Ordinazione sacerdotale

Consacrazione all’Ordo Virginum

Pellegrinaggio diocesano a Roma

42° Giornata per la Vita

Giovedì 23 gennaio alle ore 21.00, presso il Teatro Parrocchiale di Novafeltria, si svolgerà un incontro pubblico nell’ambito delle iniziative che la diocesi di San Marino-Montefeltro organizza a sostegno della dignità della vita. L’incontro è proposto in preparazione della 42ª Giornata Nazionale per la Vita, che si celebrerà la prima domenica di febbraio.
Nel messaggio pubblicato dalla CEI per la giornata, intitolato “Aprite le porte alla Vita”, partendo dalla lettura del Vangelo i Vescovi evidenziano come la vita non sia un oggetto da possedere o un manufatto prodotto, ma piuttosto “una promessa di bene, a cui possiamo partecipare, decidendo di aprirle le porte”. Si tratta di un cambiamento radicale di sguardo sulla vita: dalla pretesa del “avere la vita”, ispirata dal possesso, al “entrare nella vita”, come accoglienza di un dono. La consapevolezza e la riconoscenza per il dono ricevuto della vita spinge a riconoscere negli altri lo stesso dono, e quindi all’impegno di custodire e proteggere ogni vita umana dal suo inizio fino al suo naturale termine, combattendo ogni forma di violazione della sua dignità.
In sintonia con il messaggio per la Giornata Nazionale per la Vita, la diocesi propone una serata sul tema “Fine vita e biotestamento: cosa ci attende?”, per approfondire ciò che sta accadendo in Italia relativamente al fine vita e le implicazioni collegate alla introduzione nel quadro normativo italiano delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), legge entrata in vigore a gennaio 2018 e per la quale lo scorso dicembre il Ministro della Salute ha firmato il decreto per rendere operativa l’istituzione di un registro nazionale delle DAT, in modo che queste ultime siano disponibili per la consultazione da parte dei curanti e del fiduciario nel caso in cui il disponente venga a trovarsi nell’impossibilità di esercitare la sua capacità di autodeterminarsi.
Per l’approfondimento saranno presenti:
– il Dott. Giacomo Rocchi, magistrato con funzioni di Consigliere presso la Corte Suprema di Cassazione, esperto di tematiche bioetiche;
– la Dott.ssa Giuliana Ruggieri, medico dirigente U.O.C Trapianti di Siena, presidente dell’Osservatorio di Bioetica di Siena.
L’interrogativo centrale della serata sarà: la nuova normativa DAT e tutte le proposte relative al fine vita costituiscono realmente un passo nella direzione della “autodeterminazione” e della affermazione della libertà personale, oppure invece sono una condanna alla “etero determinazione” in cui qualcuno decide della vita altrui?

Ufficio Famiglia – Ufficio Pastorale Sociale – Gruppi Ecclesiali
Diocesi San Marino-Montefeltro

ASSEMBLEE DI VERIFICA DI META’ ANNO

Ai membri dei Consigli parrocchiali
e agli operatori pastorali

Carissime e carissimi,
come previsto dal Programma pastorale diocesano vi invito a partecipare ad una serata insieme per fare il punto e per rilanciare il Programma stesso. Avrei voluto raggiungere personalmente ciascuno dei consiglieri e degli operatori pastorali: lo faccio attraverso voi e i vostri parroci; grazie alla vostra generosità e alla vostra sensibilità ecclesiale.
Queste le date e le sedi:
* per il vicariato Val Marecchia lunedì 13 gennaio nella parrocchia di Novafeltria;
* per il vicariato Val Foglia/Val Conca martedì 14 gennaio nella parrocchia di Macerata Feltria;
* per il vicariato di San Marino mercoledì 15 gennaio nella parrocchia di Domagnano (RSM).
Obiettivo particolare dell’incontro: raccogliere frutti, testimonianze e proposte della comunità e del singolo, scaturiti dall’aver messo al centro della nostra vita cristiana e di quella delle nostre comunità la riscoperta del Battesimo. Per prepararsi è bene rileggere e approfondire – meglio se insieme – la prima unità del quaderno “Ravviva la sorgente che è in te”, Programma pastorale 2019/2020 pp. 30-37.

