Sapevo che prima o poi sarebbe accaduto. A inizio settimana, il Cardinale Tscherrig, Nunzio Apostolico, mi chiede se sarò in sede nei prossimi giorni. Non mi dice i particolari… «Non posso dirle niente di più al telefono». Intuisco. Verso fine settimana arriva la lettera con la quale il Papa accoglie la restituzione del mio mandato episcopale per il compimento dei miei 75 anni. Spalanco immediatamente cuore e braccia al Vescovo eletto: un sacerdote giovane e preparato, don Domenico Beneventi.
L’annuncio ufficiale è accaduto questa mattina alle ore 12 in contemporanea con la Sala stampa vaticana e la Cattedrale di Acerenza (PZ), antica sede arcivescovile.
All’assemblea diocesana sono intervenuti tanti fedeli, religiose e religiosi, presbiteri e diaconi. C’è un po’ di commozione. Non c’è dubbio, sento tutto l’affetto; nel contempo, la sorpresa e l’apertura verso don Domenico (nella sua parrocchia lo chiamano don Mimmo).
L’assemblea si era aperta con la lettura del Vangelo, dove il Signore dice al suo apostolo: «Mi ami tu? Allora pasci le mie pecorelle. Pasci perché ami!». L’assemblea si chiude con la preghiera e il suono delle campane a festa: la Chiesa è viva e gode per la successione apostolica, il dono più grande che il Signore Gesù le ha fatto.
Il Papa non ha soppresso né accorpato questa Diocesi: si fida di noi; vuole che accompagniamo la grande esperienza sociale, politica e comunitaria della più antica Repubblica di San Marino e del Montefeltro.
Il cuore è coinvolto verso chi parte e verso chi arriva. Anche i sentimenti fanno parte della trama della vita della Chiesa-comunione.
Invito tutti ad aspettare con gioia, a fare festa e a pregare per il Vescovo eletto Domenico

Vescovo Andrea

Scarica il Discorso del Vescovo Andrea all’assemblea diocesana

Scarica il Saluto del Vescovo eletto Domenico alla Chiesa di San Marino-Montefeltro

Il profilo biografico del Vescovo eletto Domenico

Veglia di Quaresima – Giovani

INVITO DEL VESCOVO ANDREA
ALLA VEGLIA DI QUARESIMA CON I GIOVANI

Se mi chiedessero quale fra le esperienze spirituali ho vissuto con i giovani dovrei raccontare quella più improbabile, impensabile e inaspettata, considerata la vivacità chiassosa dei giovani e la loro ricerca di emozioni forti… Ebbene racconterei i momenti prolungati di adorazione silenziosa. Di esperienze di questo tipo ne ho vissute diverse, ultima in ordine di tempo quella di Lisbona per la GMG dell’estate scorsa: due milioni di giovani davanti all’Ostia consacrata, qualche canto, il sussurro di brevi preghiere e soprattutto tanto silenzio e un “vuoto” pieno di attesa, quasi di rivelazione. Un pezzo di pane, poco più di niente, e la fede suscitata dalle parole di Gesù che assicura la sua presenza nel pane spezzato, sacramento della sua autodonazione totale.
Non lo diresti, ma i giovani vengono presi dallo stupore. Forse, senza saperlo, arrivano al cuore stesso del mistero. Domani, venerdì 23 febbraio alle ore 20.45, i giovani della Diocesi di San Marino-Montefeltro si danno appuntamento nella chiesa di San Francesco, nel centro storico di San Marino Città, per una serata di adorazione.
Un appello ai giovani: invitate tutti gli amici!
So di essere impertinente, ma mi verrebbe da invitare anche gli adulti, fatta la scaletta, ad affacciarsi… Per noi adulti una bella lezione.

Vescovo Andrea

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