1° maggio: affidamento a Maria del paese e dei lavoratori
Il 1° maggio, festa San Giuseppe lavoratore protettore dei lavoratori, cade in un momento molto difficile per il paese, caratterizzato dall’emergenza sanitaria Covid-19 e dalla preoccupazione per i rischi occupazionali legati alla conseguente emergenza economica.
L’annuale messaggio dei Vescovi per l’occasione, intitolato “Il lavoro in un’economia sostenibile”, accoglie questa comune preoccupazione evidenziando che l’epidemia ha reso consapevoli della fragilità e dell’interdipendenza degli uomini e della importanza della solidarietà e della capacità di fare squadra per affrontare le avversità. Nulla sarà come prima per le tante situazioni di difficoltà che il mondo del lavoro è e sarà chiamato ad affrontare per l’emergenza sanitaria, che si sovrappongo alle problematiche preesistenti dovute alla insostenibilità ambientale dell’attuale modello di sviluppo. Per questo i Vescovi sollecitano ad affrontare con consapevolezza ed urgenza la transizione verso un nuovo modello di sviluppo, che coniughi creazione di valore economico, dignità del lavoro e soluzione dei problemi ambientali. Si tratta di un cambiamento radicale che non può dipendere solo dall’impegno delle istituzioni ma che necessita di una partecipazione diffusa e dell’impegno di tutti a partire da nuovi stili di vita.
In questo momento di difficoltà il 1° maggio la Chiesa italiana affiderà il paese alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza e, nella festa di San Giuseppe lavoratore, sposo di Maria Vergine, affiderà in particolare i lavoratori consapevole delle loro preoccupazioni per il futuro.
Commissione Pastorale Sociale e del Lavoro
Diocesi San Marino-Montefeltro