Uniti nella vicendevole stima

+ Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

 

Scarica la scheda con gli orari e le indicazioni per i “gruppi di lavoro e di condivisione”

Omelia nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio

Pennabilli, Santuario Beata Vergine delle Grazie, 1° gennaio 2020

53° Giornata Mondiale della Pace

Nm 6, 22-27
Sal 66
Gal 4,4-7
Lc 2,16-21

Rivolgo il primo saluto e il primo augurio a voi, cari Sindaci, che lavorate per il bene comune, talvolta anche sganciati dalle vostre appartenenze politiche, perché quando rivestite la fascia tricolore siete sindaci di tutti. Che sia davvero – lo dico per tutti – un anno di grazia, cioè della benevolenza del Signore, un anno di comunione e un anno di pace. Parlo non solo di assenza di guerre e conflitti; vorrei che fosse – proprio perchè dono dall’alto – un anno di civiltà, frutto di concordia, collaborazione, solidarietà per rendere sempre più vivibili la nostra società e il nostro territorio, per una gioiosa convivenza nelle nostre valli (Val Marecchia, Val Foglia, Val Conca, Val di Teva, ecc.) e perché si possa sperimentare un’autentica fraternità. Fraternità è una parola che mette d’accordo tutti, anche i laici. Basti pensare alle tre parole della Rivoluzione francese (fraternité, égalité, liberté). E la fraternità è una parola di Gesù.
Nella preghiera – perché questo è un contesto di preghiera – vedo le tante difficoltà del cammino della pace, anche nelle relazioni più prossime. Si fa fatica a camminare insieme. C’è chi corre troppo, chi resta indietro, chi fa storie, chi non ci sta… Ho la fortuna di avere una piccola cappella nella residenza episcopale e talvolta, dette le preghiere canoniche, mi lascio andare alla fantasia; vedo cuori irrorati dalla fraternità, vite liberate dalla schiavitù, sguardi capaci di vincere l’indifferenza e segni di non violenza nei rapporti. Vedo anche mani tese verso chi è solo, chi è svantaggiato, chi è migrante; passi ispiranti buona politica, cammini di dialogo e di riconciliazione.
I Messaggi del Santo Padre illuminano le Giornate della Pace, che abbiamo iniziato a celebrare nel 1967 con san Paolo VI. Questi i titoli delle ultime Giornate della Pace: «La fraternità fondamento della pace», «Non più schiavi ma fratelli», «Vincere l’indifferenza», «La non violenza come stile di una politica per la pace», «La buona politica è al servizio della pace». Quest’anno il tema è: «La pace come cammino di speranza». Permettetemi, prima di accennare brevemente a quello che dice il Papa nel Messaggio di quest’anno, due precisazioni. La prima: si ottiene tanto quanto si spera. È una frase antica, dei Padri della Chiesa. Chi non ha speranza, non arriva da nessuna parte, si rassegna, non prende iniziative, cede, pensa non valga la pena nulla. Pensa come la volpe nella fiaba di Esopo: «Lascio perdere, l’uva non è ancora matura». La seconda: noto che il Papa, ultimamente, usa spesso tradurre il vocabolo della beatitudine, «beati gli operatori di pace», con il termine «artigiani della pace». Si può lavorare in serie, si può lavorare in grande, si possono usare grandi energie. L’artigiano, invece, è una persona che ha un contatto diretto con l’opera che compie; ha a che fare con la materia che plasma, pialla, aggiusta, collega, ecc. Allora, dire che gli operatori di pace sono degli “artigiani” significa anzitutto dire che si possono mettere le mani sulla pace, si può fare un ritocco, si può lasciare un segno. Poi, l’artigiano è colui che cesella, opera con precisione, nel dettaglio. Penso ai rapporti con le persone che conosciamo, con quelle che non conosciamo, con quelle che ci sono care, intime, con le persone verso cui abbiamo dei doveri di vigilanza, di cura, di custodia. Possiamo sentirci «artigiani della pace»: abbiamo noi le mani nella vicenda della pace.
Il Papa – rimando alla lettura del testo – dice che la pace è un cammino. E si fa fatica a camminare, ci sono tappe da compiere. È un cammino di speranza di fronte ad ostacoli e prove. Poi dice che la pace è un cammino di ascolto basato sulla memoria. Probabilmente ha scritto il suo messaggio di rientro dal viaggio in Estremo Oriente. Aveva appena visto le cicatrici, ancora forti, del bombardamento atomico su Nagasaki e su Hiroshima; aveva potuto vedere le grandi ferite, ricevendo alcuni sopravvissuti… Fare memoria significa non solo non dimenticare, ma soprattutto imparare dalla storia.
Inoltre, la pace come cammino di riconciliazione nella comunione fraterna e nel perdono. Parla del «perdonare settanta volte sette» (cfr. Mt 18,22). Aggiungerei – seguendo la lettura dell’evangelista Luca – «settanta volte sette al giorno»: facendo i calcoli, sarebbe un perdono ogni tre minuti. Questo per essere discepoli di Gesù, non per essere monsignori o abbadesse.
Infine, il Santo Padre affronta il capitolo molto importante della conversione ecologica: la salvaguardia del Creato, senza perdere di vista il Creatore. Mi fa piacere che anche la stampa laica usi spesso la parola “creato”: una reminiscenza che indica che noi veniamo da Dio.
Trovo grande pertinenza nel rivolgermi ora alla Madonna delle Grazie, che vediamo in questa antica e santa immagine miracolosa come Regina della Pace. Rileggo con stupore le parole del Vangelo: «Maria conservava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (cfr. Lc 2,51). Che cos’erano le cose che custodiva in cuore? Che cosa passava per la mente della Madonna? Quali erano i suoi pensieri? Innanzitutto, considerava gli avvenimenti della vita di Gesù. Pe tutta la vita li ha pensati. Non solo i Vangeli dell’infanzia, ma anche i Vangeli della Pasqua. Ma anche gli avvenimenti che l’hanno coinvolta profondamente. Gesù le è stato dato in una maniera singolare: il Cielo ha operato su di lei, starei per dire “di prepotenza”, è entrato “a gamba tesa” nella sua vita. Maria aveva i suoi progetti, i suoi sogni, e il Signore ha cambiato tutto.
Gesù era nel cuore di Maria: era la sua gioia, la sua ricchezza. Ognuno, infatti, ha il cuore dove ha il suo tesoro (cfr. Lc 12,34) e Gesù era il suo tesoro. Ma vorrei dire anche che Maria, a sua volta, era nel cuore di Gesù. Anzi, non vi era che un solo cuore. Questo è il mio annuncio: ciascuno di voi è nel cuore di Gesù. Che ognuno possa iniziare l’anno con questa certezza: «Tu sei nel cuore di Gesù, così come sei, con le tue preoccupazioni, con le tue difficoltà, con i tuoi difetti». È il mio augurio: che Gesù sia nel vostro cuore, sia il vostro tesoro e sia la nostra gioia. Anzi, auguro che non vi sia che un cuore solo, il vostro unito a quello di Gesù. Così sia.

53° Giornata Mondiale della Pace

LA PACE COME CAMMINO DI SPERANZA:
DIALOGO, RICONCILIAZIONE E CONVERSIONE ECOLOGICA

Il prossimo Primo gennaio, non sarà solo il primo giorno del nuovo anno civile, ma segnerà anche l’inizio di un nuovo decennio, il terzo di questo nuovo millennio, un “tempo” sicuramente carico di sfide per l’Umanità intera, non ultima quella ecologica, fatta di scelte, sia politiche sia individuali, non più rinviabili, se vogliamo lasciare ai nostri figli e alle future generazioni un Pianeta ancora vivibile.
In questa giornata la Chiesa vuole richiamare la nostra attenzione sia sul Mistero della Divina Maternità, con la solennità di Maria Santissima Madre di Dio, sia sul tema della Pace, quale Valore Universale ed irrinunciabile, nonostante un pianeta ancora dilaniato da decine e decine di guerre, che non fanno nemmeno notizia.
A prima vista potrebbero apparire tematiche fra loro distanti ma a ben guardare non è così. Infatti, se da un lato Maria è Regina della Pace, come testimoniano anche le sue miracolose Apparizioni, dall’altro lato, come ci ricorda il Santo Padre nel suo Messaggio per la Giornata mondiale per la pace, “non può esistere pace senza una vera conversione ecologica”.
Ed è proprio il Messaggio di Papa Francesco che S.E. Mons. Andrea Turazzi, consegnerà alle autorità politiche presenti durante le solenni celebrazioni del prossimo 1° gennaio:
– la prima, alle ore 12.00, nella Basilica del Santo, Pieve di San Marino, alla presenza degli Ecc.mi Capitani Reggenti;
– la seconda, alle ore 17.00, nel Santuario Beata Vergine delle Grazie a Pennabilli.
Il nostro Vescovo e Pastore è lieto di invitare tutta la comunità cristiana e civile a raccogliersi durante le celebrazioni del primo gennaio per meditare sul Mistero della Divina Maternità ma anche per riflettere sulle parole di Papa Francesco, nel messaggio per la Giornata mondiale per la Pace. Non mancate!

Commissione per la Pastorale Sociale
Diocesi di San Marino-Montefeltro